E' in atto una trasformazione di Taranto tappa tappa in città di guerra, con la complicità di tutte le forze politiche istituzionali di questa citta'; e dove l'altra trasformazione di Taranto, che sta perseguendo tenacemente l'amministrazione comunale, in citta' del turismo, "giochi del mediterraneo", ecc, non è una controtendenza ma l'altra faccia della medaglia.
Taranto,
quindi, è una delle capitali della tendenza ad una guerra mondiale. La
Base navale, il Mar grande, le isole sono diventate zone di
esercitazioni di guerra, di simulazione di invasione, di sperimentazione
del nuovo armamentario di guerra. E, ultimo, la Nato vuole fare di
Taranto il "Comando marittimo del Sud".
Taranto dovrebbe essere la capitale dell'opposizione a tutto questo. Ma proprio su questo invece mostrano la corda tutti coloro che in questa città parlanodi cambiamento.
Ma è nell'interesse dei proletari e masse popolari di Taranto dire un chiaro NO al rafforzamento del ruolo della Bae navale, No all'invio di armi, soldati nei teatri di guerra.
Su questo faremo al nostra parte chiamando le forze antimperialiste, pacifiste, solidali con le lotte dei popoli, antirazziste ad organizzarci per fare la "guerra alla guerra imperialista". Perchè da sempre la lotta migliore per la pace è condurre la guerra alla guerra, nel caso nostro è combattere i governi, lo Stato italiano che partecipano a questa guerra.
Non è tempo in cui si possa non dire le cose, non schierarsi chiaramente su questi processi. Che ci sia confusione tra le masse è normale, ma che coloro che le cose le sanno non facciano la loro parte, non è legittimo.
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