AVANZA
IL FASCISMO DEL GOVERNO LEGA/M5S
E
SI INTENSIFICA PURE LA CROCIATA CONTRO IL DIRITTO D’ABORTO
GIU’
LE MANI DAI CORPI DELLE DONNE
NON
TORNEREMO AL MEDIOEVO!!!
Nei
giorni scorsi, il Comune di Verona, a maggioranza centrodestra, ha
approvato una mozione della Lega che prevede finanziamenti ad
associazioni e iniziative contro l’aborto. Mozione votata pure
dalla capogruppo del Pd, Carla Padovani (poi sfiduciata dai
consiglieri dem) e giustamente contestata dalle femministe di NUM.
Il
promotore della citata mozione fascista - Alberto Zelger, consigliere
comunale della Lega Nord a Verona, ha giustificato la propria
iniziativa sostenendo che l’aborto non sia affatto un diritto bensì
un delitto abominevole e che la legge 194 non dovrebbe esistere,
rivendicando di essere in perfetta linea col ministro leghista della
famiglia, Fontana.
Ovviamente,
la cosa non ci stupisce, dato che, non appena insediatosi il governo
fascio-populista Lega/M5S, il ministro leghista della famiglia la
prima cosa che
fatto, insieme al ducettto Salvini, è stata proprio quella di attaccare l’IVG santificando la famiglia ed il ruolo riproduttrice delle donne, ovvero di produzione di manovalanza a basso costo e di esercito di riserva, funzionali e necessari al sistema del capitale.
fatto, insieme al ducettto Salvini, è stata proprio quella di attaccare l’IVG santificando la famiglia ed il ruolo riproduttrice delle donne, ovvero di produzione di manovalanza a basso costo e di esercito di riserva, funzionali e necessari al sistema del capitale.
Inoltre,
da tempo assistiamo a persistenti e crescenti attacchi da parte di
Stato e governi di ogni colore politico all’insieme dei diritti
delle donne, e soprattutto al diritto d’aborto sancito con la legge
194 del 1978. Esempio eclatante ne è anche il dilagare di
associazioni Onlus e centri privati “per la vita”,
clericofascisti (attualmente dal nord al sud se ne contano oltre 355,
presenti soprattutto in Lombardia, Piemonte,Veneto Lazio e Sicilia),
foraggiati al 68% con fondi di regioni, provincie e comuni, in
quanto pure fonti di consenso elettorale.
Ma
la cosa ancora più grave è che all’aumento esponenziale dei CAV
(Centri Aiuti alla Vita), corrisponde, guarda caso, la chiusura via
via di molti consultori pubblici, ed inoltre,parecchi di quelli
rimasti ancora aperti sono di fatto assediati dai militanti Prolife
che demonizzano l’IVG con l’intento di dissuadere le donne ad
abortire deviandole nei loro centri.
Per
non parlare poi, del fatto che solo il 60% degli ospedali con reparti
di ostetricia possiede un servizio per l’aborto, e che l’obiezione
di coscienza nei nosocomi è oramai divenuta esponenziale, tanto da
essere arrivata ad oggi, addirittura oltre il 70%, con punte del 92%
in Trentino, dell’87% in Sicilia e dell’80% in Campania. A questo
si aggiungono le tante farmacie che omettono di vendere la “pillola
del giorno dopo”, che peraltro è un contraccettivo e non un farmaco
abortivo, violando la legge, visto che le farmacie sono presidi
territoriali del SSN dove, oltretutto, l’obiezione di coscienza non
è prevista.
In
pratica, in tutti questi anni, Stato, Chiesa, fascisti ed oscurantisti
di destra, di centro e di falsa sinistra, non riuscendo ad abrogare
la legge 194 (ricordiamo anche la bocciatura del referendum del
1981) hanno cercato di annacquare in tutti i modi la sostanza
puntando a boicottarne sistematicamente l’applicazione, mettendo in
grave pericolo la vita delle donne e favorendo i cosiddetti “cucchiai
d’oro”.
Ed
è indubbio che si continui ad attaccare la legge sull’aborto
(frutto di una dura e lunga battaglia politica, sociale etica, di
civiltà, sull’onda del ’68, del movimento femminista e di
centinaia di migliaia di giovani e donne lavoratici, stanche di
essere considerate le “incubatrici naturali” del sistema
capitalistico e della sua barbara società, e di rischiare la propria
vita qualora avessero deciso di interrompere la gravidanza) perché,
in verità, si vuole ledere ed impedire la libertà di scelta delle
donne, riportandole indietro.
Non
dimentichiamo che prima del 1978, l’aborto era ancora vincolato
alle leggi fasciste che lo annoveravano tra i reati contro
“l’integrità e la sanità della stirpe”. E che per tale
ragione, in Italia, prima che l’IVG venisse legalizzata, morivano
migliaia e migliaia di donne ogni anno (si parla di 25 mila) per
aborto clandestino praticato quasi sempre dalle famose mammane, nel
silenzio delle mura domestiche e subendo le peggiori atrocità.
Mentre,
sebbene la 194 non sia del tutto quello per cui le donne abbiano
lottato, giacché prevede la tanto odiosa obiezione di coscienza che
ne mina ed inficia la sua attuazione (tanto che, dai dati Istat è
emerso pure che in molte città, dal 2010 al 2016, non risulta
effettuata alcuna interruzione volontaria di gravidanza, perché la
totalità dei medici ospedalieri e del personale parasanitario è
obiettore, motivo per cui, sono ancora molte le donne costrette ai
famosi viaggi della speranza), essa finora ha evitato la morte di
centinaia di migliaia di donne.
La nuova crociata maschilista, sessista e fascista, del governo Lega/M5S, tesa a riportare le donne al medioevo, non potrà
assolutamente cancellare 40 anni di storia, di lotta e di bi-sogno di
autodeterminazione e di rivoluzione dell’altra metà del cielo!!!
IL
DIRITTO D’ABORTO NON SI TOCCA
CONTINUEREMO
A DIFENDERELO CON LA LOTTA!
Facciamo
del 25 novembre prossimo una giornata nazionale ed internazionale
contro i nuovi fascismi di Stati e governi che vogliono riportare al
medioevo le donne, per renderle completamente schiave degli uomini e
di questa barbara società capitalistica
Lavoratrici
SLAI Cobas sc –Policlinico Palermo Pa, 8.10.2018
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