Certo la via elettorale non sembra quella giusta, sulla base delle esprienze degli ultimi anni
Le liste benintenzionate cadono facilmente nel processo di trasformazione in caste e il gruppi affaristico/clientelari.. vanno per suonare e vengono suonate.
Il fascio populismo ne è il brodo di cultura principale.
proletari comunisti/PCm Italia
dicembre 20120
Ndrangheta: voto di scambio politico-mafioso, arrestato l'assessore regionale Rosso
Operazione
tra Torino e Carmagnola: in tutto otto le misure cautelari. Il politico
accusato di aver pagato 15 mila euro per un pacchetto di voti. Lui si
dimette dalla giunta Cirio,
C'è
l'assessore regionale del Piemonte Roberto Rosso, 59 anni, avvocato,
rappresentante di Fratelli d'Italia, tra gli otto arrestati all'alba per
scambio elettorale politico-mafioso. Secondo l'accusa, avrebbe chiesto
voti ai clan per essere eletto in Regione alle elezioni del 26 maggio, vinte dal centrodestra:
gli avrebbero chiesto quindicimila euro in cambio della promessa di un
"pacchetto" di preferenze, lui ne avrebbe pagati una prima tranche da
7.900 euro. Nei suoi confronti è scattata una misura di custodia
cautelare in carcere.
Rosso
aveva le deleghe per i rapporti con il Consiglio regionale,
Semplificazione, Affari legali e Contenzioso, Emigrazione e Diritti
civili. E' anche capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio Comunale a
Torino. Originario di Trino, si divide tra il Vercellese e il Torinese,
dove vive con la moglie a Moncalieri e dove stamani all'alba è stato
arrestato. Nel 2001 aveva sfidato Chiamparino
nella corsa per diventare sindaco di Torino. A poche ore dal suo arresto Rosso ha rassegnato la dimissioni e il presidente Cirio assumerà le sue deleghe. Lo spiega il coordinatore di Forza Italia Paolo Zangrillo: “Noi siamo garantisti e speriamo che Rosso possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti di cui è accusato. Ho parlato con Cirio, sarà lui ad assumere le deleghe dell assessore”.
nella corsa per diventare sindaco di Torino. A poche ore dal suo arresto Rosso ha rassegnato la dimissioni e il presidente Cirio assumerà le sue deleghe. Lo spiega il coordinatore di Forza Italia Paolo Zangrillo: “Noi siamo garantisti e speriamo che Rosso possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti di cui è accusato. Ho parlato con Cirio, sarà lui ad assumere le deleghe dell assessore”.
Il
politico piemontese viene silurato seduta stante anche dal suo partito:
"Ha aderito a Fratelli d'Italia da poco più di un anno. Apprendiamo che
stamattina è stato arrestato con l'accusa più infamante di tutte: voto
di scambio politico-mafioso. ...
Il
blitz delle fiamme gialle è scattato all’alba di oggi: i militari hanno
eseguito sette delle otto ordinanze di custodia cautelare in carcere,
su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Torino. In
manette è finito anche l'imprenditore Mario Burlò, 46 anni,
imprenditore, di Moncalieri, presidente di Oj Solution, un consorzio di
imprese che opera nel settore del facility management. E' anche
vicepresidente nazionale di "Pmi Italia", un'associazione che riunisce
200mila imprenditori in tutta Italia. E' molto conosciuto anche
nell'ambiente sportivo, come sponsor di attività. L’accusa è
associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico
mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro: sono in corso sequestri
per milioni di euro su 200 tra imprese, immobili e conti correnti in
Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna. È lo
sviluppo dell’indagine Carminius che aveva già portato ad arresti per 'ndrangheta a Carmagnola e Torino.
Rosso,
secondo l’accusa, avrebbe avuto i voti per le elezioni regionali del 26
maggio 2019, avvalendosi della mediazione di Enza Colavito e di Carlo
De Bellis. Le indagini hanno messo in luce “ lo spessore criminale di
Onofrio Garcea e Francesco Viterbo” che avrebbero riorganizzato gli
assetti dell’organizzazione con Burlò, accusato di associazione esterna.
L’imprenditore avrebbe evaso il fisco attraverso la creazione di più
società e indebite compensazioni di Iva, per oltre 16 milioni di euro.
Il tutto “con il costante sostegno dei membri della cosca”. Recentemente
Burlò aveva comprato la villa del calciatore Arturo Vidal (del tutto
estraneo ai fatti), oggi posta sotto sequestro. Rosso invece avrebbe
avuto piena consapevolezza dell’infiltrazione mafiosa dei suoi
interlocutori. “Per accaparrarsi i voti è sceso a patti con i mafiosi.
Hanno stretto un accordo. E l'accordo ha avuto successo”, dice il
procuratore generale Francesco Saluzzo. Dalle indagini, evidenzia la
guardia di finanza, è emersa "la piena consapevolezza del politico e dei
suoi intermediari circa la intraneità mafiosa dei loro interlocutori"
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