venerdì 19 luglio 2024

Sì alle armi e ai soldi per l’Ucraina, sì alla guerra anche dal “nuovo” parlamento europeo

 

Il primo atto del “nuovo” parlamento europeo è stato quello di varare una Risoluzione il 17 luglio approvata con 495 voti a favore, 137 contrari e 47 astenuti, che conferma l’impegno a finanziare l’Ucraina perché possa continuare la guerra contro la Russia.

Si deve parlare di volontà di inasprire la guerra visto che la Risoluzione dice chiaramente, oltre ad aumentare la fornitura di armi a Kiev, di «forte richiesta di rimuovere le restrizioni dell’utilizzo di sistemi di armamenti occidentali consegnati all’Ucraina contro obiettivi nel territorio russo».

Nel confermare “l'impegno costante dell'UE a fornire sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico per tutto il tempo necessario a garantire la vittoria dell'Ucraina”, il Parlamento ricorda innanzi tutto la valanga di soldi che sono già stati spesi: “l'UE e i suoi Stati membri hanno finora contribuito  all'Ucraina con circa 108 miliardi di EURO in assistenza finanziaria,

umanitaria, ai rifugiati e militare, di cui circa 39 miliardi di EURO di aiuti militari e che altri 21 miliardi di EURO sarebbero stati stanziati fino al 2025”; poi precisa il tipo di assistenza militare: “la Missione di assistenza militare dell'UE all'Ucraina (EUMAM Ucraina) ha formato oltre 55.000 membri delle forze armate ucraine sia con addestramento agli armamenti che addestramento specializzato”; e infine si rallegra dei soldi che anche la Nato si è impegnata a dare “la NATO garantirà un contributo finanziario annuo all'Ucraina di 40 miliardi di EURO”.

Ma non contenti, i membri del Parlamento dell’Unione Europea ribadiscono la “precedente posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell'UE e gli alleati della NATO dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a sostenere militarmente l'Ucraina con almeno lo 0,25 % del loro PIL all'anno”.

Sul recupero dei fondi necessari i parlamentari europei ritornano sul sequestro dei beni russi all’estero, per cui si “accoglie pertanto con favore la recente la decisione del Consiglio di destinare le entrate straordinarie derivanti da attività russe immobilizzate a sostenere lo sforzo bellico ucraino, nonché la decisione del G7 di offrire all'Ucraina un prestito di 50 miliardi di USD garantito da attività statali russe immobilizzate”.

E ancora, il Parlamento europeo: “sottolinea che le consegne insufficienti o ritardate di armi e munizioni rischiano di vanificare gli sforzi compiuti finora ed esorta pertanto gli Stati membri ad aumentare in modo sostanziale e ad accelerare in modo significativo il loro sostegno militare e a rafforzare la capacità delle loro industrie militari”.

Ogni parola di questa Risoluzione si trasforma in carico sulle spalle innanzi tutto dei proletari, e delle masse popolari dell’Europa e per conseguenza del mondo intero. A questi passi che vanno rapidi verso l’estensione dell’attuale guerra per procura in Ucraina per una nuova spartizione del mondo, alla guerra mondiale è necessario opporsi con ogni mezzo.

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