Matteo Salvini imputato per vilipendio chiede rinvio per legittimo impedimento ma giudice lo respinge
Il giudice, dopo un breve
accertamento svolto in camera di consiglio, ha replicato che il
calendario dei lavori a Palazzo Madama è stato modificato e che oggi era
in programma la seduta della commissione bilancio di cui il leghista
non fa parte
di F. Q. | 10 Dicembre 2019
- “Non è stata accertata la sussistenza di un legittimo
impedimento”. Il giudice di Torino Roberto Ruscello ha respinto la
richiesta della difesa del segretario della Lega Matteo Salvini di rinviare ad altra data la ripresa del processo in cui senatore deve rispondere di vilipendio all’ordine giudiziario. L’avvocato Claudia Eccher
aveva fatto presente che l’ex vicepremier era impegnato in Senato per
una riunione di capigruppo per la legge di Bilancio. Il giudice, dopo un
breve accertamento svolto in camera di consiglio, ha replicato che il
calendario dei lavori a Palazzo Madama è stato
modificato e che oggi era in programma la seduta della commissione
bilancio di cui Salvini non fa parte. L’udienza è proseguita con
l’interrogatorio di dirigenti e funzionari della Digos di Torino e con la proiezione di un video, poi è stata aggiornata al 3 febbraio. Salvini se l’era presa con i giudici che il 2 febbraio 2016 aveva
rinviato a giudizio alcuni consiglieri ed ex consiglieri regionali tra
cui Edoardo Rixi (poi condannato in primo grado lo scorso maggio).
Pochi giorni dopo, il 14 febbraio, nel corso di un incontro a Collegno
(Torino) l’allora europarlamentare Salvini aveva detto: “Se so che
qualcuno nella Lega sbaglia sono il primo a prenderlo a calci nel culo e
a sbatterlo fuori. Ma Rixi è un fratello e lo difenderò fino all’ultimo
da quella schifezza che è la magistratura italiana”.
Poi aveva sfumato l’insulto, utilizzando un concetto ripetuto anche
negli ultimi giorni: “Ci sono tanti giudici che fanno benissimo il loro
lavoro. Penso a chi è in prima linea contro mafia, camorra e
‘ndrangheta. Purtroppo è anche vero che ci sono giudici che lavorano
molto di meno, che fanno politica, che indagano a senso unico e che
rilasciano in 24 ore pericolosi delinquenti. Finché la magistratura
italiana non farà pulizia e chiarezza al suo interno, l’Italia non sarà
mai un paese normale.
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