lunedì 8 ottobre 2018

pc 8 ottobre - VERONA - NON TORNEREMO AL MEDIOEVO! Sosteniamo la manifestazione a Verona il 13 ottobre


AVANZA IL FASCISMO DEL GOVERNO LEGA/M5S

E SI INTENSIFICA PURE LA CROCIATA CONTRO IL DIRITTO D’ABORTO

GIU’ LE MANI DAI CORPI DELLE DONNE

NON TORNEREMO AL MEDIOEVO!!!

Nei giorni scorsi, il Comune di Verona, a maggioranza centrodestra, ha approvato una mozione della Lega che prevede finanziamenti ad associazioni e iniziative contro l’aborto. Mozione votata pure dalla capogruppo del Pd, Carla Padovani (poi sfiduciata dai consiglieri dem) e giustamente contestata dalle femministe di NUM.

Il promotore della citata mozione fascista - Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega Nord a Verona, ha giustificato la propria iniziativa sostenendo che l’aborto non sia affatto un diritto bensì un delitto abominevole e che la legge 194 non dovrebbe esistere, rivendicando di essere in perfetta linea col ministro leghista della famiglia, Fontana.

Ovviamente, la cosa non ci stupisce, dato che, non appena insediatosi il governo fascio-populista Lega/M5S, il ministro leghista della famiglia la prima cosa che
fatto, insieme al ducettto Salvini, è stata proprio quella di attaccare l’IVG santificando la famiglia ed il ruolo riproduttrice delle donne, ovvero di produzione di manovalanza a basso costo e di esercito di riserva, funzionali e necessari al sistema del capitale.

Inoltre, da tempo assistiamo a persistenti e crescenti attacchi da parte di Stato e governi di ogni colore politico all’insieme dei diritti delle donne, e soprattutto al diritto d’aborto sancito con la legge 194 del 1978. Esempio eclatante ne è anche il dilagare di associazioni Onlus e centri privati “per la vita”, clericofascisti (attualmente dal nord al sud se ne contano oltre 355, presenti soprattutto in Lombardia, Piemonte,Veneto Lazio e Sicilia), foraggiati al 68% con fondi di regioni, provincie e comuni, in quanto pure fonti di consenso elettorale.
Ma la cosa ancora più grave è che all’aumento esponenziale dei CAV (Centri Aiuti alla Vita), corrisponde, guarda caso, la chiusura via via di molti consultori pubblici, ed inoltre,parecchi di quelli rimasti ancora aperti sono di fatto assediati dai militanti Prolife che demonizzano l’IVG con l’intento di dissuadere le donne ad abortire deviandole nei loro centri.

Per non parlare poi, del fatto che solo il 60% degli ospedali con reparti di ostetricia possiede un servizio per l’aborto, e che l’obiezione di coscienza nei nosocomi è oramai divenuta esponenziale, tanto da essere arrivata ad oggi, addirittura oltre il 70%, con punte del 92% in Trentino, dell’87% in Sicilia e dell’80% in Campania. A questo si aggiungono le tante farmacie che omettono di vendere la “pillola del giorno dopo”, che peraltro è un contraccettivo e non un farmaco abortivo, violando la legge, visto che le farmacie sono presidi territoriali del SSN dove, oltretutto, l’obiezione di coscienza non è prevista.

In pratica, in tutti questi anni, Stato, Chiesa, fascisti ed oscurantisti di destra, di centro e di falsa sinistra, non riuscendo ad abrogare la legge 194 (ricordiamo anche la bocciatura del referendum del 1981) hanno cercato di annacquare in tutti i modi la sostanza puntando a boicottarne sistematicamente l’applicazione, mettendo in grave pericolo la vita delle donne e favorendo i cosiddetti “cucchiai d’oro”.

Ed è indubbio che si continui ad attaccare la legge sull’aborto (frutto di una dura e lunga battaglia politica, sociale etica, di civiltà, sull’onda del ’68, del movimento femminista e di centinaia di migliaia di giovani e donne lavoratici, stanche di essere considerate le “incubatrici naturali” del sistema capitalistico e della sua barbara società, e di rischiare la propria vita qualora avessero deciso di interrompere la gravidanza) perché, in verità, si vuole ledere ed impedire la libertà di scelta delle donne, riportandole indietro.

Non dimentichiamo che prima del 1978, l’aborto era ancora vincolato alle leggi fasciste che lo annoveravano tra i reati contro “l’integrità e la sanità della stirpe”. E che per tale ragione, in Italia, prima che l’IVG venisse legalizzata, morivano migliaia e migliaia di donne ogni anno (si parla di 25 mila) per aborto clandestino praticato quasi sempre dalle famose mammane, nel silenzio delle mura domestiche e subendo le peggiori atrocità.

Mentre, sebbene la 194 non sia del tutto quello per cui le donne abbiano lottato, giacché prevede la tanto odiosa obiezione di coscienza che ne mina ed inficia la sua attuazione (tanto che, dai dati Istat è emerso pure che in molte città, dal 2010 al 2016, non risulta effettuata alcuna interruzione volontaria di gravidanza, perché la totalità dei medici ospedalieri e del personale parasanitario è obiettore, motivo per cui, sono ancora molte le donne costrette ai famosi viaggi della speranza), essa finora ha evitato la morte di centinaia di migliaia di donne.

La nuova crociata maschilista, sessista e fascista, del governo Lega/M5S, tesa a riportare le donne al medioevo, non potrà assolutamente cancellare 40 anni di storia, di lotta e di bi-sogno di autodeterminazione e di rivoluzione dell’altra metà del cielo!!!

IL DIRITTO D’ABORTO NON SI TOCCA
CONTINUEREMO A DIFENDERELO CON LA LOTTA!

Facciamo del 25 novembre prossimo una giornata nazionale ed internazionale contro i nuovi fascismi di Stati e governi che vogliono riportare al medioevo le donne, per renderle completamente schiave degli uomini e di questa barbara società capitalistica

Lavoratrici SLAI Cobas sc –Policlinico Palermo Pa, 8.10.2018

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