mercoledì 9 settembre 2020

pc 9 settembre - L'OMICIDIO DI WILLY E' FASCISTA E RAZZISTA - Un contributo

Riportiamo stralci 
Un omicidio razzista, non un “caso sfortunato”
di Giorgio Cremaschi (Potere Al Popolo)

...Willy ha scelto di contrastare questa barbarie pensando di poterla fermare con le parole della ragione, chiedendo ad un gruppo di energumeni di rispettare una persona, un suo conoscente, che essi bullizzavano probabilmente come d’abitudine. E per questo è stato ucciso di botte.
Chi lo ha assassinato è un fanatico delle arte marziali , della forza fisica, della affermazione di sé con il corpo usato come strumento di sopraffazione e violenza. Gli assassini di Willy sono infami vigliacchi perché anche nel mondo malato di chi esalta il combattimento estremo forse si trova eccessivo uccidere, facendosi forza del numero contro una persone inerme.
Gli assassini di Willy non sono “palestrati che hanno perso la testa”, ma fascisti e razzisti che hanno dato sfogo al buio profondo della loro anima.
Non si venga a dire che della loro appartenenza politica non c’è prova. La prova è il loro delitto contro un ragazzo dalla pelle più scura, che osava intromettersi nelle loro affermazioni di dominio. Fascismo e razzismo non sono ideologie, sono uno stato d’animo di sopraffazione assoluta che emerge dal peggio di chi si crede al di sopra degli altri.
Gli assassini di Willy erano da tempo conosciuti e temuti nel loro territorio, ma agivano indisturbati... uno di loro era stato addirittura presentato in tv come un “imprenditore coraggioso”, che dopo la pandemia ripartiva con il suo negozio di frutta.
...di fronte ad un linciaggio degno dei suprematisti bianchi dell’Alabama, il delitto viene sminuito: dai da noi non è così, ci sono solo “posti sbagliati e momenti sbagliati”. Non si vuole ammettere che quell’Alabama è qui da noi, per questo si ha paura di usare le parole giuste per descriverlo.

Willy Monteiro Duarte è stato vittima di un omicidio razzista e fascista, questa è la verità che il suo sacrificio reclama e noi questa verità dobbiamo gridarla ovunque, se non vogliamo che la menzogna continui impunita a colpire e ad uccidere.

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