martedì 12 marzo 2019

pc 12 marzo - L’INDUSTRIA DEGLI ARMAMENTI E' SEMPRE FLORIDA - un contributo di alcuni compagni

   L’INDUSTRIA DEGLI ARMAMENTI E' SEMPRE FLORIDA

I dati più forniti dal Sipri di Stoccolma (International Peace Research Institute) stimano la spesa mondiale per gli armamenti in 1.686 miliardi di dollari nel 2016, con una crescita annua del 5% (ilsecoloxix.it). Gli USA restano il paese che spende più di tutti in armamenti: nel 2016 la spesa militare è stata di 611 mld $ (+1,7% sul 2015); al secondo posto c'è la Cina, con 215 mld di $ (+5,4% sul 2015), al terzo posto la Russia con 69,2 mld $ (+5,9% sul 2015); al quarto posto l'Arabia Saudita con 63,7 mld $ sebbene nel 2016 vi sia stato un calo del 30%; al quinto posto l'India, con 55,9 mld $ (+8,5% sul 2015). I maggiori produttori di armi, neanche a dirlo, sono statunitensi: il primo in assoluto è la Lockheed Martin con un fatturato di 40,8 mld $ (da cui l'Arabia Saudita ha acquistato per 15 mld $ il sistema di difesa missilistica Thaad). In classifica seguono la Boeing e la Raytheon, con fatturati rispettivi di 29,5 e 22,9 mld $. La Raytheon produce i missili Patriot di cui ne ha venduto 100 agli Emirati Arabi. Tra le prime dieci industrie belliche del mondo 9 sono americane e una europea (la Airbus Group, con un fatturato di 12,5 mld $) in settima posizione. Anche in Europa è aumentata la spesa militare, portata a 334 mld $, e si distingue l'Italia che guida gli incrementi dei paesi europei con l'11% del 2016 sul 2015! Evidentemente gli ottimi rapporti tra l'industria degli armamenti italiana e il governo riempiono di profitto le casse dell'industria bellica nazionale che esporta soprattutto aeromobili, bombe, siluri, razzi, missili e accessori per un valore complessivo di 10 mld di euro. Le spese militari complessive dell'Italia nel 2016 sono state di 27,9 mld $, ponendola all'11 posto nella classifica mondiale delle spese militari.
Armi per la "difesa nazionale" e per la "guerra" agli altri paesi: l'importante è accumulare profitti. Il capitale non chiede altro!
Alle solite parole di pace, di fratellanza tra i popoli, di solidarietà, di cooperazione, di ogni governo e di ogni chiesa, i fatti della realtà capitalistica rispondono con la violenza, la guerra, i massacri, le distruzioni in attesa di "ricostruire" per tornare a far profitto nell'orrenda spirale di morte!

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