10 100 mille studenti BRUTTI SPORCHI E CATTIVI per spazzare il marciume attuale della società borghese e dei loro governi, stati
1. Ormai non c’è campo che non preveda test/quiz presuntamente oggettivi utili allo scopo della selezione dei “migliori”; lo ha ben documentato un recente libro della psicologa Vidaillet, tutti possono e devono essere misurati per gli scopi più diversi e, quel che è peggio, tali pratiche sono passate al senso comune e accettate come necessarie. Non soltanto a scuola, come si vede dall’esempio clamoroso riportato da Acerbo.
2. I test servono non solo alla selezione, in questo caso del personale di un’agenzia, ma ad orientare il pensiero dei prescelti, a prepararli subdolamente ad assumere un certo punto di vista su questioni cruciali anche per la mansione che svolgeranno; contribuiscono a creare pensiero banale, a-critico, accettante la realtà proposta.
3. il test in questione mette in pratica lo spegnimento della coscienza critica, di cui al punto
precedente, anche mediante la manipolazione storica, buona vecchia pratica dei regimi.
precedente, anche mediante la manipolazione storica, buona vecchia pratica dei regimi.
Un sistema di valutazione/misurazione che – a scuola – è praticato dall’INVALSI nell’arco di tutta la vita evolutiva degli alunni italiani, dall’infanzia all’affacciarsi all’età adulta (i test alla maturità!). Soprattutto nel caso dei test sulla comprensione del testo le domande sono sempre strumentali alla trasmissione ai bambini e ai ragazzi di un solo modo di leggere e di interpretare. Nel caso della matematica si prescrive un solo modo di risoluzione dei problemi, errori e soluzioni originali non hanno posto alcuno.
Facile, veloce, funzionale alle esigenze di una società diventata una enorme impresa concorrenziale. Lo hanno capito anche i governatori del Veneto e della Lombardia che, fin dalle prime bozze di intesa per l’ottenimento dell’autonomia, hanno agganciato la valutazione degli apprendimenti alla misura di efficienza della scuola in stretto nodo con il mercato del lavoro.
Fortunato, Piero, Renata
I partecipanti al Concorso pubblico della Regione Lazio per l’assunzione di 60 unità di personale a tempo pieno e indeterminato, con il profilo professionale di Assistente mercato e servizi per il lavoro per il potenziamento dei centri per l’impiego e le politiche attive del lavoro debbono scaricare dal sito un quiz di cultura generale con domande tendenziose che esplicitano giudizi storico-politici discutibili e reazionari.
In particolare la domanda n. 0065 liquida in maniera perentoria il 1968: «In che anno iniziò una tumultuosa agitazione giovanile e studentesca, che compromise gravemente la resa dello studio nelle università e nelle scuole secondarie superiori, senza per altro conseguire risultati significativi e durevoli contro l’’autoritarismo’, vero o presunto, delle istituzioni?
A) 1968
B) 1976
C) 1988
È vergognoso che si cerchi di inculcare il revisionismo storico attraverso uno strumento come i quiz per un concorso. È l’autore del quesito che merita la bocciatura insieme alla Giunta regionale che lo pubblica sul proprio sito. L’autoritarismo della società pre-sessantotto in Italia e in Europa era presunto? Dal movimento non derivarono conquiste nel campo della democrazia e dei diritti civili e sociali? Solo dei reazionari possono sostenere una cosa del genere.
È sintomatico che questa visione della storia venga proposta a chi dovrà operare nei centri per l’impiego.
Se uno degli slogan più gettonati dell’epoca della rivolta studentesca e operaia fu «ribellarsi è giusto» ora bisogna inculcare nella testa della forza lavoro la rassegnazione alla precarietà e ai bassi salari.
Se uno degli slogan più gettonati dell’epoca della rivolta studentesca e operaia fu «ribellarsi è giusto» ora bisogna inculcare nella testa della forza lavoro la rassegnazione alla precarietà e ai bassi salari.
Quindi nei centri per l’impiego bisogna insegnare che il ’68 è stato un disastro. Invitiamo il Presidente Zingaretti e la sua Giunta a ritirare questo obbrobrio e questa offesa alla memoria storica.
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