sabato 21 dicembre 2019

pc 21 dicembre - NO AL DECRETO TAGLIA POSTI DI LAVORI E ORE AI LAVORATORI PULIZIE SCUOLE STATALI

A gennaio scendere in lotta!
Il 19 dicembre il decreto legge, per cui dal primo marzo 11.263 dei lavoratori degli appalti pulizie scuole statali dislocati in tutte le province italiane passeranno alle dipendenze dello Stato con la qualifica di ATA, é passato con il voto di fiducia. Ma l'unica fiducia é quella che è stata tradita dagli ingannapopolo dei 5stelle che pur di far passare il loro "decreto ammazzaprecari" hanno ignorato deliberatamente le criticità che i sindacati avevano posto già da tempo sul decreto.
Gli 11.263 posti accantonati non bastano per tutti i lavoratori e lavoratrici che sono in realtà 16.000.
Questo porterà come primo effetto ad esuberi anche dell'80%, soprattutto nelle province del sud che sono doppiamente penalizzate essendo concentrati qui la maggioranza delle lavoratrici e lavoratori.
A questo si aggiunge una riduzioni di ore e di salario, portando l'orario da 24, e alcuni da 36 ore settimanali, a 18 ore settimanali! Tanto al governo dei poveracci che dovranno campare con 500 euro al mese non gliene frega niente, l'importante sarebbe, dicono, che i lavoratori saranno internalizzati e dovranno godere di questa opportunità... Poi se 5000 lavoratori rimarranno fuori o a pochissime ore è di secondaria importanza.
Il decreto pone requisiti capestro e assurdi per dividere i lavoratori in serie A (si fa per dire...) e serie
B. Coloro che non hanno 10 anni di anzianità, che sono privi del titolo di studio o che hanno carichi pendenti, restano fuori!
Basta vedere quello che succederebbe a Taranto, dove non ci fanno mancare niente in fatto di miseria, disoccupazione, precarietà, tra esuberi operai ex Ilva, lavoratrici degli appalti comunali che devono barcamenarsi  per campare con pochissime ore e pochissimo salario. Le centinaia di lavoratrici e lavoratori delle pulizie delle scuole statali che avevano sperato in un miglioramento si ritroveranno invece una parte buttati in mezzo alla strada, essendo i posti per la provincia e la città di Taranto solo 420 e perchè molti non rientrano nei requisiti capestro, o a 18 ore settimanali a fronte di lavoratori che con le ditte ne facevamo anche il doppio.
La maggioranza di questi lavoratori siamo donne, e spesso da sole con figli da mantenere perchè disoccupati. Questo vorrà dire doppio attacco.

Per il governo i lavoratori, quelli già più poveri, possono essere presi in giro, cosi stanno buoni e non si ribellano, perchè, come è stato scritto pochi giorni fa sul quotidiano la Stampa a proposito dei giusti scioperi  in Francia, il popolo quando si ribella "fa uscire la sua natura bestiale". Noi proletari siamo brutti sporchi e cattivi e dobbiamo chinare la testa e ringraziare se ci fanno lavorare se ci sfruttano e ci pagano una miseria!

La Confidustria preoccupata per gli interessi delle ditte che paventano una perdite pari a 80 milioni di euro di Naspi da pagare per i lavoratori licenziati ha fatta la voce grossa, e ditte multinazionali, come la Dussmann ha chiamato i lavoratori ad andare a Roma con lei per protestare contro il governo (arrivando a pagare non solo il viaggio ma anche la giornata a chi andava). Ma questi padroni si muovono solo per il loro tornaconto e vogliono strumentalizzare i lavoratori, che da anni da loro stessi sono sfruttati.

Lo Slai Cobas sc invita tutti i lavoratori a partecipare a un assemblea che si terrà il 9 gennaio per organizzarci e far sentire forte la nostra rabbia.
Prendere esempio dalla grande lotta che é stato fatta nel 2007 quando il governo tagliando i fondi aveva ridotto l'orario giornaliero a sole 2 ore, ma i lavoratori si ribellarono in massa bloccando la città per una settimana e ottenendo la cigs in deroga che copriva al 100% le ore in meno.
Adesso scendere da subito in lotta per cambiare il decreto ammazza precari é di nuovo indispensabile!

Fiorella Masci
lavoratrice pulizia
RSA Slai cobas sc - Taranto

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