Sulla
lotta di classe
Questo,
per me, è stato un anno molto difficile da superare a livello di
militanza, ci sono stati momenti in cui ero convinta di non farcela a
seguire il percorso di studio che i compagni del “centro” avevano
programmato per la Scuola Quadri.
Studiare
una volta a settimana Principi del Leninismo, pensavo fosse una passeggiata ma avevo
visto solo l'opuscolo e mi ero convinta fosse
una sintesi del libro . . . poi ho afferrato la situazione e mi sono
resa conto che questo opuscolo non era una sintesi ma un
approfondimento che comprendeva anche la visuale di Mao e che
riportava lo scritto di Stalin ai nostri giorni.
Ad
arricchire il percorso c'era lo studio di circolo sul “che fare”
che per vari motivi, non siamo riusciti a portare a termine. Troppe
sono state le iniziative che abbiamo dovuto intraprendere o alle
quali abbiamo dovuto aderire . . . come ben sappiamo, la lotta di
classe non conosce soste.
Sempre in
piazza a fianco dei lavoratori o dei disoccupati, a Niscemi per il
“no muos”, la sera a fare attacchinaggio e altri pomeriggi a
dividere volantini e propagandare i nostri giornali . . . ogni tanto
mi veniva la voglia di dire ai compagni che stavo male e che non
potevo esserci ma era più forte di me perché più lo studio andava
avanti più difficile era sottrarsi alla lotta: da ciò ho cominciato
a capire che lo studio e le iniziative sul campo stavano sviluppando
in me, quella coscienza di classe della quale fino a quel momento non
ero consapevole.
Compagni non potete immaginare quante volte mi dicevo “ce l'hanno messa
tutta per renderci la vita difficile”, però poi, quando si andava
in piazza a fare volantinaggio e mi trovavo a parlare con la gente
cercando di spiegare e commentare il contenuto di quei volantini o
dei giornali, mi rendevo conto che io, proprio io, stavo spiegando
i Principi del Leninismo o quello che sono riuscita a fare mio.
Parlando
con una persona alla quale avevo venduto il nostro giornale e che mi
disse che ci conosceva ma per certi versi tentava di negare
l'importanza di Mao, ho avuto modo di spiegargli ( e l'ho fatto con
la forza di chi sa di avere ragione) che prima di Mao, Marx e Lenin
hanno buttato il seme del comunismo e della lotta di classe, che
Stalin in PL, semplifica se cosi si può dire, il lavoro dei grandi
maestri per renderlo accessibile alle nuove generazioni . . . Mao
facendo tesoro del Marxismo-Leninismo, amplia, adatta ed evolve la
lotta di classe.
E' chiaro
che la lotta si adegua ai paesi e ai tempi . . . la rivoluzione
cinese e la rivoluzione russa non potevano essere le stesse perché
profondamente diversi erano i due paesi. La rivoluzione in un paese
imperialista è ancora qualcosa di molto diverso, diversi saranno i
tempi e le modalità in cui dovrà avvenire. Le periferie delle
nostre città dovranno verosimilmente sostituire le immense distese
della Russia o della Cina o dell'India .
Quando per motivi vari, eravamo costretti a
saltare il giorno di ScuolaQuadri mi rendevo conto che mi mancava la dose
settimanale di “integratori” per andare avanti e affrontare il
ritmo che la lotta alla borghesia e quindi al capitalismo, ti impone.
La
borghesia (il gatto e la volpe) fa il suo sporco gioco ma la nostra
coscienza (Marx-Lenin-Mao) è più forte!
Quando si
studia e si interpreta la lotta di classe, ti rendi conto che il
falso benessere che la borghesia vuole darti non ti realizzerà mai,
solo la lotta di classe, l'appartenenza al proletariato, paga!
Cari
compagni, con queste righe non voglio assolutamente dire di avere
fatto “passi da gigante” e che sia riuscita a cancellare tutto
quello che il sistema mi ha inculcato in tutta una vita, perché non
è per niente facile crescere dei figli secondo i canoni che
borghesia ci detta e dire loro adesso . . . non sono più la
mamma che avete conosciuto.
Molti di
Voi, compagni, hanno una militanza che risale alla loro gioventù e
questo certo mi aiuterà a crescere ulteriormente, ad uscire
definitivamente dal “paese dei balocchi” e a non lasciarmi
trascinare nel famoso “pantano” di cui parla il compagno
Lenin.
G. di
Palermo
pc 30 marzo - COME E PERCHE' STUDIARE OGGI "PRINCIPI DEL LENINISMO DI STALIN
......dopo aver studiato lo scorso anno il testo di
Stalin "Principi del leninismo", ora sta studiando e discutendo
l'applicazione ad oggi dei principi del leninismo, per farne "arma" di combattimento,
teorica prima di tutto, nella fase attuale di costruzione del Partito,
in cui c'è un aspetto di definizione unito strettamente all'aspetto di
delimitazione.
Questo
lavoro teorico i compagni lo stanno facendo, mettendo al
centro la lettura dell'opuscolo di "Formazione teorica - Note di studio
su Principi del Leninismo"; utilizzando e rileggendo il testo di Stalin,
ma in cui ora l'aspetto centrale
non è tanto lo studio di questo testo ma la sua "guida" alla
comprensione dei problemi teorici, politici, strategici, tattici dei
comunisti marxisti-leninisti- maoisti oggi.
Sulle radici storiche del leninismo - "...Il
maoismo si muove sempre ancora nell'epoca di Lenin, cioè
dell'imperialismo e della rivoluzione proletaria. Quindi, lo sviluppo
di Mao è nello sviluppo della teoria e della tattica della
rivoluzione proletaria definita da Lenin. E in particolare la teoria
e la tattica della dittatura del proletariato di Lenin.
Mao ha vissuto nel periodo della crisi
dell'imperialismo. Nel periodo dell'estensione delle condizioni della
rivoluzione proletaria prodotte dall'espansione dei movimenti di
liberazione nei paesi oppressi dall'imperialismo; Mao trionfa quando la rivoluzione
proletaria attraversa nel primo Stato socialista una crisi e una
sconfitta e, quindi, questi sono i due elementi su cui si innesca
il maoismo come sviluppo del marxismo leninismo; il maoismo è cresciuto e
si è rafforzato nella lotta contro il moderno revisionismo
sopraggiunto alla fine della III Internazionale. Mao
si afferma nel periodo di dominio del revisionismo nel mci, dominio
divenuto completo dopo la morte di Stalin, e contro questo dominio si
afferma il contributo più importante di Mao...
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