domenica 10 marzo 2019

pc 11 marzo - in india - le prossime elezioni due poli - quelli della borghesia e dell'imperialismo e il polo della rivoluzione e il boicottaggio guidata dai maoisti


India: elezioni generali, paese andrà al voto dall'11 aprile al 19 maggio

Nuova Delhi, 10 mar 14:51 - (Agenzia Nova) - L'India terrà le sue elezioni generali in sette fasi a partire dall'11 aprile e fino al 19 maggio. Lo ha annunciato oggi il presidente della Commissione elettorale, Sunil Arora, precisando che la fase di scrutinio e conteggio dei voti inizierà il 23 maggio. Nella conferenza stampa convocata appositamente a Nuova Delhi per annunciare le date del processo elettorale, Arora ha detto che circa 900 milioni di elettori indiani sono stati considerati idonei al voto, dei quali circa 15 milioni di età compresa fra i 18 e i 19 anni. I sondaggi danno il partito nazionalista indù Bharatiya Janata (Bjp) del primo ministro Narendra Modi largamente favorito sui partiti dell'opposizione dallo scoppiare delle recenti tensioni fra India e Pakistan, episodi che hanno scatenato un'ondata di patriottismo nel paese. "Spero che queste elezioni otterranno una partecipazione storica. Invito in particolare gli elettori che votano per la prima volta ad esprimersi con numeri da record", ha scritto Modi su Twitter dopo l'annuncio della commissione elettorale.


Fra il 12 novembre ed il 7 dicembre i cittadini indiani sono stati chiamati a rinnovare le loro assemblee legislative, confermando la vittoria del Congresso nazionale indiano (Inc), principale partito di opposizione a livello centrale, laico e progressista, nel Chhattisgarh, nel Rajasthan e nel Madhya Pradesh, e quella delle forze regionali nel Telangana e nel Mizoram. Per la prima volta da molto tempo il Partito del popolo indiano (Bjp), conservatore e nazionalista induista, al potere a livello centrale, ha subito in quest'occasione una battuta d’arresto, in tre Stati in cui governava e proprio nel cuore hindi del paese, dove nove abitanti su dieci sono seguaci dell’induismo. L'appuntamento di aprile diventa quindi particolarmente importante, in un momento in cui il riemergere di un fervente patriottismo per le dispute con il Pakistan potrebbero favorire il premier Modi.

Nel Chhattisgarh, nell’India centrale, e nel Rajasthan, nel nord-ovest, alle elezioni statali di novembre e dicembre il Congresso ha raggiunto la maggioranza assoluta. Nel Chhattisgarh ha conquistato 68 dei 90 seggi dell’assemblea statale, 29 in più rispetto al 2013, mentre il Bjp ne ha persi 34, scendendo a 15; è andato bene anche il Partito della società maggioritaria (Bsp), di ispirazione socialista, passato da uno a sette. Lo Stato ha una popolazione di oltre 25 milioni di abitanti; è tra gli Stati del cosiddetto “Corridoio rosso”, interessati dall’azione dei ribelli maoisti; è ricco di risorse, con un’importante industria siderurgica e un settore energetico sviluppato, anche se l’agricoltura è la principale fonte di occupazione.

Nel Rajasthan, che ha un’assemblea di 200 membri e dove si è votato in 199 collegi a causa del decesso di un candidato, il partito di centro-sinistra ha raggiunto quota cento, mentre quello di centro-destra si è fermato a 73. L’uno partiva da 21; l’altro, che ha governato negli ultimi cinque anni, da 163. Il travaso di voti è stato pressoché diretto tra i due grandi partiti: +79 per il Congresso, -90 per il Partito del popolo. Il Bsp ne ha guadagnati tre e le altre forze sette. Il Rajasthan è lo Stato più grande dell’India per superficie, conta oltre 68 milioni di abitanti e ha un’economia fondata sull’agricoltura, la pastorizia e le industrie collegate.

Nessun commento:

Posta un commento