In Cina, costi umani per assemblare un iPad
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By CHARLES DUHIGG and DAVID BARBOZA
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Un venerdì sera dello scorso maggio un esplosione squarciò l’edificio A5, un’esplosione così potente che i tubi di metallo si contorsero come fossero delle cannucce. Quando i lavoratori della mensa corsero fuori, videro del fumo nero fuoriuscire dalle finestre in frantumi. Era l’area dove i dipendenti lucidano migliaia di iPad al giorno. Nell’esplosione sono morte due persone, e oltre una dozzina sono rimaste ferite. Mentre i feriti erano portati in ambulanze, uno in particolare sembrava abbastanza grave. I suoi lineamenti erano stati deformati dalla violenza dall’esplosione, il calore aveva ridotto la sua bocca e il suo naso ad un ammasso rosso e nero .
Quel maledetto giorno il telefono squillò nella casa del Sig. Xiaodong: “Lei è il padre di Lai Xiaodong?“ Sei mesi prima, Lai di 22 anni, si era trasferito a Chengdu, nel sudovest della Cina, dove era diventato uno dei milioni di ingranaggi umani che alimenta il più grande, più veloce e più sofisticato sistema di produzione al mondo. Tale sistema ha reso possibile per la Apple ed altre centinaia di aziende fornitrici di produrre dispositivi in maniera ultra-veloce così come i vertici dell’azienda avevano sempre sognato.
La voce al telefono urla: “E’ grave! Corra in ospedale il più presto possibile “.
Negli ultimi dieci anni, Apple è diventata una delle aziende più ricche, più potenti e di maggior successo al mondo, grazie alla sua produzione globale. Apple con la sua alta tecnologia – così come decine di altre industrie americane – hanno raggiunto un ritmo di innovazione senza pari nella storia moderna. Tuttavia, secondo i dipendenti, i difensori dei lavoratori e dai documenti pubblicati dalle imprese stesse, i lavoratori che assemblano iPhone, iPad e altri dispositivi lavorano in condizioni difficili. I problemi sono molteplici come ambiente di lavoro precario, pericoloso e con problemi di sicurezza a volte letali.
I dipendenti fanno un lavoro straordinario eccessivo, in alcuni casi sette giorni su sette, e vivono in dormitori affollati. Alcuni dicono di lavorare così tanto tempo che si gonfiano le gambe e non riescono più a camminare. Secondo i rapporti di osservatori indipendenti definiti Gruppi di controllo che, in Cina, sono molto considerati è risultato che Apple ha utilizzato lavoratori minorenni ed inoltre sono stati illegalmente smaltiti, falsificando i documenti, rifiuti pericolosi.
La cosa più preoccupante che i Gruppi hanno riferito è il ‘disprezzo per la salute dei lavoratori’ da parte di alcune aziende che operano per Apple. Infatti, due anni fa presso una di queste aziende nella Cina orientale , 137 lavoratori sono rimasti vittima di sintomi di avvelenamento dopo che era stato loro ordinato di usare una sostanza chimica pericolosa per lucidare gli schermi degli iPhone. Nei primi sette mesi dello scorso anno, due esplosioni nelle fabbriche di iPad, anche a Chengdu, hanno ucciso quattro persone e ferite 77. Prima degli incidenti, secondo un gruppo di cinesi, Apple era stata avvertita. Essi avevano segnalato i pericoli nello stabilimento di Chengdu.
“Se Apple era stata avvertita e non ha provveduto alla sicurezza dei lavoratori ha compiuto un atto gravissimo“, ha dichiarato Nicholas Ashford, ex presidente del Comitato nazionale consultivo per la sicurezza e la salute, un organismo del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti. “Ma ciò che è moralmente ripugnante in un Paese è accettato come consuetudine in un altro, e da questo le aziende ne traggono vantaggio”
Apple non è l’unica azienda di elettronica che opera all’interno di un sistema di produzione ad alto rischio. Queste tristi condizioni di lavoro sono state documentate anche in altre aziende come: Dell, Hewlett-Packard, IBM, Lenovo, Motorola, Nokia, Sony, Toshiba ed altri.
I dirigenti di Apple affermano che l’azienda negli ultimi anni ha fatto passi significativi nel migliorare la sicurezza nelle fabbriche. Apple ha un codice di condotta per tutte le aziende fornitrici, con delle norme dettagliate in materia di lavoro, protezione e sicurezza. L’azienda ha portato avanti una significativa campagna di controllo e quando sono state scoperte situazioni a rischio esse sono state immediatamente corrette.
In molti casi è Apple stessa , nelle relazioni annuali, a denunciare gli abusi dei fornitori. In questo mese, per la prima volta, l’azienda ha pubblicato un elenco per identificare tutti i suoi fornitori. Ma i problemi restano gravi. Secondo i rapporti di Apple, dal 2007 ad oggi, più della metà dei fornitori controllati hanno violato almeno una delle regole del codice di condotta ed in alcuni casi hanno anche violato la legge. Mentre tante violazioni riguardano le condizioni di lavoro, piuttosto che i rischi per la sicurezza, i modelli restano comunque preoccupanti.
“L’unico interesse di Apple è stato sempre quello di migliorare la qualità del prodotto diminuendo i costi di produzione“, ha affermato Li MingQi, che fino ad aprile ha lavorato in Foxconn Technology, uno dei partner di produzione più importanti di Apple. Il signor Li, che ha citato in giudizio Foxconn sul suo licenziamento, ha lavorato anche nella fabbrica di Chengdu in cui è avvenuta l’esplosione.
Li ha aggiunto : “Il benessere dei lavoratori non ha nulla a che vedere con i loro interessi“.
Alcuni ex responsabili di Apple confermano l’esistenza di una tensione non risolta all’interno dell’azienda: alcuni dirigenti vogliono migliorare le condizioni delle fabbriche, ma ciò va in conflitto con i modelli lavorativi delle aziende fornitrici e la rapidità di consegna dei nuovi prodotti. Martedì, Apple ha riferito di essere una delle società con i profitti più alti di qualsiasi altra azienda nella storia, con 13,06 miliardi dollari di profitti su 46,3 miliardi dollari di fatturato. Le sue vendite sarebbero state ancora più elevate, hanno detto i dirigenti, se le fabbriche all’estero fossero state in grado di produrre di più.
Dirigenti, anche di altre società, riferiscono di simili pressioni interne. Questo sistema potrebbe non essere accettabile, sostengono, ma una revisione radicale porterebbe ad un rallentamento sull’innovazione. I clienti vogliono ogni anno nuovi modelli con nuove applicazioni. (.
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