UN SEGNALE POSITIVO, A FRONTE DELLA MISERABILE CAMPAGNA RAZZISTA IN CORSO AD USUM ELEZIONI.
La scorsa settimana vi fu una legittima protesta dei migranti del
Centro dell'ex monastero di Santa Maria del Galeso, per le condizioni
disagiate
in cui vivono. Ora, sull'esempio, i contatti con i migranti di
altri centri che lottano da tempo con lo Slai cobas sc, si
organizzano per continuare la lotta.
La protesta ha portato
l'associazione a dare delle minime risposte su alcuni dei problemi:
pocket
money, scarsità di acqua per bere, predisposizione di una cucina
autogestita dai migranti; risposte che verificheremo nei prossimi
giorni, e che comunque non ci sarebbero state senza quella protesta.
Ma
restano tutti gli altri problemi: dalla mancanza di permesso di
soggiorno per la maggioranza dei 200 migranti, nonostante siano da 6/8
mesi a Taranto; alla lentezza delle convocazioni da parte della
commissione per le richieste del diritto d'asilo; alla carenza grave
dell'assistenza sanitaria; alla inadeguatezza della struttura per una
residenza rispettosa dei diritti civili e umani dei migranti.
Lo
Slai cobas ha già portato avanti queste lotte di migranti di
altri centri (Bel Sit, Campo Sofia, Paolo VI), e in vari casi solo
questo ha permesso di ottenere
dei risultati, a dimostrazione che è la lotta organizzata l'"arma"
dei migranti (come dei lavoratori, delle masse popolari italiane), per
imporre i loro diritti a fronte di uno Stato e di un governo che sempre
più pensa solo ad espellere i migranti, a ricacciarli nei paesi da cui
sono scappati, a negare condizioni umane di accoglienza; la lotta
organizzata con lo Slai cobas sc ha permesso inoltre di respingere le
minacce, provvedimenti repressivi che dopo alcune proteste spontanee
sempre arrivano ai migranti e che vogliono solo impedire la lotta e le
soluzioni ai problemi di vita posti.
Per questo una rappresentanza dei migranti del Centro S. Maria del Galeso si è rivolta allo Slai cobas e la prossima settimana tornerà in piazza con un presidio, e una richiesta di incontro, alla Prefettura.
Nello
stesso tempo denunciamo come, ancora una volta, anche da parte
dell'associazione di questo centro, si usano le minacce, l'intimidazione
verso i migranti per creare un clima di paura, per impedirne la giusta
lotta.
Questo deve subito finire! Queste associazioni sono
responsabili delle condizioni indegne in cui tengono i migranti; e si
tratta spesso di associazioni che vogliono solo speculare sull'"affare
migranti".
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