Al suo interno si trovano le reazioni degli esponenti locali del
Movimento 5 Stelle all’intervista che il novello ministro delle
Infrastrutture, la sedicente democratica Paola De Micheli, ha rilasciato
ai media sul tema della mobilità in Liguria.
La politicante piacentina ha asserito di essere «contraria alla
cosiddetta mini-Gronda, perché significherebbe perdere almeno altri sei
anni attorno a un progetto pronto. Non vedo problemi tecnici
insuperabili, anche se quel dossier rientra nel tema più generale della
revisione delle concessioni».
Come si può vedere, niente di così scioccante; si tratta delle
solite parole che da sempre escono dalla bocca dei dirigenti della
cricca romana di via Sant’Andrea delle Fratte 16: le grandi opere sono
necessarie, e le concessioni vanno riviste.
La risposta dei pentastellati è, invece, a suo modo sorprendente:
ciò perché la nota con la quale si pretende di rispondere per le rime
alla governante emiliana evidenzia come anche nel caso della Gronda
autostradale di ponente i grillini abbiano calato le braghe.
Infatti non si parla più della così detta “opzione zero” – cioè la
mera cancellazione del folle progetto, che originariamente costituiva la
loro posizione – ma della costruzione dell’opera in maniera più
«veloce, meno costosa, senza amianto».
Bosio (Al), 08 settembre 2019
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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