Lavoro, prima i piemontesi": la Regione copia il modello del Friuli
Incentivi a chi assume residenti nella regione da almeno cinque anni
La
campagna d'autunno di Lega e Fratelli d'Italia contro il governo e il
Piemonte è arruolato in prima fila. Anche l'ala sovranista nostrana alza
la posta. E lo fa dal megafono della manifestazione convocata di fronte
a Montecitorio da Matteo Salvini e Giorgia Meloni nelle ore della
fiducia al governo Conte bis. E' il capogruppo di Fdi a Palazzo
Lascaris, Maurizio Marrone, volato a Roma per partecipare al presidio, a
rilanciare uno dei provvedimenti annunciati dal centrodestra in
campagna
elettorale. E a usarlo come "mannaia" per rinsaldare il fronte del Nord contro la nascita del nuovo esecutivo. In campagna elettorale l'allora aspirante presidente Alberto Cirio aveva annunciato l'intenzione di concedere agevolazioni fiscali alle aziende che avessero assunto cittadini residenti in Piemonte da almeno cinque anni, analoga a quella voluta dal governatore Massimiliano Fedriga. "Il governo ha impugnato la legge del Friuli? Allora oggi noi annunciamo che anche la Regione Piemonte si muoverà nella stessa direzione, con la priorità di tutelare anzitutto gli italiani nelle politiche del lavoro e di sostegno all'occupazione".
elettorale. E a usarlo come "mannaia" per rinsaldare il fronte del Nord contro la nascita del nuovo esecutivo. In campagna elettorale l'allora aspirante presidente Alberto Cirio aveva annunciato l'intenzione di concedere agevolazioni fiscali alle aziende che avessero assunto cittadini residenti in Piemonte da almeno cinque anni, analoga a quella voluta dal governatore Massimiliano Fedriga. "Il governo ha impugnato la legge del Friuli? Allora oggi noi annunciamo che anche la Regione Piemonte si muoverà nella stessa direzione, con la priorità di tutelare anzitutto gli italiani nelle politiche del lavoro e di sostegno all'occupazione".
E' un primo assaggio del fronte del Nord, pronto a compattarsi, dal Friuli al Piemonte; dal governatore Fedriga, al presidente Cirio. Con la compagine del centrodestra alla guida in tutte le regioni settentrionali, e l'ambizione a vincere anche in Emilia Romagna e Umbria al voto nei prossimi mesi, si va delineando la strategia dell'opposizione al governo soprattutto da parte dei partiti scesi ieri in piazza per chiedere le elezioni, "contro le manovre di palazzo". Un'opposizione al governo nazionale che compatta le regioni e cavalca quei temi sui quali le amministrazioni locali a guida sovranista (o dove comunque la Lega ha un peso predominante rispetto a Forza Italia, come è il caso del Piemonte) rivendicano autonomia e libertà di governo. A partire dalla politica di "protezione" degli italiani, sia per quanto riguarda il diritto alla casa, sia per gli incentivi all'occupazione. A teorizzare il metodo è lo stesso consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Marrone, che attacca il "governo di poltronai spudorati" che "pensa di ristabilire un regime di razzismo alla rovescia con un welfare che abbandona i connazionali per favorire l'immigrazione incontrollata". E avvisa: "Regioni governate dal centrodestra lo impediranno".
L'amministrazione guidata da Alberto Cirio è già al lavoro per preparare una legge in questa direzione, fa sapere Marrone: "Inseriremo - dice - la stessa clausola del Friuli con l'obbligo di almeno cinque anni di residenza per i lavoratori assunti o reintegrati da cassa integrazione con incentivi regionali, a partire dai contratti di insediamento di nuove imprese, dove la Regione eroga contributi a fondo perduto fino a 200 mila euro ad azienda per creare occupazione".
Ma la legge potrebbe trovare l'opposizione del governo. Lo sostiene Anna Maria Poggi, docente dell'università di Torino ed esperta di diritto costituzionale e regionale: "Discriminare le aziende è antistorico, ma non incostituzionale. Ma discriminare le persone lo è. E ne limita anche il diritto alla libera circolazione sul territorio nazionale che è invece stabilito per legge". Non solo per la giurista "Una norma di questo tipo potrebbe violare le regole della concorrenza stabilita dall'Unione Europea. Senza contare che la materia è di esclusiva competenza nazionale e le regioni non possono legiferare su questo.
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