Parte dalla situazione del
consiglio comunale di Palermo, che considera bloccato dalle faide interne, la
rabbia di Di Maio che vuole ristrutturare il suo Movimento e farne un partito “normale”,
smontando da sé tutte le chiacchiere sulle scelte degli iscritti alla
famigerata “piattaforma Rousseau”, come ha già dimostrato tante altre volte.
I fatti sono sempre più duri
delle chiacchiere propagandistiche e l’azione di questo governo Salvini/Di Maio,
con l’approvazione di leggi liberticide, inumane, incostituzionali… dimostra quanto
esso nel suo complesso sia fasciopopulista, sessista e razzista.
È in questa scia che va la “ristrutturazione”
del partito di Di Maio, è lui che decide chi può stare o non stare nel partito,
e per fare questo chiarisce cosa intende per “democrazia”: “Quando ci saremo
organizzati e avremo eliminato un po’ di gente interna che viene a mettere a
soqquadro tutto, a mettere zizzania e crede di potere fare quello che vuole,
potremo andare avanti”.
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“Di Maio: il gruppo bloccato
dalle faide”
“A Palermo abbiamo il gruppo
consiliare bloccato da faide interne”. Lo dice il vicepremier e leader del
Movimento 5 Stelle Luigi di Maio, intervenendo sulla delicata situazione dei
pentastellati in tutto il Paese. Parlando anche di quanto avviene in città, con
espulsioni e contestazioni, ma riferendosi alla situazione complessiva degli ex
grillini, Di Maio ha aggiunto: ‘Quando ci saremo organizzati e avremo eliminato
un po’ di gente interna che viene a mettere a soqquadro tutto, a mettere zizzania
e crede di potere fare quello che vuole, potremo andare avanti”.
Giornale di Sicilia 30.7.2019
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