Genova. Contestato il Pd, la Digos indaga..
Fare la festa al Pd è reato. A Genova un gruppo di compagni
dei comitati "No Gronda" e "No Tav" hanno messo in atto un flash mob
alla Festa de l'Unità" (nel frattempo ha chiuso, ma al Pd non se ne sono
-forse - accorti).
Intenzione naturalmente pacifica e dimostrativa, con tanto di slogan e una scritta gigante fatta con lo spray: “Pd uguale fascismo”.
Saliti sul palco della festa, al Porto Antico, hanno a loro modo anticipito e contestato il presunto "dibattito" in programma sulle infrastrutture, con protagonisti l’assessore regionale Raffaella Paita e il vicesindaco Stefano Bernini.Tutti d'accordo, nessun contraddittorio, w la democrazia decisionista...
I pareri contrari erano dunqeu scritti sugli striscioni alzati dai compagni (“Terzo valico e Pd, devastazione e saccheggio”. “Siete come la Lega”. “No Tav liberi”).
I piddini hanno reagito con la consueta calma, distribuendo schiaffi e pugni, per cercare di trasformare una contestazione in "scontri" tali da poter fare intervenire la polizia e la magistratura. Ne ha fatto le spese l'impianto di illuminazione, per qualche minuto.
Solo dopo le 22, il gruppo dei compagni ha abbandonato la scena e i funzionari del Pd hanno coperto le scritte il partito e l'ex giudice Caselli, appendendo anche un cartello con su scritto "chi impedisce un dibattito è contro la democrazia". Invece chi decide opere devastanti ignorando il parere contrario delle popolazioni interessate è un campione del "metodo democratico" notoriamente...
Naturalmente oggi è intervenuta la Digos, che ha aperta un'inchiesta. Gli agenti sostengono di aver identificato "una trentina di manifestanti che appartengono tutti all'area anarco-insurrezionalista".Altrettanto naturalmente attraverso il vaglio delle foto dei filmati registrati durante la contestazione.
Un partito-regime di vede anche da questi dettagli...
Intenzione naturalmente pacifica e dimostrativa, con tanto di slogan e una scritta gigante fatta con lo spray: “Pd uguale fascismo”.
Saliti sul palco della festa, al Porto Antico, hanno a loro modo anticipito e contestato il presunto "dibattito" in programma sulle infrastrutture, con protagonisti l’assessore regionale Raffaella Paita e il vicesindaco Stefano Bernini.Tutti d'accordo, nessun contraddittorio, w la democrazia decisionista...
I pareri contrari erano dunqeu scritti sugli striscioni alzati dai compagni (“Terzo valico e Pd, devastazione e saccheggio”. “Siete come la Lega”. “No Tav liberi”).
I piddini hanno reagito con la consueta calma, distribuendo schiaffi e pugni, per cercare di trasformare una contestazione in "scontri" tali da poter fare intervenire la polizia e la magistratura. Ne ha fatto le spese l'impianto di illuminazione, per qualche minuto.
Solo dopo le 22, il gruppo dei compagni ha abbandonato la scena e i funzionari del Pd hanno coperto le scritte il partito e l'ex giudice Caselli, appendendo anche un cartello con su scritto "chi impedisce un dibattito è contro la democrazia". Invece chi decide opere devastanti ignorando il parere contrario delle popolazioni interessate è un campione del "metodo democratico" notoriamente...
Naturalmente oggi è intervenuta la Digos, che ha aperta un'inchiesta. Gli agenti sostengono di aver identificato "una trentina di manifestanti che appartengono tutti all'area anarco-insurrezionalista".Altrettanto naturalmente attraverso il vaglio delle foto dei filmati registrati durante la contestazione.
Un partito-regime di vede anche da questi dettagli...
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