Il primo atto del “nuovo” parlamento europeo è stato quello
di varare una Risoluzione il 17 luglio approvata con 495 voti a favore, 137
contrari e 47 astenuti, che conferma l’impegno a finanziare l’Ucraina perché
possa continuare la guerra contro la Russia.
Si deve parlare di volontà di inasprire la guerra visto che
la Risoluzione dice chiaramente, oltre ad aumentare la fornitura di armi a
Kiev, di «forte richiesta di rimuovere le restrizioni dell’utilizzo di
sistemi di armamenti occidentali consegnati all’Ucraina contro obiettivi nel
territorio russo».
Nel confermare “l'impegno costante dell'UE a fornire sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico per tutto il tempo necessario a garantire la vittoria dell'Ucraina”, il Parlamento ricorda innanzi tutto la valanga di soldi che sono già stati spesi: “l'UE e i suoi Stati membri hanno finora contribuito all'Ucraina con circa 108 miliardi di EURO in assistenza finanziaria,
umanitaria, ai rifugiati e militare, di cui circa 39 miliardi di EURO di aiuti militari e che altri 21 miliardi di EURO sarebbero stati stanziati fino al 2025”; poi precisa il tipo di assistenza militare: “la Missione di assistenza militare dell'UE all'Ucraina (EUMAM Ucraina) ha formato oltre 55.000 membri delle forze armate ucraine sia con addestramento agli armamenti che addestramento specializzato”; e infine si rallegra dei soldi che anche la Nato si è impegnata a dare “la NATO garantirà un contributo finanziario annuo all'Ucraina di 40 miliardi di EURO”.Ma non contenti, i membri del Parlamento
dell’Unione Europea ribadiscono la “precedente posizione secondo cui tutti
gli Stati membri dell'UE e gli alleati della NATO dovrebbero impegnarsi
collettivamente e individualmente a sostenere militarmente l'Ucraina con almeno
lo 0,25 % del loro PIL all'anno”.
Sul recupero dei fondi necessari i parlamentari europei
ritornano sul sequestro dei beni russi all’estero, per cui si “accoglie
pertanto con favore la recente la decisione del Consiglio di destinare le
entrate straordinarie derivanti da attività russe immobilizzate a sostenere lo
sforzo bellico ucraino, nonché la decisione del G7 di offrire all'Ucraina un
prestito di 50 miliardi di USD garantito da attività statali russe
immobilizzate”.
E ancora, il Parlamento europeo: “sottolinea che le consegne
insufficienti o ritardate di armi e munizioni rischiano di vanificare gli
sforzi compiuti finora ed esorta pertanto gli Stati membri ad aumentare in
modo sostanziale e ad accelerare in modo significativo il loro sostegno
militare e a rafforzare la capacità delle loro industrie militari”.
Ogni parola di questa Risoluzione si trasforma in carico
sulle spalle innanzi tutto dei proletari, e delle masse popolari dell’Europa e
per conseguenza del mondo intero. A questi passi che vanno rapidi verso
l’estensione dell’attuale guerra per procura in Ucraina per una nuova
spartizione del mondo, alla guerra mondiale è necessario opporsi con ogni mezzo.
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