Un rifiuto storico delle elezioni borghesi
Un rifiuto storico delle elezioni borghesi
Un astensionismo storico, il 57,3% degli iscritti alle liste elettorali non sono andati a votare domenica scorsa. Un astensionismo che supera il 50% degli iscritti e che si avvicina alla massiccia astensione alle elezioni europee. Si tratta di un massiccio rifiuto della farsa elettorale!
E dire che non sono certo mancate le forti spinte al voto. Ovunque i media
borghesi ci annunciavano la marea Macron, il cosiddetto uomo del rinnovamento.
Fin dal suo arrivo al potere, abbiamo potuto vedere di cosa è fatto il suo rinnovamento: tra una risalita sugli Champs Elysée in jeep militare e una battuta razzista sui comoriani che rischiano la vita in mare per sfuggire alla miseria causata dagli imperialisti. Uno splendido rinnovamento!
Dopo aver lodato Macron, abbiamo avuto il diritto all’elogio dei candidati che essi presentano. Candidati della società civile, e non politici, ci viene detto. Ma che cosa è dunque la società civile, tanto propagandata dalla République en Marche (Repubblica in Marcia) e dai suoi sostenitori? Guardando alla composizione di classe dei candidati della Repubblica in Marcia, si nota subito l'enorme importanza attribuita a dirigenti, ingegneri, professionisti ... oh sì, per società civile non potevamo aspettarci la cassiera del franprix, il lavoratore edile sull’impalcatura tutto il giorno, nonostante il caldo insopportabile, il lavoratore delle pulizie dell’azienda ONET per la quale molti non hanno nemmeno accesso al voto ... E non è una sorpresa, alla nuova Assemblea nazionale, non un singolo lavoratore, neanche tra gli eletti del P "C" F e di France Insoumise!
Dopo il circo delle primarie, i due turni delle elezioni presidenziali, la nuova ingiunzione ad andare per così dire ad esprimersi con un voto in un'urna, tutto questo non ha davvero fatto presa, il cinema ha cominciato a stancare.
Un nuovo governo sul piede di guerra
La Repubblica in Marcia viene fuori senza sorpresa con una maggioranza schiacciante, mentre l'opposizione è ridotta a un filo sottilissimo con il crollo del PS dopo cinque anni di governo reazionario e antipopolare.
Macron è dunque pronto a dispiegare tutta la sua strategia di demolizione sociale. Non c’è bisogno di andare lontano, questo è l'equivalente della "guerra lampo sociale" che aveva annunciato Fillon. È il governo dei decreti per fare passare i peggiori attacchi contro il codice del lavoro, la famosa legge sul lavoro 2.0, durante l'estate, con spallate forti mentre la mobilitazione sociale è in generale più bassa.
E allo stesso tempo, avremo il diritto che fa rientrare lo stato di emergenza nella legge normale, la più grande banalizzazione delle violazioni dei diritti umani e una polizia con sempre più potere in un momento in cui i crimini della polizia stanno aumentando a un ritmo tale che prendono la forma di una vera e propria carneficina.
Come organizzarsi contro il nuovo governo?
Il fallimento delle strategie elettorali mostra la necessità di costruire una via rivoluzionaria. Una via in rottura totale con il sistema attuale. Questo è ciò che propone il Partito Comunista Maoista, di rompere con le vecchie pratiche per avanzare con un chiaro progetto rivoluzionario, con una chiara strategia rivoluzionaria: la guerra popolare di lunga durata come solo e unico modo per raggiungere il socialismo.
Per avanzare su questo percorso, il nostro dovere è quello di organizzare in tutti i settori una forza capace di mobilitare contro gli attacchi della borghesia che saranno condotti sotto la presidenza di Macron in piena continuità e con una certa intensificazione rispetto alla presidenza di Hollande.
Da oggi dobbiamo sostenere le iniziative contro il governo per decreti, ma non possiamo contentarci di questo. Da oggi dobbiamo cercare di organizzare di più, dobbiamo sviluppare un vero e proprio lavoro di massa nei quartieri popolari per ricostruire o rafforzare la solidarietà popolare, una solidarietà di classe. Solo così possiamo affrontare questo governo, le sue politiche e i crimini della sua polizia.
Dopo questa storica astensione, apriamo un percorso diverso dalla via riformista!
Dobbiamo essere in grado di creare nuove prospettive di lotte!
Di fronte al governo Macron, rafforziamo e allarghiamo la solidarietà di classe!
Di fronte ai decreti, prepariamo una lotta feroce!
Rafforziamo il nostro partito, sviluppiamo il fronte e le organizzazioni di massa!
Prepariamo la guerra popolare!
