Jehl (ArcelorMittal) bleffa, devia sulle domande del giornalista, mostra la volontà del capitale di procedere per la sua strada: più produzione, più profitti, Sì immunità penale.
Da un'intervista del Corriere della Sera del 27.3.19
Giornalista: "...i
dati delle centraline dell’Arpa Puglia sono inequivocabili: dal
raffronto del bimestre gennaio-febbraio 2019 con lo stesso periodo del
2018 emerge un importante incremento delle emissioni.
AM:
«Perché stiamo parlando della qualità dell’aria, che è altra cosa
rispetto alle emissioni. Sono due discorsi diversi. Sulle emissioni
inquinanti stiamo rispettando le prescrizioni dell’Aia, l’Autorizzazione
integrata ambientale. Le emissioni, ripeto, non sono nemmeno al limite
previsto, sono molto al di sotto. Se parliamo delle cokerie la
produzione non può crescere per legge, sono le norme ad indicarci quante
batterie possono essere in servizio e quanto possiamo produrre».
ArcelorMittal
si arrampica sugli specchi: emissioni e qualità dell'aria
sarebbero "due cose diverse". Aspettavamo questa "scienziato" per
tornare a sentire stupidaggini interessate (della serie: l'aria di
Taranto è inquinata perchè si fuma troppo...); sulle cokerie, poi, svia
anche sul fatto che le cokerie sono a pezzi, non vi è tenuta delle porte
e dei coperchi delle batterie, quindi c'è un aumento delle emissioni
fuggitive. Fermo restando che difendersi con la "legge" - fatta da
governi al servizio dei padroni - è come chiamare il proprio complice a
confermare il tuo crimine.
Giornalista:
"...Gli interventi di riqualificazione ambientale procedono come
previsto? La
copertura del parco nelle vicinanze del quartiere Tamburi
sarà completata a breve?
AM: «Abbiamo messo tutta la
nostra energia sul piano ambientale. Sono già visibili i primi
risultati. Abbiamo completato gli impegni previsti nel 2018. Per l’anno
in corso stiamo rispettando il programma, non solo la copertura dei
parchi minerali. L’accordo prevede entro il 30 aprile la copertura del
50% di una parte dei parchi minerali, il resto entro fine anno. Abbiamo
69 progetti di riqualificazione ambientale».
Noi
conosciamo solo l'Addendum ambientale, allegato all'Accordo del 6
settembre '18. Esso è stato già analizzato da varie realtà
ambientalista, da avvocati delle parti civili al processo Ilva, dallo
stesso ex direttore Arpa, ed è stato da tutti giudicato totalmente
insufficiente, una sorta di "copia e incolla" dei precedenti piani ai
tempi di Riva.
Giornalista: "Lo
scenario di mercato sta cambiando con l’imposizione dei dazi
sull’import di acciaio da parte degli Usa e la pressione della Turchia
che sta esportando di più.
AM: «Sì, lo scenario è molto
cambiato rispetto a due anni fa. L’Europa dovrebbe prendere alcune
misure correttive per tutelare l’industria siderurgica. Abbiamo chiesto a
Bruxelles di realizzare lo stesso campo da gioco tra tutti gli
operatori anche per la parte relativa alle emissioni di CO2. In Europa
abbiamo limiti ai livelli di emissione più bassi rispetto ai produttori
extraeuropei. C’è bisogno di correttivi, abbiamo chiesto alla
commissione Ue di trovare delle compensazioni sull’import di acciaio per
non alterare la concorrenza».
I
"correttivi" che ArcelorMIttal chiede all'Europa sono all'insegna di
elevare i livelli di emissioni di CO2 per i produttori europei?
Giornalista: "Ammetterà che il mercato si sta consolidando con concorrenti ancora più competitivi vista la fusione tra Tata e ThyssenKrupp?
AM:
«Il mercato è ancora più competitivo. Ma noi in Europa produciamo 30
milioni di tonnellate all’anno, a Taranto 4,6 milioni l’anno scorso, una
produzione che crescerà fino a 6 milioni entro la fine del piano nel
2023. Vogliamo però le stesse regole e gli stessi standard in tutto il
mondo in termini di sostenibilità».
E'
la "guerra dell'acciaio" tra i padroni del mondo: produrre di piu' per
fare più profitti; scaricando costi e conseguenze sugli operai e sulle
popolazioni
Giornalista: "Su
Taranto, però, pende il ricorso alla Consulta da parte del Gip
sull’immunità penale per commissari e nuovo acquirente inserita nel
decreto Ilva: se decidesse per l’incostituzionalità della norma? E se il
governo decidesse di rivedere la stessa Aia?
AM:
«Abbiamo deciso di investire in Italia sulla base di norme e di regole
concordate con il governo italiano per la risoluzione dei problemi.
Chiediamo certezza del diritto come investitori di lungo termine».
Qui
ArcelorMittal manda di fatto un segnale minaccioso al governo:
mantenere l'immunità penale, mantenere il mio "diritto" a violare norme
di sicurezza e salute senza alcuna conseguenza penale... altrimenti
Giornalista: "La preoccupa questa conflittualità latente con la comunità locale?
AM:
«Vogliamo costruire rapporti buoni con la comunità e con le
istituzioni, come avviene negli altri siti integrati che abbiamo in
Europa. Ilva ha un potenziale enorme. Può diventare il migliore
stabilimento del mondo. Non solo gli asset di Taranto, ma anche il sito
di Genova. Il livello di competenze delle maestranze e dei dirigenti è
altissimo. E poi il porto nelle vicinanze dell’impianto è funzionale
alle nostre strategie».
Una
risposta che non è una risposta. Mittal subito devia per dire quanto
importante sia l'Ilva nella guerra di concorrenza nel mondo.
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