martedì 20 dicembre 2022

pc 20 dicembre - Alcuni elementi per lo sviluppo delle lotte nelle fabbriche compito, essenziale degli operai comunisti per mobilitare la classe operaia contro padroni e governo


“L’arrivo alla lotta politica della classe non può che nascere da due elementi: dalle condizioni oggettive in cui la classe si trova a vivere e dallo stadio delle condizioni soggettive.”

Le condizioni oggettive della classe operaia sono chiare: vanno dall’attacco al salario con il carovita (IlSole24Ore – organo di Confindustria calcola che la perdita di reddito medio viaggia ormai sopra i 2.000 euro l’anno. Mentre a novembre l’inflazione resta sui livelli altissimi raggiunti già in ottobre +11,9%), alla salute e sicurezza con gli infortuni che aumentano (Non va disturbato chi produce, dice la presidente del consiglio Meloni. 790 morti sul lavoro informa l’Inail-dati aggiornati al 29-10-2022), alle ristrutturazioni-delocalizzazioni con taglio dei diritti e lavoro sempre più precario e schiavista alimentato dalle contraddizioni crisi-guerra interimperialista che si acuiscono ogni giorno.

Tutti ne parlano ma in sostanza, in un modo o nell’altro, lo fanno per deviare la classe operaia dalla lotta necessaria ieri come oggi che è la lotta rivoluzionaria per il potere operaio. 

Molti le agitano e le usano come ad esempio i sindacati confederali e gli ex sindacalisti come Cremaschi di potere al popolo per i loro fini: i primi, per mettere al centro le vie d’uscita per la borghesia da potenziali rischi di crisi sociali mettendo al centro l’economia nazionale come problema-soluzione (vedi articolo sotto COMMENTO DATI ISTAT PROSPETTIVE PER L’ECONOMIA ITALIANA 2022-2023 07 Dicembre 2022 fondazione Di Vittorio Cgil), e quindi riperpetuando il sistema imperialista attraverso le briciole dei padroni all’aristocrazia operaia che ne è puntello,


Il secondo, da aspirante partito di sinistra riformista nell’illusione che attraverso la via elettorale e il parlamento ci possa essere un miglioramento della classe operaia all’interno del sistema capitalista.
Infatti Cremaschi si lamenta che il governo ammetta fuori dai denti che “non si può distribuire la ricchezza prima di produrla e che lo stato sociale viene dopo la crescita dei profitti”, individua che il governo fa sua la visione sociale della Confindustria, e che quindi la Meloni dica: “I padroni hanno ragione e io sto con loro”, dice che il suo è fascismo padronale che licenzia, sfrutta, fa profitti e non divide nulla. Ma non basta dire che questo è “Fanatismo di classe” quando quello che avanza è la dittatura aperta dei padroni e quindi moderno fascismo.

Le condizioni soggettive in cui si trova la classe sono di attacco a 360° dentro la fabbrica e nella società e anche dal punto di vista ideologico e possono essere riassunte in una frase che ripetono gli operai “cosa possiamo fare? Cerchiamo di sopravvivere” pur ammettendo subito dopo che individualmente nessuno può salvarsi. Questo è un riflesso della condizione all’interno delle fabbriche con una situazione da "anno zero" della coscienza collettiva di classe che è un prodotto della linea sindacale collaborazionista di cgil cisl uil agli interessi del sistema capitalista, che è avanzata attraverso contratti nazionali/aziendali e ha piegato tutto alle esigenze del profitto delle aziende, portando la fine dei diritti collettivi che sono diventati dei privilegi  in cui operano i delegati per gestire individualmente le situazioni che si generano ogni giorno nel conflitto tra capitale e lavoro e quindi di continuo annichilimento e controllo della classe alla catena di comando della fabbrica sempre più dispotica, ma che accumula tensioni quotidiane e che è inevitabilmente destinata a saltare.

Quindi il lavoro sindacale di classe per i comunisti da un lato deve riprendere i principi della lotta economica contro i padroni, del sindacato come arma e strumento di lotta collettiva per non farsi schiacciare e per strappare anche risultati parziali. E' in questa lotta di difesa che può crescere la coscienza che non possiamo continuare solo a combattere gli effetti ma che serve costruire l’attacco contro la causa che le produce, in questo senso in funzione del potere, perchè la lotta economica e lotta politica sono indissolubilmente legate.

Questo significa anche portare la parola giusta quando gli operai inevitabilmente oppongono una resistenza anche spontanea ai piani aziendali per inserirla nell’avanzamento della coscienza, valorizzando gli elementi positivi e le lezioni negative, prendendo posizione sui fatti per spiegare da un punto di vista di classe del perché ci sono le ristrutturazioni, che quando l’azienda parla di costi significa profitti e sfruttamento, che la battaglia per il salario è ancora più centrale in questo momento di guerra, che gli infortuni sono frutto dell’aumento dei ritmi e dell’organizzazione scientifica del lavoro per lo sfruttamento non errori/mancanze degli operai.

