Slai
Cobas sc sanità Milano
Continuano i loschi affari della criminale
giunta Fontana/Salvini, che anziché stare sui banchi di un tribunale
per “crimini contro l’umanità”, visto che hanno trasformato
una pandemia in strage, dirottano fondi ad imprese farlocche, come la
Fippi, o favoriscono l’infame speculazione di quelle che producono
i guanti passando per gli affari di “famiglia/cosa nostra” dei
camici. Hanno detto che “rifarebbero tutto” e lo stanno facendo….
Il grande bluff delle mascherine “pannolino”. Ora la Lombardia le spedisce in Kazakhstan
A marzo la giunta fece produrre 18 milioni di dispositivi dall’azienda Fippi: un’operazione da 8,1 milioni di euro. Risultate inutilizzabili, la procura ha aperto un’inchiesta. Ora la Regione ne riacquista una parte e le dona al Paese asiatico
….quindi
una distribuzione bloccata solo dopo esposti, che hanno avviato
l’inchiesta della procura, ma che prima di allora erano stati
distribuiti/imposti sia agli operatori sanitari che ai malati, oggi
vengono pagati un’altra volta e la giunta Fontana, si erge a
“benefattore” distraendo altri fondi per reperire DPI a norma per
la sanità pubblica e di fatto esportano il modello lombardo verso
altri paesi
Ne
servono 2 milioni al giorno, i fornitori chiedono un aumento da 65 a
95 centesimi
di ALESSANDRA CORICA
….Il
problema è iniziato a metà agosto quando, come raccontato da
Repubblica, il fornitore con il quale Palazzo Lombardia ha un
contratto sin da prima dell'emergenza Covid, ha praticato un rialzo
importante dei prezzi, passando da 0.20 a 1.20 euro a pezzo. Di qui
l'inizio della corsa per reperire nuove risorse: si tratta dei
guanti, non sterili, usati nei reparti e negli ambulatori, in nitrile
e vinile. Una gara è stata quindi bandita da Aria, valore 9,1
milioni di euro, per 51 milioni di guanti in nitrile e altri 90
milioni per quelli in vinile. La convezione con l'azienda vincitrice
sarebbe di tre mesi, rinnovabili di altri tre. Base d'asta, 65
centesimi per coppia di guanti. La gara, però, è ancora in corso di
valutazione, e quindi la fornitura per ora all'orizzonte non si vede.
Non solo: la base d'asta sarebbe ritenuta dalle aziende troppo bassa,
tanto che a fine agosto alcune ditte interessate hanno chiesto, con
un chiarimento scritto inviato alla centrale acquisti regionale, se
si potesse alzare la cifra a 95 centesimi per coppia di guanti.
Niente da fare, però. Di qui, l'empasse. E la fornitura che arriverà
nei prossimi giorni da Roma, ma che rischia di essere ben poca cosa,
rispetto al fabbisogno effettivo.
Come
è successo per le zone rosse non fatte , a partire dal
Alzano/Nembro, la giunta leghista si mette al servizio degli
interessi dei padroni per continuare a fare profitti sulla pelle degi
lavoratori che della collettività
“..."A distanza di
settimane, mentre a livello nazionale si sta risolvendo la questione,
gli operatori in Lombardia vengono lasciati soli dalla Regione che
ancora non ha risolto la problematica", attacca allora il Pd
Pietro Bussolati. "Ma in questo momento un problema urgente non
c'è, perché comunque le strutture hanno delle risorse - puntualizza
Trivelli -. Purtroppo non è possibile avere delle scorte a livello
centrale, per essere pronti per qualsiasi evenienza, a differenza
delle mascherine".
Allo
stesso tempo risulta sterile e fuorviante la denuncia dell’esponente
del PD a difesa del governo Conte, per due ragioni: 1) per il fatto
che quando è “scoppiato il caso Nembro/Alzano, il governo aveva
tutti i presupposti, giuridici/costituzionali per imporre le zone
rossa nella bergamasca ed il dovere di commissariare manu/militare la
giunta Fontana; 2) cacciare dalle proprie fila i collaborazionisti di
IV, vera e propria lunga mano della Lega, che durante la discussione
sulla mozione di sfiducia di lunedì ha difeso a spada tratta Fontana
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