Da: Comitato di solidarietà col popolo palestinese in Terra
di Bari - Tadamon Filastin tadamonbari@gmail.com>
Date:
03 settembre 2014 17:57
Oggetto: BARI, MERCOLEDI' 10 SETTEMBRE. DOPO L'ENNESIMO MASSACRO DI GAZA…
Oggetto: BARI, MERCOLEDI' 10 SETTEMBRE. DOPO L'ENNESIMO MASSACRO DI GAZA…
Sabato 27
settembre a Roma
manifestazione
nazionale per la Palestina
LE
COMUNITA' PALESTINESI IN ITALIA LANCIANO UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER
IL 27 SETTEMBRE
Un appello è stato
lanciato dalle comunità palestinesi in Italia chiedendo a tutte le forze
solidali con il popolo palestinese e indignate per l'ennesimo mattatoio
scatenato da Israele contro Gaza di mobilitarsi e indica una data, sabato 27
settembre, per una manifestazione nazionale a Roma.
Qui di seguito il
testo dell'appello:
Terra,
pace e diritti per il popolo palestinese. Fermiamo l’occupazione
Appello per una
manifestazione nazionale in sostegno al popolo palestinese il 27 settembre a
Roma
L’aggressione
Israeliana contro il popolo palestinese continua, dalla pulizia etnica del 1948,
ai vari massacri di questi decenni, dal muro dell’apartheid, all’embargo
illegale imposto alla striscia di Gaza e i sistematici omicidi mirati, per
finire con il fallito tentativo di sterminio perpetuato in questi ultimi giorni
sempre a Gaza causando più di 2000 morti ed oltre 10.000 feriti.
Il Coordinamento
delle comunità palestinesi in Italia indice una manifestazione nazionale di
solidarietà:
- per il diritto
all’autodeterminazione e alla resistenza del popolo palestinese;
- per mettere fine
all’occupazione militare israeliana;
- per la libertà
di tutti i prigionieri politici palestinesi detenuti nelle carceri
israeliane;
- per la fine
dell’embargo a Gaza e la riapertura dei valichi;
- per mettere fine
alla costruzione degli insediamenti nei territori palestinesi;
- per il rispetto
della legalità internazionale e l’applicazione delle risoluzione del consiglio
di sicurezza delle Nazioni Unite;
- per uno stato
democratico laico in Palestina con Gerusalemme capitale (come sancito da molte
risoluzioni dell’Onu);
- l’attuazione del
dritto al ritorno dei profughi palestinesi secondo la risoluzione 194 dell’Onu e
la IV Convenzione di Ginevra.
Chiediamo a tutte
le forze democratiche e progressiste di far sentire la loro voce contro ogni
forma di accordi militari con Israele.
Chiediamo al
Governo italiano e in qualità di presidente del “semestre” dell’UE di adoperarsi
per il riconoscimento europeo dei legittimi diritti del popolo palestinese e
mettere fine alle politiche di aggressione di Israele, utilizzando anche la
pressione economica e commerciale su Israele.
Il coordinamento
delle Comunità palestinesi in Italia chiede a tutte le forze politiche e
sindacali e a tutti le associazioni e comitati che lavorano per la pace e la
giustizia nel mondo di aderire alla nostra manifestazione inviando l’adesione al
nostro indirizzo mail:
Coordinamento
delle Comunità Palestinesi in Italia
***
Impegniamoci a
sviluppare un coordinamento regionale pugliese di tutte le associazioni e
comitati impegnati nella solidarietà con la causa
palestinese.
***
No
alla collaborazione militare tra Italia e Israele!
Un
appello dalla Sardegna, dove si è svolta un’assemblea regionale per costruire un percorso concreto di mobilitazione per il
blocco delle esercitazioni e per il sostegno alla campagna BDS
[…]
L'Italia è oggi il principale partner europeo in materia di armamenti dello
stato di Israele. In Sardegna le forze armate israeliane svolgono, ormai da
anni, parti rilevanti delle loro esercitazioni e delle loro sperimentazioni,
cosa che ha portato uno stato europeo evidentemente più sensibile dell'Italia,
la Svezia, a rifiutare le esercitazioni congiunte con Israele. Le stesse armi
che vengono sperimentate nei poligoni dell'Isola, causando danni all'economia,
alla salute e alla libertà dei sardi, portano distruzione e morte in Palestina.
