L'edizione di lunedì venti novembre del quotidiano della destra sedicente liberale l’Opinione delle Libertà contiene un articolo redazionale che rendiconta quanto avvenuto in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati qualche ora prima.
L’ex sindaco di Roma Giovanni Alemanno detto Gianni – meglio conosciuto come Alemanno viste le macerie che ha lasciato all’atto della sua sconfitta, nella corsa al secondo mandato (era il 2013), contro il medico genovese Ignazio Roberto Maria Marino – ha presentato il proprio progetto politico.
Costui ha definito la sua creatura come un movimento «non di estrema destra, ma né di destra né di sinistra perché – a suo avviso – occorre uscire dallo schema destra-sinistra»: un classico del repertorio fascista volto ad intorbidire le acque senza suscitare allarmismi.
Non si conosce molto dell’idea di formazione che il politicante romano intende mettere in piedi; l’unica cosa certa sembra scaturire da una sua frase riferita a quel Fratelli d’Italia al quale appartiene, dopo la confluenza del suo Movimento Nazionale per la Sovranità.
«Nasciamo percependo la scelta profonda e strategica di Fratelli d’Italia di diventare un partito conservatore, neo-liberista e ultra-atlantista. E questa è una cosa che non ci appartiene minimamente»; una curiosità: ci piacerebbe sapere a chi si riferisce, visto che parla al plurale.
L’ex Ministro delle Politiche Agricole e Forestali prova anche ad abbozzare una rosa di nomi che si dice siano interessati a compiere l’esperienza con lui: il senatore Simone Pillon, il generale Roberto Vannacci, e l’ex europarlamentare torinese Marco Rizzo.
Per il momento, asserisce l’ex primo citttadino capitolino, si tratta di illazioni: «in realtà ci sarà una tavola rotonda per confrontarci. Con Rizzo abbiamo raccolto le firme per il referendum per bloccare l’invio di armi in Ucraina e ci sono delle convergenze importanti. Ci sarà questo confronto, vedremo cosa uscirà fuori».
Dal canto suo, l’ex militante di Lotta Continua precisa, in un post su una nota rete sociale: «capisco che faccia comodo buttarla in quel senso – la costruzione di un inedito movimento con un esponente fascista – ma io vado a parlare con una persona che, in primis, è contro la guerra».
No, caro Marco, non siamo d’accordo: tu non vai a parlare con un tizio che come prima cosa dichiara di essere contro la guerra; tu vorresti aprire un’interlocuzione con un personaggio che non fa mistero del suo essere un fascista mai pentito, e questo non è accettabile.
Bosio (Al), 25 novembre 2023
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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