A NUDM
a Tavolo 4
a tutte le lavoratrici
a tutti i sindacati di base
a tutte le associazioni, collettivi donne
In giornata è arrivata la nota della Commissione Garanzia Sciopero (vedi sotto) che "invita" - in realtà obbliga preannunciando sanzioni - a
sospendere lo sciopero delle donne del 9 marzo, in tutte le categorie,
in tutti i posti di lavoro, in tutte le città, con la scusa del
coronavirus.
E' evidente l'uso strumentale della questione del coronavirus. Per
esempio, questo divieto è esteso a livello nazionale anche là dove, e
sono la maggiorparte delle città, non c'è stato neanche un caso di
malattia.
Nello stesso tempo denunciamo l'abuso di potere della CGS che va ben
oltre in questa occasione i suoi compiti, che devono avere come materia
solo la salvaguardia dei servizi pubblici essenziali e non certo la
presunta difesa dal contagio del coronavirus.
La realtà è che la CGS sta cogliendo l'occasione per attaccare lo
sciopero delle donne (cosa, come si ricorderà, che fece anche nel 2018
in alcuni settori lavorativi), proprio quando tante realtà di vari posti
di lavoro stanno comunicando la loro adesione e partecipazione.
Altro che sospendere lo sciopero, la stessa gestione dell'emergenza
coronavirus nei posti di lavoro, nelle città, tra i lavoratori della
sanità fornisce se mai tante ragioni in più per fare più sciopero.
DOBBIAMO RESPINGERE TUTTE INSIEME QUESTO ASSURDO DIVIETO!
Proponiamo ai sindacati che hanno indetto lo sciopero, come noi dello
Slai cobas per il sindacato di
classe, di fare unitariamente una
comunicazione alla CGS, e a governo, Ministeri, Parlamento, ecc., per
respingere la nota della CGS e ribadire lo sciopero del 9 marzo.
Chiediamo alle lavoratrici, alle delegate sindacali di fare mozioni, nei
vari posti di lavoro su questo.
Chiediamo anche alle giuriste, avvocatesse, ecc. di sostenerci,
smontando pubblicamente la tesi illegittima della CGS.
Lavoratrici SLAI COBAS per il sindacato di classe - coord. naz.
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