lunedì 20 luglio 2020

pc 20 luglio - Nelle fabbriche il sindacalismo classista e combattivo

La lotta di classe nelle fabbriche in questo momento la fanno i padroni grazie ai sindacati confederali che disarmano gli operai...

Basta vedere quanto successo anche alla Dalmine dove Fiom-Fim-Uilm fanno i portavoci dell’amministratore delegato della Tenaris Dalmine e si mettono al servizio per l’ennesima ristrutturazione (tagli e peggioramenti agli operai), per fare in modo che i padroni possano uscire più forti dalla crisi che loro stessi hanno generato, distruggendo posti di lavoro e chiudendo fabbriche (padron Rocca ha affermato più volte che da quando ha preso la Dalmine ha passato tante crisi e ne è sempre uscito più rafforzato)

I confederali sono dei cavalli di troia del padrone vanno tra gli operai a fare le assemblee, non per decidere come resistere e lottare ma per ripetere a pappagallo quello che dice l’azienda, dicono agli operai che non sanno niente di preciso sulle conseguenze occupazionali, sui numeri, in modo da avere mani libere per trattare gli ennesimi esuberi e peggioramenti… intanto nei reparti i delegati dicono che saranno più colpiti gli impiegati degli operai, per cercare di addormentare ogni possibile tensione di lotta degli operai, che dovrebbero stare buoni mentre gli scavano la fossa.

Quando invece in questo momento difficile per i lavoratori l’unica risposta è la ribellione operaia al
sistema capitalista, dove i padroni e banchieri sono sempre più ricchi sulla pelle della classe operaia che produce tutta la ricchezza del paese, mentre i profitti aumentano e i salari operai diminuiscono ogni hanno grazie ai contratti nazionali che invece che aumenti portavano buoni benzina, flessibilità e aumento della produttività….

Lo Slai cobas sc nelle assemblee ha proposto agli operai un’altra strada:
se l’azienda viene a parlare di ristrutturazione deve andare al tavolo e dire  che non ci devono essere esuberi e che se c’è una crisi riduciamo l’orario di lavoro a parità di salario per un periodo poi
vediamo se tra 2-3 mesi se le commesse arrivano o no.
Perchè altrimenti diamo il via libera ad una trattativa in cui gli operai non hanno più nessun controllo delle questioni, poi ad agosto il governo dice che si può licenziare e poi che cosa facciamo
Ma chi lo paga il salario? I profitti che la Tenaris ha fatto, gli utili miliardari, visto che dicono che "siamo tutti sulla stessa barca", visto che la crisi non l’abbiamo creata noi, ne quella che c’era prima di sovrapproduzione, ne tanto meno quella dovuta dal virus…

Perchè altrimenti finisce che si corre, nei reparti dalle bombole all’acciaieria dove ci sono i record di colate - cosa vuol dire se c’è crisi fare i record o a Sabbio dove si spinge dicendo che dobbiamo consegnare 6000 bombole entro giugno, 7000 bombole entro luglio,
Così non si salvaguarda l’occupazione, così ci stiamo scavando la fossa con le nostre mani e secondo noi questo non è interesse degli operai dare la possibilità di farlo.

E' ora di ribaltare questo andazzo organizzare la lotta e la forza contro i piani di ristrutturazione aziendali per difendere occupazione, salario, diritti, salute.
Unire le fabbriche per difendere i posti di lavoro per far pagare la crisi ai padroni tramite una patrimoniale del 10% al 10% più ricco, nella lotta più generale contro le politiche dei governi dei padroni che come sempre danno soldi a Confindustria mentre si taglia la spesa sociale, si aumenta il carovita e mantiene lo stato di emergenza per reprimere le lotte dei lavoratori che non potranno che aumentare...nell’ AUTUNNO CALDO come dice il ministro degli interni del governo Conte.

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