L’assemblea che
si è svolta la scorsa settimana alla facoltà di lettere all’università di Palermo dopo il G7 di
Taormina, abbastanza partecipata, ha valorizzato innanzi tutto e da parte di
tutti, la riuscita della manifestazione nonostante le reali difficoltà poste da
un lato dalla repressione e dall’altra dalla mancata partecipazione di altri
militanti e aree del movimento a livello nazionale; la positiva accoglienza
degli abitanti di Giardini che hanno anche in parte partecipato al corteo e
sostenuto concretamente nei momenti più conflittuali, rimandando al
mittente i piani di criminalizzazione da stato di polizia del governo Gentiloni-Minniti.
Nonostante sia emersa in generale
la questione delle differenze ideologiche, si è valorizzata comunque l’unità e
la compattezza che si è riuscita a mettere in campo sia come metodo che come
pratica e di concentrare l’azione laddove era necessario farlo, cioè a Taormina
e non altrove.
Un po’ tutti gli interventi hanno
considerato la partecipazione e le presenze all’assemblea come la base per far
ripartire le lotte in autunno.
Gli interventi dei nostri compagni, che hanno partecipato all'assemblea con una delegazione di lavoratrici e precari, sono stati da un
lato in sintonia con la valutazione positiva della manifestazione, condividendo la necessità emersa da vari interventi di continuare un percorso per costruire
momenti di azione comune contro i nemici di classe; dall’altro hanno però
posto le differenze su alcuni punti: la trattazione ideologica e pratica della
questione repressione, la posizione errata su un “nuovo meccanismo
capitalistico” che metterebbe da parte la fabbrica e ciò che succede all’interno
delle fabbriche, spostando l'attenzione solo sulle “lotte territoriali”… Alla necessità, espressa in generale, di comprendere
la mancata partecipazione alla manifestazione, abbiamo posto la questione che
anche qui bisogna fare la differenza tra chi a causa della repressione non è
riuscito ad arrivare e chi invece non c’è stato per opportunismo...
***
Riportiamo stralci dell'intervento di proletari comunisti
Siamo qui per
condividere con i compagni l’esperienza fatta e per valorizzarla nel modo
giusto… abbiamo sfidato e vinto il punto, molto difficile, della partecipazione
al corteo e l'essere riusciti comunque ad arrivarci e a farlo nelle condizioni
date… nella riflessione che facciamo si tratta di un’esperienza che si accumula
e che deve servire come base di partenza per le lotte future, dopo il G7…In
particolare abbiamo fatto una battaglia tra i nostri militanti, lavoratori a
Palermo che organizziamo perché non è scontato fare questo tipo di scelte, ci
sono momenti in cui le scelte occorre farle, anche il fatto di non partecipare
è stata una scelta… I lavoratori che hanno partecipato sono tornati da
questa esperienza molto motivati… Che la manifestazione contro il G7 sia
riuscita non lo abbiamo detto noi ma lo hanno detto i nostri stessi nemici di
classe…, ce lo ha detto il capo della polizia Gabrielli innanzitutto e poi il
Ministro Minniti… Secondo Gabrielli la festa gli è stata rovinata da 30
imbecilli! Da quale pulpito arrivano queste parole! L’apparato repressivo messo
in campo tra polizia, carabinieri, esercito, finanza…. era di 10.000 uomini,
dire che in 30 hanno contrastato tutte queste migliaia di “uomini” significa
essere davvero imbecille, ci stai facendo un complimento… Avere 50 milioni di
euro a disposizione contro quello che i manifestanti hanno messo in campo con
le loro forze, è un altro punto: chi è il vero imbecille? Avremmo dovuto
portare anche altri due cartelli alla manifestazione per chiedere a Gabrielli e
al fascista Minniti, “…dov’ è Igor e dov’è Messina Denaro?” Chi sarebbe
l’imbecille? Dovevamo dare un segnale, rompere la vetrina mediatica del G7 e ci
siamo riusciti; un G7 che ha confermato le politiche dell’imperialismo avvolto nelle
sue contraddizioni che ne dimostrano la natura di “tigre di carta”…Un segnale
importante anche rispetto a quello che ci scaglieranno contro è la grande solidarietà popolare a fronte di tutto quello che il governo e la
polizia hanno cercato di fare per criminalizzare… Alla fine la montagna ha
partorito il topolino e si è visto un imperialismo abbastanza rissoso non
appena sono tornati a casa, in crisi profondissima, confermata ogni giorno, la storia
del Qatar di oggi e dei paesi arabi è un esempio della lotta che si fanno per
fare profitti… e per quanto ci riguarda l’imperialismo italiano con la faccia
di Minniti va in giro a fare accordi come in Libia…
Insomma a Taormina c’è
stato un salto di qualità e a questo non possiamo rispondere con il modo consueto
di fare le cose…. Al loro salto di qualità deve corrispondere il nostro…
dobbiamo e possiamo farlo perché come abbiamo detto l’imperialismo è un gigante
dai piedi d’argilla, la loro “forza” consiste nel fatto che noi per adesso
siamo “deboli”… per fare un esempio, e non solo nel nostro paese, le immagini
della polizia che arretra mentre il corteo avanza sono comunque un bel segnale…In
questo senso bisogna dire apertamente cosa pensiamo di tutti coloro che non hanno
