Che Torino risponda alla grande sabato 30 marzo alla repressione di stato e allo sgombero di Asilo Occupato!
Torino, il questore dopo le cariche sui ciclisti: "Non reprimiamo chi pedala, ma lì c'erano antagonisti"
Parla Francesco Messina: "Azione irruente e rude perché pensavamo che un collega fosse in pericolo"
"Questa non è una questione di ordine pubblico e quindi non si deve pensare che ci sia una maggiore repressione". Prova a spazzar via qualunque polemica il questore di Torino, Francesco Messina, sui tafferugli tra ciclisti e polizia durante la "critical mass" di giovedì sera. In un'intervista, pubblicata oggi da Repubblica, giustifica le tensioni spiegando che "è accaduto tutto per una semplice richiesta di controllo dei documenti che è stata rifiutata". Perché la polizia era così attenta a una manifestazione di ciclisti ambientalisti? "Stiamo tenendo d'occhio certe dinamiche in vista della manifestazione anarchica di sabato prossimo", spiega il questore di Torino, secondo il quale alla "critical mass" "c'era una presenza importante di antagonisti, almeno una quindicina su un centinaio di ciclisti. Lo dimostra il fatto che le persone che in seguito al parapiglia sono state identificate hanno tutte precedenti penali anche pesanti, alcune anche toccate dalle ultime inchieste sull'Asilo".
La reazione della polizia è stata eccessiva, come in parte ammette pure Francesco Messina: "La nostra azione è stata irruente e rude perché si pensava che il collega che chiedeva i documenti fosse isolato e in pericolo. Alcuni ciclisti sono stati messi a terra, ma nessuno si è fatto male e tutto si è svolto in otto secondi, dopodiché tutto è tornato alla normalità. D'altra parte nel periodo in cui sono stato a Torino mi sembra di aver dato prova, nella gestione dell'ordine pubblico, di un uso della forza solo come extrema ratio".
La reazione della polizia è stata eccessiva, come in parte ammette pure Francesco Messina: "La nostra azione è stata irruente e rude perché si pensava che il collega che chiedeva i documenti fosse isolato e in pericolo. Alcuni ciclisti sono stati messi a terra, ma nessuno si è fatto male e tutto si è svolto in otto secondi, dopodiché tutto è tornato alla normalità. D'altra parte nel periodo in cui sono stato a Torino mi sembra di aver dato prova, nella gestione dell'ordine pubblico, di un uso della forza solo come extrema ratio".
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