L’assemblea è stata aperta da una breve introduzione dei compagni
di Panetteria, che di fatto ha sintetizzato il documento/appello,
spiegando le ragioni di una risposta collettiva contro le multe come
parte dell’attacco alle lotte durante l’emergenza covid, del
governo (con la scusa del non rispetto delle norme anticovid) che
hanno colpito forze politiche, sociali, sindacali, sanità, lavoratori, singoli “cittadini”, a fronte del peggioramento delle
condizioni di vita – lavoro. E come questo abbia colpito da Milano a
Napoli, da Torino a Roma, e in tutta Italia. Sono state ricordate le
date di queste multe: 25 aprile (portare un fiore alle lapidi dei
partigiani); 27 maggio (mobilitazione contro la regione); 7 giugno
(mobilitazione black lives matter); 20 giugno (mobilitazione di
movimento). È stato evidenziato come queste multe hanno mostrato,
anche, l’aspetto economico, ovvero fare cassa da parte del
governo. Con l’apporto di contributi tecnici/legali, si è
evidenziato come queste multe abbiano colpito anche chi quei giorni
non era presente; come la digos che aveva fatto gli “accertamenti”
abbia appaltato le notifiche alla polizia stradale e, come si è visto attraverso
l’accesso agli atti, abbiano usato il termine “soggetto conosciuto” senza averlo identificato. È stato messo in risalto il
fatto negativo che alcuni, ma anche realtà organizzate hanno deciso di pagare
le multe per usufruire dello sconto. Poi si è dato risalto alla
necessità di iniziative pubbliche sia verso luoghi istituzionali,
prefettura, che verso organi d’informazione, che verso quartieri e luoghi di
lavoro. Si è detto di collegarsi con altre realtà che già hanno
iniziato questo percorso (esempio i disoccupati organizzati di
Napoli). Infine si è deciso un primo presidio per il 12 settembre in
prefettura.
L’intervento dello Slai Cobas sc Milano: 1) è utile il lavoro
fatto dagli avvocati, perché offrono spunti per allargare la
denuncia e raggiungere realtà e singoli lontani dalle nostre zone di
intervento. Ma l’aspetto principale è politico e lo dicono le
stesse date e cosa è stato realmente sanzionato: l’antifascismo, le lotte dei lavoratori, del diritto alla casa, l’antirazzismo.
Quindi le multe non vanno pagate per queste ragioni; 2) Vanno bene le
iniziative verso le istituzioni, ma devono essere costruite,
principalmente, denuncia/iniziative verso proletari e lavoratori. E
vanno fatte in giorni lavorativi e non di sabato; 3) Che è giusto
collegarsi con realtà come Napoli; il problema è nazionale e
quindi, mentre si cerca di raggiungere quante più realtà milanesi,
si lavori per un coordinamento nazionale per arrivare ad un
confronto/piattaforma che affermi che “le multe non le paghiamo né
a Milano né altrove”
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