La nostra linea sindacale è quella di lottare contro i peggioramenti a partire dalle fabbriche e a livello nazionale contro il nuovo governo dei padroni, perchè la lotta contro un singolo padrone non ha futuro se non è inserita nella lotta contro il sistema dei padroni, e quindi serve lavorare per collegarsi e far avanzare agli operai che non ci stanno, per l’unità delle fabbriche in lotta, per generalizzare le esperienze avanzate delle lotte, nella prospettiva di un fronte proletario contro il fronte dei padroni, per costruire una forza credibile contro i piani dei padroni e del governo, un lavoro iniziato e che prosegue attraverso l’intervento alle fabbriche con la proposta dell’assemblea proletaria anticapitalista.

Per questo oggi questo lavoro non può che ripartire oggi mettendo al centro la lotta contro la politica dei padroni e dei loro governi, per la politica dei lavoratori che oggi è lotta per il lavoro, il salario, i diritti, per un altro governo operaio

Perché le condizioni di attacco e peggioramento quotidiano che toccano tutta la classe operaia devono vivere dentro lo scontro generale contro l’insieme del sistema dei padroni e quindi della necessità per gli operai di costruire il loro fronte di classe con altri lavoratori, precari, disoccupati in lotta o in sofferenza.

Perché il sindacato non è mai neutrale rispetto alla politica: o politica proletaria o politica borghese, o linea sindacale di classe o linea sindacale collaborazionista, che diventa di fatto sostenitrice della politica della borghesia imperialista tra le fila operaia, e che oggi con la guerra imperialista diventa sostegno al governo della guerra (non è un caso che nell’ultimo sciopero manca completamente qualsiasi riferimento alla guerra che tra l’altro è direttamente collegata anche alla finanziaria visto che i soldi per le armi ci sono eccome!!).

La mobilitazione contro la guerra attraverso la mozione all’interno delle fabbriche è un altro elemento centrale per far schierare gli operai contro l’economia di guerra, con scaricamento dei costi della partecipazione del nostro governo alla guerra sulle masse con aumento dei costi di energia bollette e all’interno delle fabbriche contro la produzione di guerra con lo scaricamento dei costi per mantenere alti i profitti dei padroni sulle condizioni degli operai.

Segue articolo

COMMENTO DATI ISTAT PROSPETTIVE PER L’ECONOMIA ITALIANA 2022-2023 (DICEMBRE 2022)

07 Dicembre 2022

fondazione di vittorio cgil

L’analisi Istat sulle prospettive per l’economia italiana conferma per il 2023 un rallentamento notevole della dinamica del Pil italiano (dal +3,9% del 2022 al +0,4% del 2023). E’ uno scenario che però si basa su ipotesi favorevoli relative sia al percorso di riduzione dei prezzi che sulla completa attuazione degli investimenti pubblici previsti per il prossimo anno ed i possibili problemi sono molti. La completa attuazione del piano di investimenti pubblici, di cui il PNRR è parte essenziale, è attualmente in difficoltà per i ritardi che sta accumulando. Le tendenze sull’inflazione indicano per il 2023 un indice in media superiore al 5%. Per gli investimenti -inoltre- occorrerà verificare l’impatto delle nuove misure decise per il settore edile e se il buon andamento in impianti e macchinari del 2022 si confermerà o meno. Altre incognite riguardano i cambiamenti in atto sulle politiche monetarie. Si tratta di elementi importanti di valutazione.

Nel 2022 la crescita italiana è stata prevalentemente sostenuta dalla domanda interna, con consumi che però sono già da alcuni mesi in stallo nonostante l’utilizzo di una quota di risparmio accumulato. Allo stato attuale si confermano come elemento decisivo anche per il 2023 e fondamentale risulterà il sostegno ai consumi delle famiglie. Come è noto, occupazione e salari incidono in maniera fondamentale sulla propensione al consumo delle famiglie, uno dei fattori decisivi nel futuro per evitare pericoli di recessione.

La legge di bilancio presentata non solo è inadeguata rispetto alle esigenze di sviluppo ma profondamente sbagliata per quanto attiene il lavoro e il sostegno ai redditi. Il tasso di occupazione è cresciuto nel 2022, ma resta il più basso dell’area euro, e con la legge di bilancio si decide un ulteriore aumento di una precarietà già altissima; la povertà aumenta e si cancella il reddito di cittadinanza. Le retribuzioni restano significativamente inferiori alla crescita inflattiva e non vengono compensate da interventi fiscali adeguati, mentre cresce la possibilità di evasione.pc 19 dicembre - Alcuni elementi per lo sviluppo delle lotte nelle fabbriche compito essenziale degli operai comunisti per mobilitare la classe operaia contro padroni e governo.

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