Per approfondire la questione riportiamo alcuni punti tratti dalla presentazione dell'opuscolo alla libreria Mondadori di Taranto
"...Per chi è democratico, di sinistra dovrebbe essere abbastanza evidente che ogni civettamento col populismo, ogni tentativo di mettersi in concorrenza con il
populismo sul suo stesso terreno, finisce per alimentare il populismo nella sua effettiva natura, e non certo serve a costruire organizzazione, mobilitazione sugli interessi delle classi oppressi, soggetti sociali che sono la maggioranza nel paese ma che non riescono a trovare la loro rappresentanza nel paese.
L'opuscolo “Su Potere al popolo – la strategia del gambero”....
Parla invece delle dinamiche che si sono prodotte a sinistra nel tentativo di rimediare ai danni.
Ma rimediare ai danni significa costruire le condizioni per riorganizzare il popolo in forma collettiva e permettergli di intervenire nella società, nei conflitti sociali, in forme che possano realmente trasformare il potere e non gli uomini del potere e la gestione che essi fanno del rapporto con lo Stato".
Alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna, Potere al Popolo ci sarà. Un annuncio semplice ma chiaro: ci saremo e ci presenteremo con il nostro simbolo, perché non ne possiamo più degli appelli
“per riunire la sinistra” quando poi, di volta in volta, quella “sinistra” torna a essere fedele stampella del PD. Ma, soprattutto, ci saremo con i nostri contenuti, per rimettere al centro del dibattito i veri bisogni dei cittadini e delle fasce popolari.
Sono tre i temi principali che porteremo in questa campagna politica. Il primo, la battaglia per l’ambiente nella regione più inquinata d’Europa: abbiamo un’idea molto diversa da quella del PD di Bonaccini e della Lega, che perseguono un modello di sviluppo basato sul consumo intensivo di suolo e sulle “grandi opere” ad altissimo impatto. Il secondo è la difesa dei lavoratori, perché anche in questa regione il lavoro è sempre più precario, frammentato e dominato da contratti spazzatura, come quelli frequenti delle false cooperative. Infine, il nostro deciso rifiuto dell’autonomia differenziata, che vede di nuovo una totale convergenza PD-Lega e che produrrebbe solo l’aumento della disuguaglianza, non solo fra regioni ma anche dentro le regioni, fra i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più sfruttati.
Potere al Popolo è l’alternativa necessaria sia all’asse PD-Lega, diversi solo nelle parole ma compatti nel difendere gli interessi dei grandi speculatori, sia alla manifesta incapacità del M5S di reggere una benché minima coerenza con le loro promesse elettorali.
Sappiamo che ci si pone di fronte una grande sfida, perché non sarà facile far emergere questioni reali nel dibattito falsato dalla fittizia contrapposizione PD/Lega e la vuota retorica del voto utile. Per questo, fin da settembre, avremo bisogno, per la campagna politica a partire dalla raccolta firme, di tutti quelli che non vogliono cadere in questa farsa e pretendono una lotta autentica per i bisogni di tutti contro gli interessi dei soliti pochi.
Costruiamo Potere al Popolo, costruiamo l’alternativa che serve.
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