giovedì 23 luglio 2020

pc 23 luglio - Libia: Turchia ed Egitto in direzione della guerra - l'incendio interimperialista per interposta persona si estende. Imperialismo italiano, Eni e governo, dentro fino al collo - iI ruolo dell'Eni in Egitto

Tutti i governi coinvolti parlano di "cessate il fuoco" mentre preparano la guerra.
Il capo delle Nazioni Unite, Guterres: "livelli senza precedenti" di interferenza straniera in Libia.
La nomina dell'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia è ferma da marzo.
Dopo la telefonata Trump-Al Sisi, il parlamento egiziano autorizza l’esercito ad entrare in Libia 


Sirte, Jufra e i giacimenti petroliferi orientali sono "la linea rossa" al centro della contesa con alla base gas e petrolio.
Le truppe del governo libico di Tripoli (ONU) sostenuto dalla Turchia si sono radunate a sud di Misurata durante il fine settimana. 
I mercenari russi controllano la base aerea di Qardabiya, a Sirte, e girano per le strade della città senza troppo nascondersi. Ad al Jufra, dove si trovano Mig e Sukhoi russi spostati in Libia dalla Siria,
i contractor della Wagner sono posizionati sia nella base che in un’area più protetta a est (si chiama Sukhna, è un villaggio minore).
I governi imperialisti europei sono sempre più divisi. 
La Germania, che ha assunto la presidenza dell'UE questo mese, afferma che non sono possibili progressi sui legami UE-Turchia a meno che la Turchia non fermi l'esplorazione del gas nelle aree dell'East Med rivendicata dagli Stati dell'UE.
Macron, dopo avere continuato ad armare il generale Haftar, spinge per le sanzioni contro coloro che violano l'embargo sulle armi in Libia. Nel frattempo, la portaerei francese Charles de Gaulle è stata recentemente schierata al largo di Sirte per monitorare qualsiasi possibile avanzamento da parte delle forze della milizia appoggiate dalla Turchia, secondo i media arabi. 
L' Egitto è il partner strategico per l'imperialismo italiano, cioè per i profitti dell'ENI.
Il governo italiano con il ministro degli Esteri, Di Maio, spinge per la ripresa dell'esportazione del petrolio ma non fa nessuna scelta di campo (se non quella di finanziare i criminali torturatori della guardia costiera libica e i lager per i migranti). E sull'Egitto copre il boia assassino Al Sisi, affossando, ancora una volta, la verità e la giustizia per Giulio Regeni


da agoravox - sul ruolo dell'ENI in Egitto
La partecipazione dell'Egitto alla conferenza del Consiglio mondiale dell'energia ha evidenziato il ruolo strategico che ha l'Egitto in questo campo. Paese che sta diventando un partner principale nel settore del gas naturale. Ed una delle principali realtà che opera nel settore del gas in Egitto è l'ENI, attualmente società per azioni ma con delle quote ancora in possesso dello Stato italiano che comunque esercita del potere. L'ENI ha un modo di operare che viene definito approccio integrato, cioè, questo significa contribuire allo sviluppo dei Paesi in cui operano.

Oggi le attività esplorative in Egitto si dividono tra Golfo di Suez (petrolio) e Delta del Nilo (gas). I siti principali sono, per quanto riguarda il gas, Zohr e Nooros. 
Zohr, viene presentata come la più grande scoperta di gas mai realizzata in Egitto e nel Mar Mediterraneo, si trova nell’offshore del Paese, all’interno del blocco Shorouk. Ad agosto 2019 la produzione di gas di Zohr ha raggiunto 2,7 miliardi di piedi cubi di gas al giorno, circa cinque mesi in anticipo rispetto al Piano di Sviluppo. Viene reso noto che il nuovo gasdotto, con il completamento e l’ottimizzazione della capacità di trattamento degli impianti a terra, permetterà l’aumento potenziale della produzione entro la fine dell’anno fino a 3,2 miliardi di piedi cubi di gas al giorno.
Il campo Nooros si trova in Egitto nell’offshore del Delta del Nilo. Il gas prodotto nei sette pozzi oggi esistenti vengono inviati ad Abu Madi per essere trattati e poi immessi nella rete nazionale. Scoperto a luglio del 2015 il giacimento è stato messo in produzione a settembre dello stesso anno. Nella primavera del 2018 la produzione ha raggiunto le 215.000 boe al giorno: il livello più alto mai raggiunto da un giacimento di Eni in Egitto negli ultimi 50 anni.

Nessun commento:

Posta un commento