martedì 10 settembre 2019

pc 10 settembre - IL 1969 OPERAIO 5 - CRONACA DI SETTEMBRE

Proseguiamo la cronistoria del 1969 operaio. Essa mette in mostra tutta la forza degli operai come classe, non solo sindacale ma politica, potenziale avanguardia di tutti i settori sfruttati e oppressi e che può e deve conquistare il nuovo potere proletario. Essa indica la strada necessaria anche oggi. Ma indica anche la necessità della costruzione della sua direzione: il sindacato di classe, il Partito comunista di tipo nuovo.

Questa cronistoria entusiasmante, preannuncia un'importante iniziativa - un Convegno sul 68/69 - che organizzeremo a fine anno.

Da N. Balestrini, “Vogliamo tutto”: “ [. . . ] Alla linea Fiat non  questione di imparare ma di abituarti la muscolatura. Di abituarla allo sforzo con quei movimenti, con quel ritmo [. . . ] pi veloci del battito del cuore [. . . ] operazioni che i muscoli e l’occhio dovevano farsele da subito senza che io dovevo decidere niente”. 

2 settembre
TORINO. Migliaia di operai della Fiat scendono in lotta contrariamente alle direttiva dei dirigenti sindacali. L’azienda risponde il 24 settembre con la sospensione di 12 mila operai a tempo indeterminato. La reazione operaia è durissima: si arriva al blocco totale degli stabilimenti fino a che il provvedimento non è revocato.
MILANO. Alla Pirelli Bicocca sciopero di 24 ore per il premio di produzione e per i diritti sindacali,
fra cui il riconoscimento dei delegati di reparto. Migliaia scendono in piazza.

3 - 5 settembre
TORINO. La Fiat è completamente paralizzata dagli scioperi che la stampa definisce "maoisti". Le sospensioni di Agnelli salgono a 30.000. I vertici sindacali cercano di isolare gli operai di avanguardia. Agnelli ritira le sospensioni. La stampa borghese applaude al "senso di responsabilità dei sindacati" e chiede che venga stroncato il "maoismo in fabbrica".

6 settembre
Più di 2 milioni di metalmeccanici, edili e chimici scendono in lotta per il rinnovo del contratto.

11 settembre
Un milione di operai metallurgici scioperano in tutt'Italia per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Nei giorni seguenti scenderanno in lotta anche chimici, edili, alimentaristi. Un mese dopo è la volta di altre categorie: ospedalieri, autoferrotranvieri, postelegrafonici, lavoratori degli enti locali, braccianti. È l’inizio dell”’autunno caldo”, cantato da Paolo Pietrangeli in “Che roba, contessa”.Alla fine dell’anno l’Istat censirà 7.507.000 scioperanti e oltre 300 milioni di ore di sciopero.

12 settembre
Scioperano un milione di edili. I cantieri vengono disertati in tutto il paese. Prosegue la lotta dei metalmeccanici a Torino, Milano, Taranto e in altre città.
MILANO. Imponente corteo di operai della Pirelli.

13 settembre
TORINO. Si riunisce per la prima volta il Consiglio dei delegati della Fiat. Alle riunioni partecipano molti operai a titolo personale, operatori sindacali, membri della vecchia Commissione interna, aderenti ai “gruppi” extraparlamentari, qualche studente.
PALERMO. Migliaia di persone di una borgata partecipano ad una violenta protesta per l'acqua. Si innalzano barricate contro le cariche della polizia.

14 - 15 settembre
ISOLA CAPO RIZZUTO. Un corteo di alcune centinaia di contadini in lotta per la terra e per il lavoro occupano i fondi incolti.
GIOIA TAURO. Migliaia di contadini in corteo chiedono il pagamento della integrazione sull'olio e il superamento della colonia e dell'affitto.
REGGIO CALABRIA. Viene occupata la ferrovia.

17 settembre
Nuovo sciopero di un milione di edili in tutt'Italia.

19 settembre
FIRENZE - SALERNO. Sciopero generale contro il caro casa.
TORINO.  Alla Fiat si svolge un combattivo sciopero spontaneo a cui partecipano anche gli studenti.

22 settembre
MILANO. 6.000 operai dell'Alfa Romeo di Portello organizzano una forte manifestazione. Centinaia di fabbriche bloccate anche a Torino, Venezia, Modena e Cagliari.

23 settembre
ROMA.  Migliaia di baraccati provenienti dalle borgate occupano le case al celio, al Tufello, a Pietralata e al Tiburtino e danno vita ad un forte corteo che giunge al Campidoglio.

25 settembre
TORINO. Manifestazione regionale contro la politica della Fiat alla quale partecipano anche i metalmeccanici milanesi. Alla Fiat la percentuale delle astensioni dal lavoro è del 98%. Dalla Fiat parte un gigantesco corteo. Gli operai preferiscono la “lotta articolata”, officina per officina, squadra per squadra, decisa da tutti in assemblea, senza deleghe e senza preavviso. È una forma di lotta che costa meno agli operai in termini di salario e causa un danno proporzionalmente maggiore ai padroni in termini di produzione.
MILANO. Un milione di lavoratori in sciopero impongono a Pirelli la revoca della serrata.

26 settembre
Proseguono gli scioperi alla Fiat e alla Pirelli. Scioperi articolati dei chimici, farmaceutici, metalmeccanici e cementieri. Decine di migliaia di lavoratori in corteo a Firenze e Bari.
PALERMO. 20.000 edili in piazza.

28 - 29 settembre
MARGHERA (Venezia). Un’assemblea di 4.000 operai della Petrolchimica respinge la proposta del sindacato di 72 ore di sciopero e decide la lotta a oltranza a giorni alterni organizzando un enorme corteo che blocca il cavalcavia di Mestre paralizzando tutta la zona industriale.
Massicce manifestazioni a Brescia, genova, ein altre città di metalmeccanici, chimici ed edili.

30 settembre 
ROMA.  Sciopero degli operai edili, bloccati tutti i cantieri con astensioni al 100%. Un grande corteo attraversa il centro della città.
LIVORNO.  15.000 metalmeccanici in sciopero manifestano per la città.

Nessun commento:

Posta un commento