mercoledì 9 settembre 2020

pc 9 settembre - Torino non si ferma la montatura di polizia e magistrati contro gli antifascisti torinesi - massima solidarietà

Confermate le misure cautelari per 17 antifascisti su 19

L'impianto dell'accusa passa il vaglio del tribunale del Riesame
Hi giudici hanno confermato17 misure cautelari su 19 che erano state applicate agli indagati per gli scontri al Campus Einaudi che si erano verificati il 13 e il 14 febbraio, quando centri sociali ed anarchici a capo dei collettivi studenteschi avevano cercato di impedire un volantinaggio del Fuan contro un dibattito sulle Foibe.
Solamente due misure sono state modificate, così come chiesto anche dallo stesso pm Enzo Bucarelli che non si era opposto: è stata revocata quella contestata a un ragazzo che era stato inizialmente riconosciuto ma ha invece dimostrato di trovarsi, il 14, dal dentista in Veneto, ed è stata invece attenuata quella nei confronti di una indagata che è stata colpita da un grave lutto familiare. Dal divieto di dimora a Torino ha ora l'obbligo di firma in commissariato.
Violenti scontri si erano verificati a febbraio con le forze dell'ordine: otto agenti erano rimasti feriti così come due guardie giurate in servizio all'università.... a luglio la Digos aveva notificato le misure cautelari ad esponenti di Askatasuna e ad alcuni anarchici: 3 arresti domiciliari, 8 divieti di dimora e 8 obblighi di firma.
Contro questa decisione gli indagati avevano fatto ricorso, venerdì, al tribunale del riesame: quel giorno, fuori dal Palagiustizia, si erano radunati un centinaio di militanti e le "mamme in piazza per la libertà del dissenso", ovvero le madri "antifasciste" dei giovani sottoposti a misura cautelare. Con loro si erano schierati Zerocalcare, Moni Ovadia, e 9 sezioni dell'Anpi.

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