corrispondenza
COME MAI, COME MAI,
SEMPRE IN CULO AGLI OPERAI
L’edizione di mercoledì quattordici giugno del Manifesto propone
all’attenzione dei lettori – a pagina tre – un’intervista che Enrico Rossi,
presidente della Regione Toscana, ha concesso alla brava Daniela Preziosi.
Il tema principalmente affrontato è quello delle alleanze, ma è il
passaggio sulla questione della controriforma reazionaria denominata Legge sui
Lavori ad essere particolarmente fastidioso per chi scrive.
La domanda «cancellerebbe il Jobs Act?» è facilmente comprensibile; una
tale perentorietà meriterebbe una risposta chiara e precisa: invece l’unica
cosa di puntuale che arriva è una risposta in politichese stretto.
«Quella legge ha una parte che non è stata finanziata, quella delle
politiche attive. Per il resto ha prodotto nuova precarizzazione: se almeno il
contratto a tutele crescenti avesse sostituito le 44 forme di contratti di
precariato com’era stato promesso. Oggi finiti i soldi finito l’amore, le
assunzioni sono ferme. E la cancellazione dell’art. 18 è scandalosa sul
versante dei licenziamenti senza giusta causa: se un giudice mi dà ragione,
perché non devo essere reintegrato?»
Sembrerebbe una risposta implicitamente positiva; qualche dubbio, però,
viene leggendo il prosieguo del ragionamento: «La Cgil ha presentato la Carta
dei diritti. Ripartiamo da lì. Saremo al corteo del 17 giugno contro la
reintroduzione dei voucher. Serve un cambio profondo: in Italia
siamo parte di un travaglio per il fallimento storico delle politiche blairiane
e della Terza via, come giustamente dice Giuliano Amato».
Quindi, stando a quanto appena riportato fedelmente, per il Rossi non
bisogna abolire la Legge sui Lavori, ma proseguire seguendo le indicazioni del
Topo della politica italiana: cioè di colui al quale si deve l’inizio della
demolizione dei diritti dei lavoratori, cominciato quando un Governo da lui
presieduto attuò il primo grande blocco delle pensioni: insomma,
dall’antidemocratico Renzi al reazionario Amato… sempre dalla parte della
borghesia e dei poteri forti, contro la classe operaia.
Bosio (Al), 16 giugno 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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