sabato 25 novembre 2023

pc 25 novembre - NO alla precettazione dello sciopero del 27 novembre e all'attacco fascista al diritto di sciopero - infosolidale

il 27 novembre c'è l'ennesimo tentativo - riuscito già in una prima volta - del ministro Salvini, per conto di tutto il governo Meloni, di attaccare il diritto di sciopero, imponendo, a fronte di un altro sciopero indetto dal sindacalismo confederale, forme di precettazioni che sono un'intimidazione e un effettivo freno alla libertà democratiche e sindacali.

Landini e i sindacati confederali protestano rispetto a questo, ma la loro protesta non va al di là delle parole, non cambia l'agenda, non impone l'urgenza di difendere il diritto di sciopero e quindi di violare i divieti e le precettazioni, perché si risponde all'attacco al diritto di sciopero, scioperando, si risponde ai divieti e alle precettazioni, rifiutandole.

Finché questo non avverrà, ogni sciopero attaccato sarà una tappa in avanti, non della lotta dei lavoratori, ma dell'attacco fascista alla libertà di sciopero.

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... al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un incontro tra le organizzazioni promotrici dello sciopero del Trasporto Pubblico Locale previsto per il 27 novembre, tra cui l’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato, ed il ministro Salvini con la presenza anche delle associazioni datoriali.

In questa sede è stato ribadito dalle organizzazioni promotrici come lo sciopero del 27 novembre rispetti tutti i crismi di legge, nel quadro di una legislazione antisciopero che, lo ricordiamo è quella più restrittiva d’Europa e limita fortemente la possibilità di scioperare.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato la lettera di precettazione per ridurre lo sciopero convocato per lunedì 27 novembre dai sindacati di base. Secondo il provvedimento dalle annunciate 24 ore lo sciopero deve passare a quattro ore, dalle ore 9 alle ore 13″.

Come organizzazioni sindacali di base e conflittuali non faremo un passo indietro sul diritto di sciopero” ha risposto l’Usb in una nota contro la decisione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, di firmare la precettazione sullo sciopero dei trasporti indetto per lunedì.

“L’incontro delle organizzazioni sindacali con il Ministro Salvini sulla mobilitazione di sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri”, si legge nel comunicato, “conferma le posizioni di un

Governo che vuole imporre la limitazione di un diritto costituzionale già fin troppo penalizzato da leggi e normative che si sono susseguite fin dagli anni 90 con tanto di benestare di Cgil Cisl Uil. A fronte di una categoria aggredita dalle continue privatizzazioni, appalti, sub appalti e sub affidamenti, con salari d’ingresso sotto le 7 euro l’ora e senza riconoscimento dei salari di secondo livello; a fronte di sempre minori investimenti in materia di sicurezza del lavoro e del servizio con turni di lavoro massacranti che producono la fuga da questo mestiere, l’unico modo che questo Governo individua per intervenire è quello di disarmare la categoria dell’unico vero strumento di cui dispongono i lavoratori per far valere i propri diritti, che spesso coincidono con quelli degli utenti”.

Nonostante questo il Ministro si è comunque riservato di decidere per un suo intervento, con una precettazione che vorrebbe ridurre a poche ore lo sciopero del TPL.

Ma per i lavoratori del TPL che subiscono da anni mancanza di sicurezza sul lavoro, bassi stipendi, appalti e subappalti, serve un’azione di sciopero vera, di 24 ore, per rivendicare i propri diritti. 

USB e le altre sigle promotrici non faranno un passo indietro sul diritto di sciopero, riconosciuto dalla costituzione e che oggi subisce continui attacchi. 24 ore di sciopero sono il minimo per rivendicare i diritti e far sentire la voce di lavoratrici e lavoratori, ricordiamo che nel caso del TPL, le fasce di garanzia fanno si che durante lo sciopero siano previste comunque dalle 6 alle otto ore di lavoro.

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