L'accordo di oggi tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Petro Poroshenko per una "tregua duratura" nell'est dell'Ucraina, non cambia la situazione di massima tensione tra Mosca e la Nato.
L'Ucraina resta il più grande
focolaio di guerra esistente nel mondo. Esso è un anello geostrategico fondamentale
sia per l'imperialismo Usa ed europeo che vogliono
staccare l'Ucraina dalla Russia per espandere la loro presenza politico, militare, economica nella zona contro il blocco imperialista di
Putin, sia per la Russia che non può permettersi di avere i “carriarmati”
della Nato ai suoi confini.
I passaggi, le decisioni, i piani in atto, anche di queste ore, dimostrano appunto che sia gli Usa/Nato che la Russia si stanno attrezzando per essere più pronti ad una guerra.
Il presidente americano Barack Obama in Estonia incontrerà i capi di Stato dei paesi baltici preoccupati dall'escalation militare della Russia in Ucraina mandando un chiaro messaggio al presidente russo a difesa delle ex repubbliche sovietiche ora membri della Nato; al summit l'Alleanza atlantica darà vita a una forza di reazione rapida forte di 4.000 tra soldati e commandos, in grado di essere schierata entro 48 ore in qualsiasi Stato membro dell'Alleanza, in grado di "viaggiare leggera ma di colpire pesantemente", sostenuta da forze aeree e navali. Questa super-unità non potrà essere utilizzata nell'immediato in Ucraina, che non è membro dell'Alleanza, ma rappresenta già da adesso una minaccia corrente contro la Russia.
Intanto la Nato ha annunciato l'inizio di nuove esercitazioni sul fronte Est dell'Alleanza. Alle manovre - sul territorio di cinque Paesi (Germania, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) - partecipano Italia, Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Regno Unito e Stati Uniti. Coinvolti anche Bosnia Erzegovina e Serbia. Intanto la Casa Bianca fa sapere che gli Stati Uniti sono pronti a discutere con gli alleati piani per incrementare le forze Nato nelle zone di crisi.
Tra i nove paesi coinvolti c'è quindi anche l'Italia. La servetta Federica Mogherini subito e in modo "fermo" ha dato la disponibilità dell'Italia (nonostante gli interessi economici che lega il nostro paese alla Russia di Putin), mostrando, dopo l'aperto appoggio di quest'estate ad Israele, il suo schierarsi di parte apertamente anche nel suo nuovo ruolo di commissario europeo. La Mogherini attaccando la Russia ha detto che "è necessario reagire nel modo più forte possibile in modo da mettere pressione per trovare una soluzione politica". Si tratta di parole imboccate dall'imperialismo americano e europeo
Dal canto suo la Russia ha annunciato che "effettuerà a settembre grandi esercitazioni delle forze missilistiche strategiche responsabili del suo arsenale nucleare a lungo raggio. Alle manovre parteciperanno circa 4.000 militari e 400 unità tecniche, compresa l'aviazione.
Il governo russo ha fatto sapere che adatterà la sua dottrina militare tenendo presente il rafforzamento della Nato alle sue frontiere".
Uno scontro interimperialista. Così è nato e così va avanti in Ucraina
L'avanzata dei neonazisti è stata
foraggiata dagli USA e dall'Europa, in primis Germania, per mantenere
ed espandere, contro la Russia, il controllo dell'area e si sono usate le masse ucraine che lottavano contro l'oligarchia filorussa di Yanoukovic, con la conseguente ascesa delle forze apertamente naziste
E' giusto combattere l'Ucraina con il
fascismo al potere a Kiev e ad esse va tutto il nostro sostegno... ma noi consideriamo l'aiuto dei russi di Putin dentro un disegno imperialista di “grande Russia” di stampo neozarista.
proletari comunisti -PCm Italia
settembre 2014
Nessun commento:
Posta un commento