Dopo lo stop all'Altoforno 2 scatta la cassa integrazione per 3.500 lavoratori
ArcelorMittal comunica ai sindacati l'ampliamento delle richieste di ammortizzatori sociali, dopo la decisione del Tribunale
MILANO - La decisione del tribunale di Taranto di rigettare la richiesta di proroga
presentata dai commissari dell'Ilva sull'uso dell'Altoforno 2 - quello
sequestrato e dissequestrato più volte nell'inchiesta sulla morte
dell'operaio Alessandro Morricella - non resta senza conseguenze:
l'azienda ha infatti convocato i sindacati per comunicare che chiederà
un maggior ricorso alla cassa integrazione, salendo dai 1.273 lavoratori
coinvolti nella recente proroga a un totale di 3.500 dipendenti.
Stando a quanto riportato dal Sole24Ore si tratta del ricorso all'ammortizzatore sociale straordinario. Una mossa accolta come una "provocazione" dai sindacati, visto che il percorso giuridico non è ancora definito. I lavoratori, nell'acciaieria tarantina, sono in tutto 8.200. Ha confermato tutto la Fim Cisl Taranto-Brindisi: "L'azienda ha informato le organizzazioni sindacali che, in seguito al rigetto dell'istanza avanzata dai Commissari dell'Ilva in amministrazione straordinaria di proroga allo spegnimento di Afo2, a breve invieranno alle stesse l'avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 unità". In queste "sono compresi 1.273 che sarebbero stati collocati in Cigo"......ArcelorMittal ha chiesto la seconda proroga della procedura a partire dal 30 dicembre. Sono coinvolti anche lavoratori in cassa a zero ore appartenenti ad impianti fermi da lungo tempo come i Tubifici, che percepiscono 700 euro al mese. Una situazione che diventa sempre più insostenibile. A questi lavoratori bisogna dare delle risposte".
L'impianto fu sequestrato nel giugno del 2015, dopo l'incidente sul
lavoro costato la cita all'operaio Alessandro Morricella, investito da
una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava la temperatura
del foro di colata dell'Altoforno 2. Ieri il giudice Francesco
Maccagnano ha respinto l'istanza di Ilva in amministrazione
straordinaria per una proroga temporale finalizzata a fare gli ulteriori
lavori di messa in sicurezza all'altoforno e superare così la scadenza
di dopodomani, 13 dicembre, data in cui gli ulteriori lavori dovevano
terminare.
Una decisione a seguito della quale partirà l'ordine di esecuzione del sostituto procuratore di Taranto, Antonella De Luca, per mettere in atto lo stop. Scontata appare anche l'impugnazione al Tribunale del Riesame, che dovrebbe essere presentata il 20 dicembre dagli avvocati della società proprietaria dello stabilimento (ArcelorMittal è in fitto) ed essere discussa nel nuovo anno alla prima udienza utile, probabilmente intorno al 7 gennaio.
Stando a quanto riportato dal Sole24Ore si tratta del ricorso all'ammortizzatore sociale straordinario. Una mossa accolta come una "provocazione" dai sindacati, visto che il percorso giuridico non è ancora definito. I lavoratori, nell'acciaieria tarantina, sono in tutto 8.200. Ha confermato tutto la Fim Cisl Taranto-Brindisi: "L'azienda ha informato le organizzazioni sindacali che, in seguito al rigetto dell'istanza avanzata dai Commissari dell'Ilva in amministrazione straordinaria di proroga allo spegnimento di Afo2, a breve invieranno alle stesse l'avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 unità". In queste "sono compresi 1.273 che sarebbero stati collocati in Cigo"......ArcelorMittal ha chiesto la seconda proroga della procedura a partire dal 30 dicembre. Sono coinvolti anche lavoratori in cassa a zero ore appartenenti ad impianti fermi da lungo tempo come i Tubifici, che percepiscono 700 euro al mese. Una situazione che diventa sempre più insostenibile. A questi lavoratori bisogna dare delle risposte".
Una decisione a seguito della quale partirà l'ordine di esecuzione del sostituto procuratore di Taranto, Antonella De Luca, per mettere in atto lo stop. Scontata appare anche l'impugnazione al Tribunale del Riesame, che dovrebbe essere presentata il 20 dicembre dagli avvocati della società proprietaria dello stabilimento (ArcelorMittal è in fitto) ed essere discussa nel nuovo anno alla prima udienza utile, probabilmente intorno al 7 gennaio.
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