domenica 23 febbraio 2020

pc 23 febbraio - Valerio Verbano vive nell'antifascismo, di massa, militante, rivoluzionario di oggi

Cinquemila in piazza a Roma

Un corteo lungo, combattivo fino all’arrivo e che ha declinato in molti modi l’antifascismo come senso comune condiviso, militante, permanente e non disponibile a essere strumentalizzato come spauracchio solo in campagna elettorale. In diversi interventi dal camion e in uno spezzone è stata più volte richiamata la richiesta di scarcerazione per Nicoletta Dosio e i No Tav.

Anche quest’anno, questo quarantesimo anniversario, la manifestazione che ricorda l’omicidio di Valerio Verbano ucciso dentro casa quasi davanti ai genitori, ha visto una enorme partecipazione. Alemo cinquemila persone hanno sfilato per un lungo percorso che ha attraversato i quartieri di Valmelaina, Tufello e Montesacro concludendosi in Piazza Sempione dove c’è stato un affollato concerto. Visibili in piazza tre generazioni politiche: i compagni di Valerio, i giovanissimi studenti medi che sentono l’omicidio di quelo loro coetaneo come una ferita aperta anche per loro, le generazione di mezzo, forse quella più dolorosa, più piegata dal “buco” di memoria storica, pià sensibile al senso della sconfitta e più incerta.
Nel corteo le foto di Nicoletta Dosio e gli slogan per la sua liberazione e la fine dell’accanimento contro gli attivisti NO TAV

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