Oramai perfino ogni sospiro che sa di protesta contro il governo
moderno fascista guidato dalla Meloni viene contrastato dall’apparato
repressivo con a capo il questurino Piantedosi.
Ma la borghesia si illude perché la repressione non ferma,
ma alimenta la ribellione!
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Trieste, pedinati e poi espulsi: studenti come pericolo
pubblico
TRIESTE. Ancora una volta una manifestazione pacifica contro il G7 dell’Istruzione si è trasformata in una prova di forza per il ministro dell’Interno Piantedosi
Gli studenti continuano a sembrare un pericolo per il governo di destra. Ancora una volta una manifestazione pacifica contro il G7 dell’Istruzione in corso a Trieste si è trasformata in una prova di forza per il ministro dell’Interno Piantedosi. Giovedì scorso alcuni studenti sono stati fermati da agenti in
borghese e invitati senza motivazione a lasciare la città, dopo un presidio autorizzato in piazza Oberdan. Erano tutti della Rete degli Studenti Medi diretti in auto verso il centro della città per pranzare prima di ripartire.Secondo il racconto dei manifestanti sarebbero stati seguiti
da agenti in borghese che, dopo averli identificati, li avrebbero pedinati fino
all’ingresso dell’autostrada. «Un atto inquietante, autoritario che ha
travalica la legge e dalla natura spiccatamente politica, una sospensione dello
stato di diritto inaccettabile» ha commentato il coordinatore nazionale Uds,
Paolo Notarnicola.
Anche la Flc Cgil di Trieste ha parlato di «episodio
inquietante». «Chiediamo che le istituzioni competenti territoriali e nazionali
facciano chiarezza su quanto accaduto. Vorremmo invece che lo zelo fosse nei
confronti di chi commette reato richiamandosi esplicitamente al nazifascismo e
non su chi protesta pacificamente per chiedere maggiori investimenti per la
scuola e l’università».
(Il manifesto 18/7/24)
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