martedì 8 settembre 2020

pc 8 settembre - ASSEGNO UNICO - SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE

Il disegno di legge sull’assegno unico e universale per i figli, che il 21 luglio è stato approvato alla Camera, trova uniti sia i partiti della maggioranza che quelli di opposizione - poi vedremo il perchè. "Si tratta di una erogazione di denaro mensile (o di un credito d’imposta) che le famiglie dovrebbero ottenere per ciascun figlio, dal settimo mese di gravidanza, fino al ventunesimo anno di età. E non solo i lavoratori dipendenti, ma anche gli autonomi, i liberi professionisti, gli incapienti, i disoccupati... L'importo sarà maggiorato per ciascun figlio successivo al secondo. L'assegno per i figli minorenni sarà maggiore di quello riconosciuto per ciascun figlio maggiorenne: dopo i 18 anni, il beneficio potrà essere attribuito direttamente al figlio, per favorirne l'autonomia" - da Sole 24 Ore 

Sembra una utile riforma... MA
Sull'importo ancora non si dice nulla di chiaro. Ciò che invece sembra sicuro è da dove prenderanno la maggiorparte delle risorse (più di 15 miliardi su circa 26 necessari): dalle stesse retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici
Con una mano danno, con l'altra ti tolgono. Dovrebbero infatti sparire le detrazioni per i figli a carico e chiaramente gli assegni familiari dati oggi, ma anche il bonus bebè, il premio alla nascita.. Quindi, una buona fetta di questo nuovo assegno unico lo pagheranno gli stessi lavoratori e soprattutto le lavoratrici! 

Infatti dietro una cosa che sembra buona per le donne c'è il trucco: dovete fare più figli... 
La Min. della famiglia Elena Bonetti dichiara: "Inoltre, nuove entrate potranno essere assicurate da una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, un pilastro del Family Act approvato dal Governo. La sfida è invertire il calo della natalità, costante da anni, e che potrebbe essere aggravato dall’effetto Covid sull’economia nel 2020 e 2021. «Molti Paesi - nota il deputato Stefano Lepri (Pd), tra i primi firmatari di progetti di legge sull’assegno unico - hanno aumentato il numero di figli per donna con misure simili...».

E qui, sulla crescita della famiglia c'è la convergenza tra maggioranza e opposizione.

Elena Bonetti l'aveva già detto nella sua prima intervista da Ministra: “Se la scorsa legislatura è stata quella del Jobs act, questa dovrà essere quella del Family act: asili nido, assegno per i figli, più diritti per i genitori.... questo governo nasce ponendo al centro l’investimento sull’educazione e sulle famiglie, che significa investire sul futuro e sulle nuove generazioni, promuovere la natalità”. 
Quindi dietro l'annuncio compare il vero scopo di questo provvedimento: fate più figli! La stampa scriveva: “Serve per dare un segnale anche in direzione del calo demografico... Assegno unico, un intervento a sostegno della natalità da anni in calo nel nostro paese”.

Quanto alla "maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro" - in nome comunque della conciliazione tra vita lavorativa e familiare - perchè resta sempre a carico delle donne il doppio lavoro (e il "moderno" smartworkin insegna...) - da un lato è la solita frase che non dice nulla, ma dall'altro è fare dello spirito al funerale, dato che durante e dopo il lockdown tantissime donne non hanno neanche potuto conservarsi il lavoro, spesso precario e a salario misero, che tenevano!

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