Informativa di un compagno di Milano dello Slai cobas per il sindacato di classe operante nell'Istituto Tumori:
L'ALTRAFACCIA DELLA MEDAGLIA NELLE STRUTTURE SANITARIE E LA NECESSITA' DELLA VOCE E AZIONE DEI LAVORATORI DEI SINDACATI DI BASE
"Già stamattina al lavoro all'Istituto Tumori è stato un delirio con contrasti con
una infermiera; questa come tanti, purtroppo, hanno le idee confuse ma comunque tendono a schierarsi con l'azienda, che non solo non ha dato
informativa al pubblico ma nemmeno al personale che lavora in Istituto. Cosa ancor più grave è la carenza di materiali, in primis mascherine e
in particolare quelle col doppio filtro che sono le uniche efficaci in
casi di infezioni, infezioni virulente e nel maneggio-smaltimento-cura
coi pazienti in terapia chemioterapica; mascherine che per i tagli alla sanità
pubblica sono scarse nei reparti, ma che dovrebbero essere date in
dotazione anche ai pazienti in quanto in un ospedale oncologico sono
immunodepressi e quindi ad altissimo rischio (il terzo caso di morte di ieri pomeriggio è proprio una donna malata oncologica).
In
istituto il sindacato di base Sgb due giorni fa aveva mandato un "suggerimento/sollecitazione" all'amministrazione a dare corso ad informativa all'utenza e ai lavoratori, cosa che invece l'azienda non ha fatto, e solo oggi (ieri) dopo un mezzo casino
che ho montato (con i medici che mi hanno appoggiato) si è visto il
dirigente dell'ufficio personale infermieristico e Oss venuto
a controllare come era la situazione e stasera la direzione medica farà un comunicato.
C'è la necessità che i
sindacati di base, in particolare quelli operanti negli ospedali, strutture sanitarie, dicano e denuncino quanto stanno mettendo in campo le
istituzioni. Per questo ieri ho contattato lavoratori di altri sindacati di base.
Al San Raffaele, dove è stato ricoverato
un caso di coronavirus che viene da Sesto San Giovanni, parte del personale è stato a
diretto contatto con il contagiato messo in quarantena, mentre altro personale che abita nella zona (11 paesi) centro del focolaio è stato lasciato a casa. Questo tradotto significa super lavoro e stress per il
personale ridotto all'osso. Ragione per cui domani (oggi) l'Usi ha dovuto revocare uno sciopero già programmato per giovedì prossimo, ma condivide che i sindacati di base dicano la loro, anche perchè i
provvedimenti che stanno mettendo in campo
sembrano più repressivi che
risolutivi. Lo stesso mi ha detto un compagno del San Paolo, dove vi è stato l'intervento della polizia, chiamata dalla direzione, per impedire un volantinaggio dell'Usi in cui si denunciava il caso di due operatori Oss
costretti a fare il doppio turno e per cui un degli operatori si era sentito male.
Fatto positivo, vi sono medici, seri e competenti d'accordo a collaborare sia in termini tecnici/scientifici che di
propaganda.
Ho contattato anche l'Adl cobas, che si
è detto d'accordo con la necessità di iniziative comuni e ha informato che a Niguarda gli operatori che lavorano col 118 è possibile che non escano per
svolgere il servizio se non hanno mascherine doppio filtro (visto che
settimana scorsa hanno lavorato senza queste protezioni).
Continuerò a dare informazioni. Spero in giornata di inviare un comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe" .
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