Gli operai che in
genere non prendono ormai i giornali diffusi alle fabbriche – e
questo è un male e dimostra i danni della depoliticizzazione di
massa e dell'uso individualizzato di facebook, WA, internet, ecc. ma
la tenacia e combattività di compagni e compagne impegnati nella
diffusione ha fatto sì che decine e decine di copie del giornale
siano entrate in fabbrica e il giornale si è posto al giudizio dei
suoi veri interlocutori.
Non ci può essere un
partito operaio, rivoluzionario, senza un giornale comunista che ne
orienti denuncia e lotta, permetta agli operai d'avanguardia di
conoscere quello che non sanno e quello che conta, rispetto a quanto
circola e come circola nei mass media di regime, sempre più di
stampo fascio populista, nella stampa borghese sempre tesa a
difendere gli interessi generali e particolari dei padroni e della
classe dominante e in facebook sempre in mano alla piccola borghesia
che diffonde il suo veleno antiproletario e antipopolare.
Noi diciamo: dove lo
trovate uno strumento di stampa fatto da proletari, comunisti
militanti di base,
che dicono forte e chiaro cosa è realmente questo governo, che denunciano il decreto sicurezza e incitano alla più vasta opposizione ad esso, che privo di ogni settarismo sostiene le lotte e le organizzazioni proletarie, sindacali e politiche, in tutto quello che di giusto fanno, che spiega agli operai cosaè realmente il Reddito di cittadinanza e 'Quota 100' e racconta il movimento dei Gilet gialli non per esaltarlo acriticamente ma per guardare dentro da un punto di vista di classe mentre alcuni che si dicono pure classisti, operaisti, lo inneggiano come se fosse la rivoluzione in corso?
che dicono forte e chiaro cosa è realmente questo governo, che denunciano il decreto sicurezza e incitano alla più vasta opposizione ad esso, che privo di ogni settarismo sostiene le lotte e le organizzazioni proletarie, sindacali e politiche, in tutto quello che di giusto fanno, che spiega agli operai cosaè realmente il Reddito di cittadinanza e 'Quota 100' e racconta il movimento dei Gilet gialli non per esaltarlo acriticamente ma per guardare dentro da un punto di vista di classe mentre alcuni che si dicono pure classisti, operaisti, lo inneggiano come se fosse la rivoluzione in corso?
Dove lo trovate un
giornale che sfida i più grandi padroni della siderurgia mondiale
nella fabbrica più grande d'Italia finita nelle loro mani,
l'ArcelorMittal, denunciano un accordo firmato da tutti i sindacati e
perfino il più grande dei sindacati di base, l'Usb mostrando che
altro non è che l'ultima forma della dittatura del padrone e che
regala e regalerà agli operai sfruttamento, licenziamenti,
discriminazione e a Taranto ancora morti e inquinamento?
Il giornale dove
trovate la piattaforma di classe delle donne proletarie femministe
rivoluzionarie che caratterizzano lo sciopero dell'8 marzo.
Leggete mille stampe
borghesi, mille fogli della sinistra pseudo rivoluzionaria, mille
blog variopinti della estrema sinistra, autonomi, trotskisti, e non
troverete una parola sulla più grande lotta armata fatta da
proletari, contadini, donne, in uno dei tre più grandi paesi del
mondo, l'India, dove una guerra di popolo guidata dal più grande
partito maoista per numero di militanti, forza armata popolare,
popolazione coinvolta, oltre 50 milioni, scuote i rapporti di forza
in quel paese e in prospettiva nel sistema imperialista mondiale.
Questo è proletari
comunisti.
Fatto da compagni che
non stanno alla “scrivania”, che ogni giorno si smazzano nelle
lotte piccole e grandi di proletari, che prendono denunce periodiche,
vengono processati e, in alcuni casi, perfino arrestati, perchè non
hanno paura di nulla e imparano e insegnano che è giusto ribellarsi,
è giusto servire il popolo con tutto il cuore, è giusto costruire
il Partito della rivoluzione, è giusto affermare: “i proletari non
hanno altro da perdere che le loro catene e hanno un mondo da
conquistare”...
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