Egitto: 73 morti nella carneficina dello stadio di Port Said
73 morti e più di mille feriti. E' il bilancio provvisorio degli scontri scoppiati al termine della partita tra una delle squadre di calcio del Cairo, El Ahly e la squadra El Masry la cui tifoseria ha invaso il campo al fischio di conclusione del match attaccando sia la squadra che la curva avversaria. Durante i primi minuti degli scontri la polizia schierata in assetto antisommossa non è intervenuta lasciando ripetere gli attacchi dei tifosi de El Masry. Solo in un secondo momento i celerini hanno preso parte agli incidenti unendosi all'assalto contro la curva dell' El Ahly. Secondo fonti mediche molti ragazzi uccisi riportano ferite da armi da taglio.
La curva de El Masry e la polizia sono responsabili di una delle più gravi carneficine dall'inizio della rivoluzione, una vera e propria punizione contro una delle tifoserie più attive e coinvolte nel movimento rivoluzionario. Una provocazione omicida al movimento e a uno dei suoi bracci più generosi perché sempre in prima fila durante ogni appuntamento di lotta e conflitto contro Mubarak prima e lo Scaf (giunta militare) oggi. Non a caso la tifoseria dell'altra squadra cairota, lo Zamalek è subito scesa nelle strade della capitale scandendo slogan contro lo Scaf e annunciando di volersi dirigere verso lo stadio a Port Said per aiutare e difendere i tifosi dell'Ahly.
Entrambe le squadre del Cairo dai primi giorni della rivoluzione hanno siglato una sorta di “fratellanza rivoluzionaria” dimenticando le rivalità e unendosi per difendere i cortei dalle provocazioni e dalle aggressioni della polizia.
La tensione sale alle stelle in Egitto e dopo che ieri il movimento rivoluzionario si era scontrato nei pressi del parlamento con il servizio d'ordine dei Fratelli Musulmani con la mattanza dello stadio di Port Said il ritorno del faccia a faccia tra potere e piazza rivoluzionaria sembra essere ad un passo. Intanto le mura dello stadio continuano ad essere avvolte dalle fiamme ed è di questi minuti la notizia della sospensione del campionato. Voci parlano dell'arrivo di elicotteri per trasportare i tifosi dell'Ahly e nei pressi dei club sparsi per le città iniziano a radunarsi ultras e solidali.
Una lunga notte per l'Egitto rivoluzionario che con odio e rabbia ripete uno degli ultimi slogan scanditi dalla curva dell'Ahly: “Sento la madre di un martire che dice: i cani dei militari hanno ucciso mio figlio! Abbasso la giunta militare!”. [guarda il video della curva dell'Ahly mentre scandisce lo slogan]
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