Un astensionismo storico, il 57,3% degli iscritti alle liste elettorali non sono andati a votare domenica scorsa. Un astensionismo che supera il 50% degli iscritti e che si avvicina alla massiccia astensione alle elezioni europee. Si tratta di un massiccio rifiuto della farsa elettorale!
E dire che non sono certo mancate le forti spinte al voto. Ovunque i media
borghesi ci annunciavano la marea Macron, il cosiddetto uomo del rinnovamento.
borghesi ci annunciavano la marea Macron, il cosiddetto uomo del rinnovamento.
Fin dal suo arrivo al potere, abbiamo potuto vedere di cosa è fatto il suo rinnovamento: tra una risalita sugli Champs Elysée in jeep militare e una battuta razzista sui comoriani che rischiano la vita in mare per sfuggire alla miseria causata dagli imperialisti. Uno splendido rinnovamento!
Dopo aver lodato Macron, abbiamo avuto il diritto all’elogio dei candidati che essi presentano. Candidati della società civile, e non politici, ci viene detto. Ma che cosa è dunque la società civile, tanto propagandata dalla République en Marche (Repubblica in Marcia) e dai suoi sostenitori? Guardando alla composizione di classe dei candidati della Repubblica in Marcia, si nota subito l'enorme importanza attribuita a dirigenti, ingegneri, professionisti ... oh sì, per società civile non potevamo aspettarci la cassiera del franprix, il lavoratore edile sull’impalcatura tutto il giorno, nonostante il caldo insopportabile, il lavoratore delle pulizie dell’azienda ONET per la quale molti non hanno nemmeno accesso al voto ... E non è una sorpresa, alla nuova Assemblea nazionale, non un singolo lavoratore, neanche tra gli eletti del P "C" F e di France Insoumise!
Dopo il circo delle primarie, i due turni delle elezioni presidenziali, la nuova ingiunzione ad andare per così dire ad esprimersi con un voto in un'urna, tutto questo non ha davvero fatto presa, il cinema ha cominciato a stancare.
Un nuovo governo sul piede di guerra
La Repubblica in Marcia viene fuori senza sorpresa con una maggioranza schiacciante, mentre l'opposizione è ridotta a un filo sottilissimo con il crollo del PS dopo cinque anni di governo reazionario e antipopolare.
Macron è dunque pronto a dispiegare tutta la sua strategia di demolizione sociale. Non c’è bisogno di andare lontano, questo è l'equivalente della "guerra lampo sociale" che aveva annunciato Fillon. È il governo dei decreti per fare passare i peggiori attacchi contro il codice del lavoro, la famosa legge sul lavoro 2.0, durante l'estate, con spallate forti mentre la mobilitazione sociale è in generale più bassa.
E allo stesso tempo, avremo il diritto che fa rientrare lo stato di emergenza nella legge normale, la più grande banalizzazione delle violazioni dei diritti umani e una polizia con sempre più potere in un momento in cui i crimini della polizia stanno aumentando a un ritmo tale che prendono la forma di una vera e propria carneficina.
Come organizzarsi contro il nuovo governo?
Il fallimento delle strategie elettorali mostra la necessità di costruire una via rivoluzionaria. Una via in rottura totale con il sistema attuale. Questo è ciò che propone il Partito Comunista Maoista, di rompere con le vecchie pratiche per avanzare con un chiaro progetto rivoluzionario, con una chiara strategia rivoluzionaria: la guerra popolare di lunga durata come solo e unico modo per raggiungere il socialismo.
Per avanzare su questo percorso, il nostro dovere è quello di organizzare in tutti i settori una forza capace di mobilitare contro gli attacchi della borghesia che saranno condotti sotto la presidenza di Macron in piena continuità e con una certa intensificazione rispetto alla presidenza di Hollande.
Da oggi dobbiamo sostenere le iniziative contro il governo per decreti, ma non possiamo contentarci di questo. Da oggi dobbiamo cercare di organizzare di più, dobbiamo sviluppare un vero e proprio lavoro di massa nei quartieri popolari per ricostruire o rafforzare la solidarietà popolare, una solidarietà di classe. Solo così possiamo affrontare questo governo, le sue politiche e i crimini della sua polizia.
Dopo questa storica astensione, apriamo un percorso diverso dalla via riformista!
Dobbiamo essere in grado di creare nuove prospettive di lotte!
Di fronte al governo Macron, rafforziamo e allarghiamo la solidarietà di classe!
Di fronte ai decreti, prepariamo una lotta feroce!
Rafforziamo il nostro partito, sviluppiamo il fronte e le organizzazioni di massa!
Prepariamo la guerra popolare!
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