sabato 17 giugno 2017

pc 17 giugno - LETTERE DEI COMPAGNI DAL CARCERE...

Lettera di Antonio da Parma
ho ricevuto i libri e vi ringrazio anche a nome degli amici che vi salutano con affetto. A me personalmente fa piacere vedere qualcuno che legge anche se poco, fa comunque piacere. La disponibilità che viene da fuori è una buona iniziativa perché permette a noi che non possiamo per motivi economici, di provvedere ai nostri bisogni.

Lettera di Roberto da Rebibbia
oggi al teatro c'è stata la commemorazione del nostro amico e compagno Gianpaolo Contini, che nonostante il contesto ho avuto il piacere di condividere quasi 5 anni di detenzione. Per noi era ed è tut'ora un punto di riferimento nonostante sia scomparso da meno di un anno!
Oggi i compagni dell'università, dove Gianpaolo era il responsabile, hanno organizzato in sua memoria uno “spettacolo” al teatro... Gianpaolo per loro durante questi anni è stata una spina nel fianco per le Sue idee e perché reclamava a gran voce i diritti di tutti che sempre e costatemente venivano violati. Si è sempre schierato dalla parte dei più deboli, dei cosiddetti “ultimi”; si adoperava costantemente nel fare istanze, impugnazioni, reclami e quant'altro per chi non aveva la possibilità di pagare un legale di fiducia. Ecco chi era Gianpaolo uno che le diseguaglianze non le ha mai sopportate e soprattutto i sopprusi delle autorità su chi non ha i mezzi o la forza per reagire, ha sempre cercato di mantenere la propria dignità aiutando gli altri a mantenerla...

Lettera di Antonino da Sulmona
Carissimi compagni, vi informo che ho ricevuto l'opuscolo e altro materiale che ho letto con piacere perché interessante e validissimo come tutte le lotte a sostegno di tutti quelli che si trovano nelle galere e anche fuori, che lottano per ottenere i diritti e la propria dignità.
Certamente tutte le lotte per la libertà vanno sostenute da ognuno secondo le proprie convinzioni e con le modalità che ognuno ritiene opportune
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Lettera di Maurizio da Poggioreale (Napoli)
...Con tanti 14 bis da innocente, mi vorrebbero indifferente-duttile- per annichilire la mia sensibilità con i più indifesi e bisognosi; ma il mio candore non si potrà mai dissipare con le ritorsioni a cui sono sottoposto da vari anni di ingiustizia, oltre ad isolamenti e due 14bis in un solo anno (innocente) adesso il trasferimento ad “Alcatraz” in barba a norme e leggi, e voglio citarne alcune:
art. 61 comma 2 leg. 230/2000; art. 42 o.p.; art. 28 o.p., e di queste voglio dirne solo una, per dimostrare che, quando si citano le parole “legalità” e “rieducazione” in questi luoghi, per me sono solo un eufemismo regresso. Uno di questi art. dice che: … “nel disporre i trasferimenti deve essere favorito il criterio di destinare i soggetti in istituti prossimi alla residenza delle famiglie” … non aggiungo nient'altro, lascio ogni commento a chi legge, stop....
Un abbraccio a tutti i miei compagni amici e fratelli a Opera, ricordando loro che nella vita le soddisfazioni le riceviamo nelle cose in cui crediamo, e che l'isolamento è uno spazio-tempo che passa inesorabilmente veloce come un lampo. Le cose belle ci rimangono per sempre nel cuore. Questo è tutto. Non arrendetevi...
Compagni/e un fraterno abbraccio a tutto il collettivo, sempre a testa alta, con ogni bene da Alcatraz. Maurizio

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