dall'appello dello slai cobas per il sindacato di classe taranto
dopo
la mobilitazione in solidarietà con la Sea Watch 3, pensiamo che sia
necessario rivederci per affrontare le questioni che si presentano
come urgenti e necessarie in una fase caratterizzata da fatti nuovi
Le
navi dei migranti e le ONG non si sono mai arrestate e hanno
continuato a sfidare il governo dei porti chiusi e hanno aperto
brecce e contraddizioni nel blocco di governo come nelle istituzioni.
Ad
agosto, a poche decine di kilometri da Taranto a metaponto in agosto
si è consumata la tragedia dell’incendio del campo della
Felandina, costato la vita a una nostra sorella immigrata, cui è
seguita l’importante lotta dei braccianti organizzati del campo,
poi sgomberati ma tuttora in campo in una vicenda che ticca la puglia
come la Basilicata e che vede molte associazioni impegnate
Il
governo a egemonia del ministro razzista Salvini è stato sostituito
dal nuovo governo
Conte.
Alla
lotta al campo della Felandina abbiamo partecipato e contribuito
attivamente in stretto legame con i braccianti e il Forum Della
Dignità abbiamo cercato di restituire un’informazione di parte
puntuale sul blog tarantocontro – vedi post indicati sotto -ora
crediamo sia utile discuterne direttamente con un nostro report
aggiornato in stretto collegamento con le associazioni ed energie in
campo
Molti
dei braccianti sgomberati lavorano vicino a noi vicino a noi, e a
Ginosa, Castellaneta, Sava, Grottaglie e dintorni, diverse operazioni
della task force anti-caporalato dei Carabinieri hanno portato alla
luce casi di lavoratori immigrati pagati 1,5 euro l’ora per 10-15
ore al giorno, cose già ben note a tutti, come è chiaro che
l’azione dei Carabinieri non porta ad alcuna difesa del lavoro e
della vita dei lavoratori, che anzi rischiano di essere espulsi.
Il
nuovo governo Conte, possiamo dire che a parte il venir meno della
presenza di Salvini al Ministero dell'interno sembra che voglia
conservare la sostanza della politica dei porti chiusi e e le leggi
antimmigrati/liberticide
Ce
n’è quanto basta, pensiamo noi, per tornare a vederci e discutere
che possiamo fare insieme.
per
sostenere
i braccianti immigrati nella lotta per contratti, salario,
documenti, case.
i migranti allocati a Taranto, rifare il punto sulla loro
situazione e le problematiche esistenti per documenti, permesso di
soggiorno e assistenza.
-
rilanciare a Taranto la mobilitazione verso il governo per
l’apertura dei porti e l’abolizione dei decreti sicurezza.
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