giovedì 1 agosto 2019

pc 1 agosto - Di Maio, l’ingannapopolo, non sopporta l’opposizione interna al suo “Movimento” e vuole risolvere il dibattito ristrutturando il partito ed “eliminando un po’ di gente…”


Parte dalla situazione del consiglio comunale di Palermo, che considera bloccato dalle faide interne, la rabbia di Di Maio che vuole ristrutturare il suo Movimento e farne un partito “normale”, smontando da sé tutte le chiacchiere sulle scelte degli iscritti alla famigerata “piattaforma Rousseau”, come ha già dimostrato tante altre volte.
I fatti sono sempre più duri delle chiacchiere propagandistiche e l’azione di questo governo Salvini/Di Maio, con l’approvazione di leggi liberticide, inumane, incostituzionali… dimostra quanto esso nel suo complesso sia fasciopopulista, sessista e razzista.
È in questa scia che va la “ristrutturazione” del partito di Di Maio, è lui che decide chi può stare o non stare nel partito, e per fare questo chiarisce cosa intende per “democrazia”: “Quando ci saremo organizzati e avremo eliminato un po’ di gente interna che viene a mettere a soqquadro tutto, a mettere zizzania e crede di potere fare quello che vuole, potremo andare avanti”.

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“Di Maio: il gruppo bloccato dalle faide”
“A Palermo abbiamo il gruppo consiliare bloccato da faide interne”. Lo dice il vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio, intervenendo sulla delicata situazione dei pentastellati in tutto il Paese. Parlando anche di quanto avviene in città, con espulsioni e contestazioni, ma riferendosi alla situazione complessiva degli ex grillini, Di Maio ha aggiunto: ‘Quando ci saremo organizzati e avremo eliminato un po’ di gente interna che viene a mettere a soqquadro tutto, a mettere zizzania e crede di potere fare quello che vuole, potremo andare avanti”.
Giornale di Sicilia 30.7.2019

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