Rapporto BCG. La ricchezza
mondiale “privata” sfiora 170mila miliardi
In Italia 307mila famiglie con
patrimoni milionari
La crescita della ricchezza
finanziaria privata nel mondo non si arresta: nel 2016 la corsa di Wall Street
e degli altri principali mercati ha portato il valore totale di azioni,
obbligazioni e depositi alla cifra record di 166.500 miliardi di dollari.
Rispetto al 2015 si tratta di un incremento del 5,3%. Nel 2021 dovrebbe
raggiungere i 223.100 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 6%,
derivante in parti uguali dalla creazione di nuova ricchezza e dalla
valorizzazione degli asset. Sono queste le principali evidenze del 17° rapporto
sulla ricchezza di The Boston Consulting Group.
L’aumento della ricchezza è
avvenuto a tutte le latitudini, ma ancora una volta è stata l’area
Asia-Pacifico a segnare lo sviluppo più rapido: nel 2016 l’incremento è stato
del 9,5% (è strato del 12% nel periodo 2011-2015) in grado di prospettare a
breve uno storico sorpasso ai danni dell’Europa
occidentale come secondo mercato più ricco. L’area con Stati Uniti, Canada e Messico ha segnato un incremento robusto, +4,5%, superiore a quello dell’Europa occidentale (+3,2%). Per queste due regioni, così come per America Latina e Medio Oriente e Africa, l’andamento nel 2016 è stato migliore del 2015. A livello globale il numero di famiglie milionarie (chi ha ricchezze finanziarie superiori al milione di dollari) è cresciuto in un anno del 7%, arrivando a quota circa 18 milioni. Ovvero l’1% delle famiglie, che detengono il 45% della ricchezza totale.
occidentale come secondo mercato più ricco. L’area con Stati Uniti, Canada e Messico ha segnato un incremento robusto, +4,5%, superiore a quello dell’Europa occidentale (+3,2%). Per queste due regioni, così come per America Latina e Medio Oriente e Africa, l’andamento nel 2016 è stato migliore del 2015. A livello globale il numero di famiglie milionarie (chi ha ricchezze finanziarie superiori al milione di dollari) è cresciuto in un anno del 7%, arrivando a quota circa 18 milioni. Ovvero l’1% delle famiglie, che detengono il 45% della ricchezza totale.
L’Italia, che mantiene da anni la
10° posizione al mondo, conta 307mila famiglie milionarie nelle cui mani c’è il
20,9% della ricchezza finanziaria italiana. Nel 2021 saranno 433mila, l’1,6%
del totale mondiale e con uno stock pari al 23,9%. «Se la ricchezza finanziaria
globale è cresciuta del 5,3% e, in Europa del 3,2%, l’Italia ha registrato una
leggera battuta d’arresto dovuta principalmente alla riduzione di valore delle partecipazioni
azionarie dirette e degli investimenti obbligazionari che avevano come
controparte istituzioni finanziarie» – ricorda Edoardo Palmisani, principal di
BCG.
Le dinamiche della ricchezza
finanziaria sono sempre legate a due fattori: la nuova ricchezza generata e la
performance del portafoglio. Il report evidenzia come la creazione di nuova
ricchezza sia rimasta pressoché costante, mentre sono stati gli investimenti
diretti azionari ed obbligazionari a generare una performance negativa, seppur
parzialmente controbilanciati da fondi comuni e gestioni patrimoniali. Nei
prossimi 5 anni ci aspettiamo che la ricchezza italiana riprenda a crescere,
superando i 5 trilioni di dollari dagli attuali 4,5 trilioni. A trainare
saranno nuovamente i soggetti che hanno più di un milione di ricchezza e che
cresceranno a tassi del 5/6%. Il portafoglio delle famiglie continuerà a
ribilanciarsi verso le azionari a scapito di obbligazioni, cash e depositi per
raggiungere un’allocazione più efficiente, in linea a quanto già accade in
Europa o in America».
Per chi si occupa di wealth
management lo studio evidenzia la necessità di adottare un nuovo approccio al
digitale per recuperare in competitività e focalizzarsi sui momenti chiave per
il cliente, offrendo i servizi giusti al momento giusto.
Lucilla Incorvati
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