partecipato, per opportunismo… la scusa delle vertenze locali? Noi le abbiamo
“abbandonate” per qualche mese per preparare la partecipazione al G7, le
vertenze non ti lasciano, sono sempre lì, restano… ma vi è stata da parte di
molte realtà la mancata percezione dell’importanza di partecipare al G7…Infine
“riprendere le lotte” si diceva… per noi e per quello che riguarda la Sicilia
sono tre i punti principali che emergono dopo il G7, ciò che “resta”, innanzi
tutto la militarizzazione del territorio, in vista delle prossime guerre…; poi
la repressione messa in atto, un saggio, salto di qualità, del nuovo
decreto Minniti; qui, sulla repressione, noi abbiamo una posizione diversa
rispetto ai compagni… che hanno detto di aver subito perquisizioni prima della
manifestazione ma non hanno detto niente per non sollevare polveroni o
aggiungere “panico” a quello sparso dal governo… per noi bisogna denunciare in
ogni modo ogni atto repressivo nei confronti di chi si ribella…; e infine la questione
centrale e discriminante dei migranti…
Stralci di altri interventi
Introduzione
Riprendiamo le lotte, blocco positivo per la preparazione
e il corteo, ci sono stati ostacoli, controllo e sicurezza alla Minniti, insomma
molta carne al fuoco di cui discutere… ma non si poteva permettere in questa
Sicilia di far fare una passerella al G7 inteso come “vetrina”, la
manifestazione è andata
bene, siamo qui per capire insieme…
bene, siamo qui per capire insieme…
Ex Karcere
Il corteo è andato bene, viste le difficoltà del
momento con poca mobilitazione, il fatto che da Palermo siano partite circa 250
persone è un fatto positivo; queste difficoltà sono maggiori quando al governo
c’è il centrosinistra, la Cgil non porta nessuno e c’è poca gente nelle piazze…
anche noi abbiamo subito repressione con perquisizioni ecc. ma non abbiamo
detto nulla per non sollevare polveroni… e creare altro “panico”… comunque è un
buon numero da cui ripartire, rilanciare le lotte… non possiamo fare conto sul “tessuto
democratico”… la sinistra non esiste… messo in crisi il dispositivo di
governo.. infranto lo schema
Cua: viste le difficoltà durante la preparazione, la Sicilia si conferma laboratorio, oggi
capitalismo avanzato… non si poteva permettere la passerella… contro la scuola
del capitale/forza/lavoro, sfida a testa alta, il popolo siciliano, nonostante
tutto, ha risposto per autodeterminazione dal basso…
Antudo
rimprovera
il fatto che nello striscione mancasse la parola territoriale…occorre un nuovo tipo di lotta perché vi è nuovo meccanismo
capitalistico, flusso di capitali ecc. profitto
non più dalle fabbriche… la repressione non è più dentro le fabbriche… (esempio
manifestazione discarica di Lentini)… capitale e territorio rilanciare le lotte
territoriali
Un docente
Questione importante quella dei migranti e
anticapitalismo, corteo positivo per dire no al G7… scuola alternanza/lavoro è
un esempio dell’azione del capitale… repressione troppa… rilanciare lotte
con i migranti e nei quartieri
Cobas Confederazione
Positivo il
corteo, anticapitalistico… Positivo
tutto ma alcuni nei di cui occorre parlare, dopo assemblea Napoli quasi nessuna
mobilitazione nazionale… la gestione camion ok, nonostante le differenze tra
noi la manifestazione è stata unitaria … repressione: inseguimento, tentativo
di togliere le attrezzature per fare l’assemblea del 26, necessario un fronte
anticapitalista... aree impegnate nelle elezioni, c’è chi si appropria del
“movimento”e ha fatto il controvertice a Catania… siamo riusciti e siamo stati
definiti avventurieri, obbiettivi comuni nelle differenze…
Compagno Ex Karcere
Riflessioni, costruzione comunicativa, vetrina
inutile con i 50 milioni spesi… il prevertice: repressione… ma nostra risposta…
pensare che era la prima manifestazione dopo Roma-Minniti… abbiamo sfidato, siamo
il movimento e abbiamo usato “metodo”, scartate ipotesi negative (come fare
altrove la manifestazione)… è stato giusto ciò che è stato fatto a Giardini… avanzare
e i poliziotti arretrano… il capo della polizia non può dire quelle cose… sulla
“sinistra” idee diverse di società… c’è chi era a ballare… è stata una sfida
contro l’arroganza del potere, ora lotte-lavoro-quartieri per
autodeterminazione
Mfpr
Valorizzazione molto positiva della partecipazione
e del contributo attivo delle compagne, della lavoratrici, precarie, giovani, donne
alla manifestazione che seppur nella differenze per certi aspetti hanno portato
un’unità al corteo in termini di denuncia, combattività e risposta conflittuale,
in particolare di alcune aree, che hanno dimostrato sul campo, a differenza
delle pacifiste piccolo borghesi, che non si è trattato affatto di mera “pratica maschile” ma di ciò che era
necessario fare… A proposito della repressione nelle fabbriche ricordiamo al compagno di
guardare a quello che sta succedendo solo per fare un esempio nel mondo della
logistica, ma è questione di oggi la repressione che tante operaie stanno
subendo nelle fabbriche come a Pomigliano per avere scioperato l’8 marzo e
avere “disturbato” i padroni che subito hanno emesso diversi provvedimenti
disciplinari…
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