Solo la lotta paga e non il voto!
con questo slogan abbiamo fatto la “campagna elettorale” e con questo slogan si ricomincia dopo queste elezioni, perché la
vittoria di Orlando, che sarà per la quinta volta sindaco, non può cambiare lo
stato delle cose in questa città e perché il non voto ha detto chiaramente chi
è il vero “primo partito” di Palermo! Cioè, oltre la metà dei palermitani che con rabbia ha rifiutato il voto;
diciamo oltre metà perché al 47,4 dei non votanti va aggiunto il 7% dei voti
non validi e delle schede bianche! E siamo al 54,4%!
La prima cosa certa, quindi, è
quella del non voto, su cui si costruisce la vera opposizione e non certo
quella di cui parlano gli sconfitti, l’altra è che Orlando ha vinto questa
tornata elettorale, e “governerà” la città, se nel frattempo non succede nulla,
per i prossimi anni. Con quale programma? Il suo programma non si discosta
molto da quello precedente: lui stesso ha detto che non ha alibi (visto che
questa volta non poteva dare la colpa a nessuno!), che non è contento di ciò
che ha fatto in questi anni, che ha fatto poco meno della metà, per cui vuole portare
a termine il programma precedente! Di fatto Orlando ha un programma di spesa
pubblica (1 miliardo circa di fondi europei e altri fondi da spendere in Tram e
qualche altra infrastruttura) e di normalizzazione in senso capitalistico delle
aziende partecipate (la “nuova” assessora scelta apposta è una imprenditrice!),
laddove sarà possibile, grazie ad alcune leggi nazionali, continuerà con la
politica clientelare di possibile stabilizzazione di alcune categorie di precari.
In questo senso i palermitani, le masse popolari, i proletari, le donne
e i giovani di questa città sono avvisati, devono continuare a lottare
quotidianamente per il lavoro, la sanità, la scuola, la casa, i servizi: acqua
e igiene urbana, i trasporti…
Ma lo scenario di “governo”
immaginato da Orlando è troppo ottimistico visto che è stato eletto grazie alle
liste “civiche” dietro le quali si sono nascosti i vecchi e vecchissimi partiti
che non hanno avuto il coraggio di presentarsi con i propri simboli. E ai
consiglieri di questi partiti che hanno provato a travestirsi, Orlando, nonostante
le sue sparate sul “civismo politico” dovrà dare conto e ragione, per cui si
annuncia una sindacatura che sarà piena di “ricatti” nei voti in aula sulle
cose da fare.
Orlando, nel tentativo di
definirsi indipendente, si è paragonato a De Magistris (e in un momento di
particolare offuscamento cerebrale anche al nuovo presidente francese Macron!),
ed invece, è riuscito nell’intento solo grazie al Pd, renziani e non renziani, all’Udc
di Cesa, ai Centristi per la Sicilia di D’Alia, ad Alternativa Popolare di Alfano,
insomma ad una bella fetta di centrodestra!
e insieme a tutti questi, anche
quelli che insistono a parlare di “sinistra” raccolti infatti sotto la sigla “Sinistra
Comune”, e cioè i rottami di Rifondazione Comunista e gli ex di Vendola, e
inoltre vecchi fascisti riciclati come Mimmo Russo (Alleanza Nazionale – Mpa di
Lombardo…); insomma, Orlando da solo non ce l’avrebbe mai fatta visto che la
sua lista, Movimento 139, ha preso solo circa 20.000 voti, mentre
complessivamente le altre liste lo hanno superato!
Ma la “sorpresa” delle “sorprese”,
sono i voti anche dei cuffariani! a detta dello stesso Cuffaro che ha
sputtanato apertamente Orlando dicendo che i suoi “uomini” sono in tanti nelle
liste del Pd, i cui nomi “Orlando conosce bene”...
In questo modo Orlando ha fatto
il pieno sia nel consiglio comunale, con 24 seggi su 40, grazie al “premio di
maggioranza”, che in tutte e 8 le circoscrizioni! con una legge regionale per
niente democratica, perché permette di eleggere il sindaco non in base alla
maggioranza del 50 per cento più uno, ma solo del 40%!
Questa grande ammucchiata,
necessaria per stare in ogni modo al governo, è il modello-Orlando che adesso
in tanti vorrebbero perfino “esportare” alle prossime elezioni regionali e
perfino a quelle nazionali!
Il “candidato di Cuffaro”, il
giovane arrivista indagato Ferrandelli, doveva essere ancora una volta il “volto
nuovo” e giovane che sfidava “l’eterno sindaco” ma non ce l’ha fatta! Non si
sono fidati del suo “carro” quelli di destra che hanno scelto il più
sperimentato Orlando! I suoi sostenitori, a cominciare da Cuffaro non sono
bastati, e questa è stata una sorpresa per tutti, perfino per Orlando che ha
detto che il fatto che la lista di Cuffaro non ha superato la soglia di
sbarramento del 5% significa che il mondo è cambiato! E non è bastato nemmeno
Miccichè, eterno rappresentante di Berlusconi in Sicilia, estremamente deluso
del bassissimo risultato personale di Ferrandelli…
Il candidato indagato del M5S, Forello,
nonostante i tour in Sicilia di Grillo e Di Battista è rimasto attaccato al
palo, ha preso una grande legnata e mentre si lecca le ferite, cerca di
sminuire il risultato pensando già alle prossime elezioni regionali!
Degli altri 3 candidati c’è poco
da dire, visti i numeri assolutamente insignificanti! C’è da annotare la
scomparsa di fatto, in quanto “partito elettorale”, della schifosissima accoppiata
fascista Fratelli d’Italia-Noi con Salvini!
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