La
preside si inventa il
modulo per scovare gli
"indisciplinati". I genitori:
privacy violata
modulo per scovare gli
"indisciplinati". I genitori:
privacy violata
di
MARIANNA VAZZANA
Genitori
della scuola del quartiere Isola con cartelli che chiedono una
maggiore pulizia
Milano,
27 marzo 2019 - «Si registra l’ora
di uscita e di rientro
degli alunni per
recarsi in bagno».
Segue una
tabella da compilare con nomi e orari,
che gli insegnanti sono tenuti a consegnare
a
fine giornata su
disposizione della dirigente scolastica. Ora è
bufera sulla preside e sulla sua circolare.
«Siamo all’assurdo», protestano
mamme e papà.
«La scuola non è un lager». Succede a
Milano, alla scuola elementare pubblica Dal Verme dell’Istituto
comprensivo Confalonieri,
quartiere Isola, che conta
quasi 400 alunni tra i 6 e i 10 anni.
Tra i
genitori c’è chi ha inviato lettere di diffida alla preside «perché i diritti dei nostri bambini, a cominciare dalla privacy, vengono violati».
È l’ultimo atto della “guerra
sui servizi igienici”. Tutto
comincia lo scorso 20 novembre, giorno della protesta di mamme, papà
e bambini contro «i bagni maleodoranti». Quel giorno avevano
indossato maschere antismog e sventolato striscioni con frasi come
«Diritto al pulito, a studiare senza puzza», persino quello «a non
trattenere la pipì». «I
bagni della scuola –
la spiegazione dei genitori –
non sono puliti come si deve».
La situazione non si è risolta, le richieste d’intervento si sono
susseguite e la preside ha ideato il registro delle uscite per il
gabinetto. «Al fine di tutelare il benessere psicofisico degli
studenti i docenti dovranno rilevare quotidianamente per iscritto, su
apposito modulo allegato, le uscite e i rientri per recarsi ai
servizi igienici. Il modulo dovrà essere consegnato in segreteria al
termine delle lezioni», si legge sulla circolare. «Noi
siamo basiti.
Anziché risolvere il problema dei bagni sporchi, la preside impone
un registro per segnare le uscite alla toilette», tuona Andrea
Montanari, presidente dell’Associazione genitori. Mamme e papà
stanno chiedendo pareri legali per capire se c’è una reale
violazione della normativa sulla privacy e muoversi in maniera
formale. La preside Luisa Martiniello evidenzia dal canto suo che «i
genitori vorrebbero dei bagni nuovi ma al momento non ci sono i
soldi. Chi di dovere ha già effettuato sopralluoghi
non trovando anomalie.
Il registro nasce con l’intento di risolvere il problema: se un
bambino chiede di andare in bagno più volte, magari è perché trova
il wc in condizioni pessime e ritenta. Vogliamo capire dove
intervenire, perché le pulizie vengono effettuate, ma ci sono casi
di indisciplina: certi bambini hanno l’abitudine di ‘farla fuori’
dal water oppure di salire in piedi sul gabinetto, lasciando le
impronte delle scarpe, o di lanciare acqua saponata sul pavimento,
tanto che una collaboratrice scolastica si è infortunata. I nomi
registrati sono visibili solo da me perché i fogli mi vengono
immediatamente consegnati». Ai genitori, però, questo non basta. La
“guerra” continua.genitori c’è chi ha inviato lettere di diffida alla preside «perché i diritti dei nostri bambini, a cominciare dalla privacy, vengono violati».
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