Già nel 2006 alle esercitazioni congiunte effettuate dalle forze armate
israeliane in Sardegna seguì, di poco, l'aggressione al Libano.
Non
possiamo rimanere silenti di fronte a questi fatti; non possiamo né vogliamo
essere complici del massacro di Gaza, dell'occupazione e dell'apartheid in
Palestina; non possiamo continuare a sopportare l'occupazione militare della
Sardegna.
Da
settembre riprenderanno le esercitazioni militari israeliane nella nostra isola.
Deve essere chiaro a tutti che quelle armi, testate qui in Sardegna, sono
congegni di morte che uccidono i civili palestinesi a Gaza e in
Cisgiordania.
L'addestramento e l'esercitazione fanno
pienamente parte del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele
utilizza nei teatri di guerra. La collaborazione approntata dallo Stato
italiano è dunque collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa
collaborazione è un aiuto concreto alla popolazione martoriata dall'aggressione:
ogni giorno di sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un
granello di sabbia nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo
palestinese.
La
Sardegna è dunque diventata nel corso degli anni uno snodo importante per le
politiche di guerra, anche per quelle israeliane.
Facciamo appello, dunque, a tutti i
democratici, ai pacifisti, al mondo della solidarietà internazionale e della
cooperazione, a tutti i solidali col popolo palestinese per una mobilitazione
generale finalizzata a bloccare le esercitazioni e a rilanciare la campagna BDS
in Sardegna.
Chiediamo alla Giunta Regionale della
Sardegna e a tutte le istituzioni democratiche di ogni ordine e grado, a partire
dai Comuni, di prendere una posizione chiara nel merito e di attivarsi per
esigere la sospensione delle esercitazioni previste.
Proponiamo una assemblea generale, da
tenersi in Sardegna, a Cagliari, il 30 agosto, per costruire un percorso
concreto di mobilitazione per il blocco delle esercitazioni e per il sostegno
alla campagna BDS.
Associazione Amicizia Sardegna
Palestina
Unione Democratica Arabo Palestinese
UDAP
BDS Sardegna
*****
Petizione:
Boycott
Israel. Fuori l'apartheid dai Giochi Olimpici 2016!
Al comitato
olimpico internazionale: chiediamo che Israele venga escluso dai Giochi Olimpici
del 2016 a Rio de Janeiro ed anche dai successivi, fino a quando permarrà il
regime di apartheid contro i palestinesi.
Boycott Israel.
Fuori l'apartheid dai Giochi Olimpici 2016
Le violazioni dei
diritti umani, l'illegale sistema di occupazione e di colonizzazione e le
restrizioni imposte dallo stato di Israele alla popolazione palestinese, sono
sotto gli occhi di tutti.
La comunità
internazionale, attraverso autorevoli organismi sovranazionali, si è espressa in
questo senso con innumerevoli risoluzioni e dichiarazioni di
condanna.
Le misure
restrittive contro i cittadini palestinesi in Israele non solo sono ingiuste, ma
appaiono anche in stridente contrasto con il ben diverso trattamento riservato
agli altri cittadini, in tutti i settori: lavoro, educazione, assistenza medica,
abitazione, qualsiasi tipo di servizio pubblico.
Questo si chiama
“apartheid”.
A causa del regime
di apartheid il Sudafrica è stato escluso dalle competizioni olimpiche per
lunghi anni, dal 1964 (Tokyo) al 1988 (Seul), per poi essere riammesso nel 1992
(Barcellona), dopo la fine della politica segregazionista.
Per lo stesso
motivo chiediamo che Israele venga escluso dai Giochi Olimpici del 2016 a Rio de
Janeiro e fino a quando permanga il regime di apartheid contro i
Palestinesi.
Campagna Ponti e
non muri
Per
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