Esistono storie dimenticate o ancora peggio relegate a forza nell’oblio perchè scomode o pericolosamente di parte. Una di queste è sicuramente quella de “Il Proletario”, l’unico giornale clandestino della Resistenza antifascista al Sud, stampato a Capua dalla primavera 1942 fino ad agosto 1943 e fondato da Aniello Tucci e Michele Semeraro.
Il Proletario era un vero e proprio giornale clandestino, stampato in provincia di Caserta, ma distribuito grazie a una fitta rete di ferrovieri antifascisti a Napoli e in quasi tutta la Campania. Il foglio che usciva con cadenza mensile fu il perno della propaganda antifascista in tutta la Campania e il veicolo con cui il fronte antifascista creó i collegamenti che permisero di uscire dall’isolamento per costruire l’insurrezione del settembre 1943, tanti del gruppo de Il Proletario infatti vennero arrestati a Napoli il 22 agosto dello stesso anno durante una riunione clandestina in cui si preparavano tra le altre cose i primi eventi insurrezionali. L’incredibile storia di questo giornale fuorilegge e delle persone che diedero vita all’esperienza fu messa a tacere e dimenticata subito dopo la guerra, anche per via di conflitti politici che fecero sì che Aniello Tucci fosse espulso dal PCI da Togliatti nel 1947.
Il Proletario era un vero e proprio giornale clandestino, stampato in provincia di Caserta, ma distribuito grazie a una fitta rete di ferrovieri antifascisti a Napoli e in quasi tutta la Campania. Il foglio che usciva con cadenza mensile fu il perno della propaganda antifascista in tutta la Campania e il veicolo con cui il fronte antifascista creó i collegamenti che permisero di uscire dall’isolamento per costruire l’insurrezione del settembre 1943, tanti del gruppo de Il Proletario infatti vennero arrestati a Napoli il 22 agosto dello stesso anno durante una riunione clandestina in cui si preparavano tra le altre cose i primi eventi insurrezionali. L’incredibile storia di questo giornale fuorilegge e delle persone che diedero vita all’esperienza fu messa a tacere e dimenticata subito dopo la guerra, anche per via di conflitti politici che fecero sì che Aniello Tucci fosse espulso dal PCI da Togliatti nel 1947.
La
storia de Il Proletario era stata lasciata all’oblio fino agli anni 90,
quando lo storico Franco Pezone, pubblica una bella e appassionata
ricerca/intervista ad Aniello Tucci, il lavoro di Pezone è stato ripreso
dalla casa editrice indipendente Tracce Ribelli per ripubblicarlo con
un’ampia
considerazione iniziale, il cui lavoro di ricerca storiografica è stato coordinato da Massimiliano Palmesano, in cui partendo dalla storia de Il Proletario, si è cercato di riconnettere i fili della memoria e di fare luce su di una pagina di storia, quella della Resistenza in Terra di Lavoro, troppo spesso e troppo a lungo dimenticata.
considerazione iniziale, il cui lavoro di ricerca storiografica è stato coordinato da Massimiliano Palmesano, in cui partendo dalla storia de Il Proletario, si è cercato di riconnettere i fili della memoria e di fare luce su di una pagina di storia, quella della Resistenza in Terra di Lavoro, troppo spesso e troppo a lungo dimenticata.
Il
risultato è un vero e proprio punto di vista nuovo su quei mesi tra
agosto e ottobre 1943 in Terra di Lavoro, si sono ricostruiti decine di
episodi sabotaggio, azioni partigiane singole, vere e proprie battaglie
campali e insurrezioni di massa in città come Capua e S. Maria, partendo
sia da materiale edito, sia grazie a documenti inediti, soprattutto
riguardo all’insurrezione capuana, portati alla luce dalla professoressa
Anna Solari.
L’affascinante storia dell’unico giornale clandestino della resistenza meridionale si intreccia con le storie dei suoi redattori, dei suoi distributori e con le decine di storie di resistenza che conobbe la Terra di Lavoro e di cui parla il volume: dalla battaglia del monte Tifata all’eroico sacrificio del 16enne Carlo Santagata.
L’affascinante storia dell’unico giornale clandestino della resistenza meridionale si intreccia con le storie dei suoi redattori, dei suoi distributori e con le decine di storie di resistenza che conobbe la Terra di Lavoro e di cui parla il volume: dalla battaglia del monte Tifata all’eroico sacrificio del 16enne Carlo Santagata.
Un
quadro generale che riesce a dare una nuova luce sulle vicende
resistenziali in provincia di Caserta che conta nei soli mesi di
settembre ed ottobre 1943 oltre 500 vittime di cui oltre 50 caduti in
azioni partigiane. Il pamphlet riporta alla luce episodi messi a tacere e
dimenticati che avevano quasi del tutto cancellato la memoria della
Resistenza e delle storie partigiane di Terra di Lavoro fornendo un
quadro inedito e che necessita di ulteriori lavori di approfondimento
per restituire alla memoria collettiva episodi fondamentali della
Resistenza italiana.
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