Giovedì 11/7/2024 sera, il dispositivo della Cassazione si è espresso con diversità di motivazioni sui 3 palestinesi:
- per Ali e Mansour, ha deciso l'annullamento del mandato d'arresto, con rinvio al Tribunale del Riesame de L'aquila per la decisione sulla scarcerazione: l'udienza, per i tempi burocratici sarà dopo l'estate;
- per Anan ha confermato l'arresto: in carcere fino al processo.
Bisognerà leggere l'intera sentenza della Cassazione (almeno 30gg) per capire le motivazioni di decisioni così contraddittorie.
In quanto l'arresto:
- di Ali e Mansour è considerato invalido, tanto da essere annullato per mancanza di prove relative alla loro partecipazione all'associazione internazionale per compiere azioni in Israele;
- mentre quello di Anan lo è, perchè era parte di un gruppo della resistenza palestinese nei Territori Occupati quando lì risiedeva molti anni fa. In ciò negando in termini giuridici il
"diritto riconosciuto dall'ONU alla resistenza nei confronti dell'occupante"; e fattualmente la mancanza di prove, tanto da far recedere il primario accusatore dalla richiesta di estradizione, ovvero lo stesso Israele che ha dato il via all'ennesimo Teorema Accusatorio.Per Anan, si prospetta una lunga carcerazione preventiva, come accade in Israele e nei Territori Occupati per i palestinesi "con la detenzione amministrativa senza limiti": scampato da un regime genocida, Anan riparato in Italia sta subendo altrettanta oppressione!
Per
Ali e Mansour, all'indomani del Tribunale del Riesame, speriamo sia
stata solo un "sequestro preventivo di 6 mesi", ciò non
toglie tutti i danni e i patimenti subiti direttamente e dalle loro
famiglie.
Così la moglie di Mansour, al presidio in Cassazione con i 3 figlioletti, esprimeva il suo J'accuse al governo italiano "fuggiti da una oppressione, non pensavamo di subirne un'altra simile"(vedi interviste su You tube,Stream, AlaNews, la Press).
La mobilitazione per la liberazione di Anan, Ali, Mansour, continua anche in piena estate in tutte le iniziative per la Palestina e altre.
Ciascuno di noi può corrispondere con loro, rompendo il muro di silenzio e negazione che il carcere rappresenta, divenuto oltremodo inferno e cajenna per il sopraffollamento, la mancanza di cure e di umanità dei sorveglianti, che continua a spingere in alto il dramma dei suicidi" veri e propri omicidi di Stato.
LIBERE/I
TUTTE/I
Vincenzo
per corrispondere:
ANAN YAEESH c/o casa Circondariale TERNI strada della Campore 32 - 05100 TR
ALI IRAR c/o Casa Circondariale Costantino Satta via Arginone 327 - 44122 FERRARA
MANSOUR DOGHMOSH c/o Casa Circondariale "nuovo complesso Rossano Calabro" Contrada Ciminata,snc - 87064 CORIGLIANO-ROSSANO(CS)
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