Un
corteo lungo, combattivo fino all’arrivo e che ha declinato in molti
modi l’antifascismo come senso comune condiviso, militante, permanente e
non disponibile a essere strumentalizzato come spauracchio solo in
campagna elettorale. In diversi interventi dal camion e in uno spezzone è
stata più volte richiamata la richiesta di scarcerazione per Nicoletta
Dosio e i No Tav.
Anche
quest’anno, questo quarantesimo anniversario, la manifestazione che
ricorda l’omicidio di Valerio Verbano ucciso dentro casa quasi davanti
ai genitori, ha visto una enorme partecipazione. Alemo cinquemila
persone hanno sfilato per un lungo percorso che ha attraversato i
quartieri di Valmelaina, Tufello e Montesacro concludendosi in Piazza
Sempione dove c’è stato un affollato concerto. Visibili in piazza tre
generazioni politiche: i compagni di Valerio, i giovanissimi studenti
medi che sentono l’omicidio di quelo loro coetaneo come una ferita
aperta anche per loro, le generazione di mezzo, forse quella più
dolorosa, più piegata dal “buco” di memoria storica, pià sensibile al
senso della sconfitta e più incerta.
Nel corteo le foto di Nicoletta Dosio e gli slogan per la sua liberazione e la fine dell’accanimento contro gli attivisti NO TAV
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