domenica 8 settembre 2019

pc 8 settembre - Min. Lamorgese: «Più umanità, ma i porti restano chiusi» - Lottare contro le illusioni della piccola borghesia sul "nuovo" governo

Qual'è la differenza con la politica di Salvini? Questa ci pare una illusione della piccola borghesia democratica che, ad esempio, attraverso l'informazione di Radio Popolare la dipinge come il prefetto che a Milano ha avuto un approccio umano sulla questione dell'immigrazione, oltre ad essere donna, laureata e non ha Twitter, quando nella realtà è stata la protagonista del maxi sgombero in Palmanova ed è quella delle retate su base etnica in Centrale (vedi link sotto), con Salvini che si faceva i selfie tra i poliziotti fuori dalla stazione..., oltre ad aver permesso tutte le parate fasciste nella città medaglia d'oro della Resistenza.

La realtà per noi proletari è al momento un'altra, quella che bisogna continuare a lottare contro razzismo e fascismo, per ottenere che i porti debbano essere aperti e ì decreti sicurezza razzisti e liberticidi siano cancellati,
ma la lotta è anche contro le illusioni della piccola borghesia che dipinge questo governo come quello della discontinuità-cambiamento per nascondere che nella la sostanza si tratta di un nuovo governo dei padroni.

Migranti, il ministro Lamorgese frena: «Più umanità, ma i porti restano chiusi»
Venerdì 6 Settembre 2019 di Cristiana Mangani
Migranti, il nuovo ministro Lamorgese frena: «Più umanità, ma i porti restano chiusi»
Il primo test lo offre la Alan Kurdi, la nave umanitaria della ong tedesca Sea Eye che naviga da giorni e che ora è davanti a Malta senza avere il permesso per entrare in porto.


In Italia basta essere di colore per essere vittima di discriminazione istituzionale

Stefano Colombo 3 maggio 2017. Milano
Ieri pomeriggio in stazione Centrale si è verificato uno degli atti di violenza istituzionale più gravi degli ultimi anni — forse il più grave per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori.
Un rastrellamento della Polizia ha portato al fermo arbitrario di 52 migranti colpevoli, in sostanza, di
essere lì. L’operazione è durata qualche ora ed è stata condotta in grande stile, con tanto di polizia a cavallo e alcune uscite della metropolitana chiuse per impedire la fuga ai profughi. Una volta che la polizia ha caricato tutti i profughi che doveva caricare su un pullman in direzione Questura, alcuni camioncini dell’Amsa sono passati a raccogliere le poche cose abbandonate dai migranti — in buona parte effetti personali, considerati come spazzatura.

“È stato un controllo indiscriminato su base etnica,” ci racconta Roberto Maggioni di Radio Popolare, testimone dei fatti.
“Dopo aver chiuso le uscite sono arrivate quattro-cinque camionette della celere che hanno iniziato ad accerchiare i migranti che non erano riusciti a scappare. Fortunatamente non ci sono state violenze o abusi, anche perché i ragazzi erano relativamente tranquilli.”

Da anni, la Centrale è il principale nodo dei flussi migratori che passano per Milano. Come the Submarine siamo andati più volte a parlare con chi passava e anche con chi, per motivi diversi, restava. Ragazzi in attesa che venisse gestita la propria pratica per il diritto d’asilo, ragazzi che per un motivo o per l’altro non potevano più essere presi in carico dai centri d’accoglienza: la Centrale era diventata un riparo per molti migranti trascurati dalle istituzioni — dato che, diversamente da quanto vuol far credere una certa propaganda di destra, nessuno dorme per sei mesi all’addiaccio in una stazione se può evitare di farlo. Questa situazione ha portato alle lagnanze cicliche di quella parte politica — e non solo — che s’è per anni lamentata del degrado.

Matteo Salvini, infatti, è stato in primissima fila a salutare l’azione di polizia di ieri. Con “in prima fila” intendiamo dire che è rimasto lì tutto il pomeriggio a godersi lo spettacolo degli agenti che caricavano i migranti sui pullman per portarli in questura, riprendendo con l’inseparabile smartphone, con aria soddisfatta. Ieri pomeriggio, tra l’altro, Salvini avrebbe dovuto essere in Consiglio comunale: secondo una fonte che al Consiglio ha partecipato, Salvini è entrato a Palazzo Marino per due minuti, ha schiacciato un tasto a caso durante una votazione ed è poi uscito per recarsi in stazione, evidentemente ben informato su quanto stava per accadere. Ironia della sorte, i consiglieri comunali hanno deciso di sospendere la seduta appena è arrivata tra i banchi la notizia della retata.

La retata è frutto soprattutto del decreto Minniti-Orlando — sì, Orlando è stato il presunto candidato di sinistra alle presunte primarie del Pd — che ha portato una decisa stretta sui richiedenti asilo, come abbiamo illustrato qualche giorno fa. Minniti ha dichiarato che “la sicurezza in armi dei cittadini dev’essere garantita dallo Stato,” e forse quello che ha in mente il Ministro sono retate alla Pinochet come queste. Majorino, in ogni caso, ha fatto notare che il decreto prevede anche la cooperazione tra forze di polizia e amministrazioni — che in questo caso, come dicevamo, non c’è stata.

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